The Final Cut
di
OCCHIO A NON CADERE
L'avventura é realizzata con tecnica mista 2D e 3D, gli sfondi delle scene sono infatti costruiti con disegni 2D prerenderizzati, mentre invece per i personaggi é stata utilizzata la tecnologia 3D. Le scenografie risultano ben disegnate, anche se con qualità altalenante... ad ottimi sfondi se ne alternano infatti altri decisamente poco curati. I personaggi avrebbero meritato sicuramente qualche poligono in più per risultare un po' meno tozzi e con movimenti più fluidi durante i movimenti, per non parlare di quando salgono o scendono scale dove sembrano levitare più che camminare. Questo difetto é particolarmente evidente e decisamente antipatico in alcune scene in cui prevale una certa componente arcade. Ad esempio, in una determinata locazione, bisogna camminare su delle tavole da carpentiere posizionate su delle travi di una struttura metallica e il rischio é quello di cadere nel vuoto con le immaginabili conseguenze: ebbene riuscire a percorrere le tavole con il sistema di spostamento utilizzato dal gioco é veramente un'ardua impresa
DOV'E' LO SPIRITO DI HITCHCOCK?
Il gioco riesce a ricreare le atmosfere macabre e terrorizzanti dei film di Hitchcock? Purtroppo lo fa solo in parte: una delle attenzioni maggiori che poneva il regista nei confronti della storia é che questa fosse sempre coerente e credibile, qui questo non avviene sempre, sia nella trama che in strane situazioni poco limpide. Ad esempio succede che una porta si possa aprire solo dopo aver compiuto una certa azione che non ha nessuna rilevanza diretta con la porta stessa, questo ovviamente per esigenza di trama. Malgrado ciò i luoghi e le zone da visitare sono molti e, pur esistendo un percorso ideale più breve per risolvere l'avventura, vi é una buona componente di scoperta che tende a stimolare la visita delle locazioni sino al momento di riuscire a mettere insieme i pezzi dell'enigma e ad aumentare le conoscenze sul caso. Certo che alcuni oggetti sono veramente difficili da trovare e soprattutto sono posizionati in posti non del tutto logici, ad esempio, per entrare in una casa, dobbiamo trovare la chiave che si trova nel suo vastissimo giardino, senza che ci sia un indizio che ci indirizzi nella ricerca: non abbiamo paura a confessare che noi l'abbiamo trovata in modo del tutto casuale camminando all'interno del giardino senza uno scopo ben preciso. Buona la localizzazione italiana del gioco, il parlato é in lingua italiana e tutti i testi (lettere, libri, documenti, ecc.), pur rimanendo graficamente in lingua inglese, sono sottotitolati in italiano
L'avventura é realizzata con tecnica mista 2D e 3D, gli sfondi delle scene sono infatti costruiti con disegni 2D prerenderizzati, mentre invece per i personaggi é stata utilizzata la tecnologia 3D. Le scenografie risultano ben disegnate, anche se con qualità altalenante... ad ottimi sfondi se ne alternano infatti altri decisamente poco curati. I personaggi avrebbero meritato sicuramente qualche poligono in più per risultare un po' meno tozzi e con movimenti più fluidi durante i movimenti, per non parlare di quando salgono o scendono scale dove sembrano levitare più che camminare. Questo difetto é particolarmente evidente e decisamente antipatico in alcune scene in cui prevale una certa componente arcade. Ad esempio, in una determinata locazione, bisogna camminare su delle tavole da carpentiere posizionate su delle travi di una struttura metallica e il rischio é quello di cadere nel vuoto con le immaginabili conseguenze: ebbene riuscire a percorrere le tavole con il sistema di spostamento utilizzato dal gioco é veramente un'ardua impresa
DOV'E' LO SPIRITO DI HITCHCOCK?
Il gioco riesce a ricreare le atmosfere macabre e terrorizzanti dei film di Hitchcock? Purtroppo lo fa solo in parte: una delle attenzioni maggiori che poneva il regista nei confronti della storia é che questa fosse sempre coerente e credibile, qui questo non avviene sempre, sia nella trama che in strane situazioni poco limpide. Ad esempio succede che una porta si possa aprire solo dopo aver compiuto una certa azione che non ha nessuna rilevanza diretta con la porta stessa, questo ovviamente per esigenza di trama. Malgrado ciò i luoghi e le zone da visitare sono molti e, pur esistendo un percorso ideale più breve per risolvere l'avventura, vi é una buona componente di scoperta che tende a stimolare la visita delle locazioni sino al momento di riuscire a mettere insieme i pezzi dell'enigma e ad aumentare le conoscenze sul caso. Certo che alcuni oggetti sono veramente difficili da trovare e soprattutto sono posizionati in posti non del tutto logici, ad esempio, per entrare in una casa, dobbiamo trovare la chiave che si trova nel suo vastissimo giardino, senza che ci sia un indizio che ci indirizzi nella ricerca: non abbiamo paura a confessare che noi l'abbiamo trovata in modo del tutto casuale camminando all'interno del giardino senza uno scopo ben preciso. Buona la localizzazione italiana del gioco, il parlato é in lingua italiana e tutti i testi (lettere, libri, documenti, ecc.), pur rimanendo graficamente in lingua inglese, sono sottotitolati in italiano