The Fish Files

The Fish Files
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Abbiamo parlato sino a questo momento di avventure grafiche e delle reminiscenze col passato. Obbiettivamente il genere non é forse più molto gettonato fra le schiere di giocatori dell'ultima generazione, e un breve ripasso non sembrerebbe dannoso: in ogni avventura bidimensionale "punta e clicca", il giocatore si trova solitamente a controllare un protagonista - tre a rotazione in questo caso - che per raggiungere l'epilogo dell'intera vicenda dovrà piuttosto frequentemente rapportarsi con situazioni e personaggi decisivi per il prosieguo del suo cammino. In ogni quadro sono infatti disseminati utensili e oggetti di varia natura la cui funzione più comune, prima regola fondamentale, non verrà quasi mai utilizzata per raggiungere un determinato scopo: raziocinio e buon senso sono fattori da escludere in questo tipo di avventure, cosa che oltre a essere fonte per più di una genuina risata può costituire anche una delle sfide decisive dell'intero titolo
The Fish Files
Dante con calzari greci... chi l'avrebbe mai immaginato?

Oltre all'utilizzo dei vari oggetti, momento topico é anche costituito dall'incontro con ognuno dei personaggi di contorno inclusi nella storia: lo scambio di battute può essere a volte lungo, ma la giusta scelta delle frasi e delle domande da proferire può portare ad acquisire preziose informazioni dove addirittura a risolvere interi enigmi. Come ovvio nessuno sbaglio si paga a caro prezzo, in quanto il gioco sa attendere l'intuizione del videogiocatore: la scritta "Game Over" mai apparirà spietata sul vostro piccolo schermo
In mezzo a tanta ilarità, questo tipo di videogiochi sa però includere piccole perle si satira che in passato hanno fatto la storia dei titoli più acclamati: così come in Zak McKraken si può ricordare la caricatura di uno sciamano professante la spiritualità, salvo poi accettare con non curanza anche carte di credito per il pagamento, i 7th Sense, talentuoso gruppo di sviluppatori italiano, ha saputo forse caratterizzare con sorprendente efficacia una riuscitissima parodia dei due protagonisti di X-Files, Mulder e Scully, abbattendoli dai cliché di perbenismo e formalità che la serie televisiva ha creato per loro
The Fish Files
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The Fish Files

The Fish Files racchiude nella sua cartuccia Passato, Presente e Futuro. Passato, perchè il richiamo e l'ispirazione a titoli intramontabili, come il pluricitato in sede di recensione Zak McKraken, è innegabile sia nell'atmosfera sia nello schema di gioco. Presente, perchè il gioco dei 7th Sense è comunque il frutto di un gruppo di sviluppatori italiani, che ha saputo fare tesoro del proprio bagaglio videoludico per creare una storia divertente e piacevole oltre che un titolo dall'impatto tecnico semplicemente sorprendente per una console a 8 bit come il Game Boy Color. Futuro, ci auguriamo radioso per i 7th Sense che, con il loro videogioco, hanno inaugurato su console portatile un genere che, stando agli annunci dei programmatori, promette grandi cose. In defintiva, The Fish Files si rivela un'avventura grafica solida, divertente, tecnicamente sorprendente e duratura. Certo, alcuni difetti caratteristici del genere persistono, ma se hanno reso grandi i classici del passato... perché dovrebbero impedire a The Fish Files di diventare lui stesso un classico?
Da comperare.