The Fish Files

The Fish Files
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Torna il gusto per le avventure che hanno accompagnato l'adolescenza di molti videogiocatori, torna l'interesse per le tipologie di protagonisti che hanno più volte imperversato sui nostri monitor. Solo per questa volta, provate a spegnere il televisore e la vostra PlayStation, trovate una poltrona comoda e magari una buona fonte di illuminazione, rilassatevi tirando un bel sospiro e accendete il vostro Game Boy Color: la vostra stanza si riempirà di nuovo di quella magia che i fan delle avventure LucasArts conoscono bene. E non crediate di partire con alcune pregiudiziali come il lato tecnico "datato": nell'era in cui il Game Boy Advance ha marcato un deciso spartiacque fra il vecchio e il nuovo, The Fish Files non é rimasto indietro..
The Fish Files
A prima vista, l'indole di Fritz sembrerebbe piuttosto in contrasto con questo \"figlio dei fiori\"...

LA BREZZA DEI GIORNI MIGLIORI
Le prudenze palesate in fase di anteprima, possono ora sciogliersi come neve al sole e l'esitazione nel richiamare in gioco vecchi colossi non può che essere minima: Zak McKraken e Day Of The Tentacle. Due mostri sacri dell'intrattenimento videoludico, certo... ma mai come in questo caso il paragone potrebbe essere più azzeccato: similitudini nel tipo di storia, schema di gioco classico e, nel bene e nel male, stessi pregi e stessi difetti. Ma andiamo con ordine
Quando si parla delle avventure LucasArts la prima cosa a tornare alla memoria é forse l'incredibile demenzialità, strettamente imparentata con il surreale, che contraddistingueva più di una produzione: The Fish Files alza il sipario fra i corridoi di un bislacco college americano. Bislacco perché il comitato di direzione, col fine di rendere più maturi e responsabilizzare i propri allievi, ha deciso di affidare a ogni studente un proprio pesce rosso, col compito di educarlo, mantenerlo e curarlo in tutto e per tutto!
Poteva quindi mancare la minaccia aliena? No, non poteva... e in una delle tante silenziose notti un gruppo di extraterrestri, stranamente simili ad enormi pesci, sbarcano sulla Terra decidendo che la fauna marina del college faceva assolutamente al caso loro. All'indomani mattina, il risveglio di Dante non é dei più piacevoli e il colpo che gli deriva nel non vedere più nella boccia il suo amato pesce e forse pari a quello di vedere l'amata Mary Angel in biancheria intima. Fritz, dal canto suo, sembra più preoccupato della birra della sera prima che si muove ancora come il mare in tempesta nel suo stomaco... ma da buon tedesco non é intenzionato a sopportare quest'affronto e insieme a Korsellos, "sbroccato" secchione con la puzza sotto il naso e la fissa per i ricordi di viaggio, decide di schierarsi al fianco di Dante per quella che sembra preannunciarsi come un'indagine piuttosto "originale"
The Fish Files
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The Fish Files

The Fish Files racchiude nella sua cartuccia Passato, Presente e Futuro. Passato, perchè il richiamo e l'ispirazione a titoli intramontabili, come il pluricitato in sede di recensione Zak McKraken, è innegabile sia nell'atmosfera sia nello schema di gioco. Presente, perchè il gioco dei 7th Sense è comunque il frutto di un gruppo di sviluppatori italiani, che ha saputo fare tesoro del proprio bagaglio videoludico per creare una storia divertente e piacevole oltre che un titolo dall'impatto tecnico semplicemente sorprendente per una console a 8 bit come il Game Boy Color. Futuro, ci auguriamo radioso per i 7th Sense che, con il loro videogioco, hanno inaugurato su console portatile un genere che, stando agli annunci dei programmatori, promette grandi cose. In defintiva, The Fish Files si rivela un'avventura grafica solida, divertente, tecnicamente sorprendente e duratura. Certo, alcuni difetti caratteristici del genere persistono, ma se hanno reso grandi i classici del passato... perché dovrebbero impedire a The Fish Files di diventare lui stesso un classico?
Da comperare.