The Getaway: Black Monday
di
Viperfritz
Tempo di traslochi
Il nuovo Gta, come ad ogni nuovo capitolo, ci mette a disposizione intere nuove città da esplorare, da conquistare, da vivere.Driv3r ci ha fatto scorazzare in una soleggiata Miami, per le strette viuzze di una "Roniniana" Nizza e in un'esotica Istanbul. Bene, il nuovo "The Getaway" dove ci porterà questa volta? Ci farà visitare Manchester? Liverpool? Attraverserà la Manica e ci porterà alla scoperta, di capitale in capitale, delle più belle città europee, partendo, chessò, da Parigi? No, molto più semplicemente potremo esplorare di nuovo Londra in tutto il suo splendore.
Aspettative, difetti, delusioni
E va bene, nessuna migrazione per questa volta. La città che ci viene concesso esplorare è la stessa, anche se allargata sia in panoramica, con 25 miglia quadrate a disposizione, sia negli edifici nei quali si svolgeranno le missioni a piedi. Uno dei maggiori cambiamenti che salta subito all'occhio, rispetto all'episodio precedente, è infatti una maggiore cura riposta nello sviluppo di questa tipologia di missione, a cui è stato dedicato sicuramente più spazio rispetto alle sezioni che prevedono spostamenti ed inseguimenti su 4 o 2 ruote. Ora sono previste incursioni in interi agglomerati di edifici, con la possibilità di passare da un tetto all'altro, di affrontare una rampa di scale dietro l'altra, anche con conseguenti momenti di disorientamento. Già da questo tipo di missioni si può apprezzare un maggior dettaglio grafico e un level-design più approfondito; in particolare sono apprezzabili gli effetti di luce al buio, illuminati dalla pila in dotazione a certe armi. La faccenda "on the road" invece non è cambiata più di tanto, anzi... è si vero che lo scenario perlustrabile è stato ampliato, che Londra è finemente riprodotta, persino nei dettagli, ma la sensazione generale non appaga comunque più di tanto. Gli edifici son certamente molto più foto-realistici, ad esempio, di Gta, ma quello che forse non convince sono gli effetti di luce, non indecenti ma magari poco presenti e che comunque danno una percezione un po' "piatta", un feeling non molto affascinante alla città...ok che Londra è grigia per definizione, però...Considerando che la città è rimasta la stessa del primo capitolo, la prima cosa che viene spontaneo pensare è che i programmatori abbiano dato una spolverata alla bell'è'meglio al primo capitolo, senza particolari sforzi nell' aggiornare o rendere un po' più appariscente il motore grafico, almeno al di fuori degli edifici.
Le delusioni ahimè persistono quando si muovono i primi passi. Il sistema di controllo con il quale si deve fare i conti è tra i peggiori visti in giro da tempo. Assoluta anarchia per quanto riguarda la visuale che risulta davvero ostica da gestire, soprattutto nelle fasi concitate di gioco, quando le sparatorie impazzano, i nemici sbucano da ogni angolo e si ha magari la necessità di mirare ad un gangster che si fa scudo con un ostaggio. Se si ricorre al sistema automatico di puntamento, la probabilità di avere una mira grossolanamente aleatoria è molto alta, ma praticamente lo è anche ricorrere al puntamento manuale, in quanto intuire cosa si sta mirando in un particolare momento è alquanto arduo, se non a posteriori, quando si è già colpito di tutto meno quello per cui era stato premuto il grilletto. Una volta saliti in macchina o in moto le cose non migliorano più di tanto, soprattutto paragonando il primo capitolo di The Getaway. Il controllo delle vetture è abbastanza insoddisfacente e regala poche emozioni vere. Driv3r al confronto è quasi un simulatore, con tanto di sbandate controllate, sgommate e quant'altro.
Unico difetto "limato" rispetto alla versione precedente è la possibilità di rimanere incastrato in pali, segnali od altri oggetti, ma questo non perché sia stata migliorata la dinamica di abbattimento di questi ultimi tramite uno scontro, quanto più semplicemente perché è stato reso più permissivo il motore di gioco, che invece di farvi impiantare o accartocciare, vi permetterà più volte di proseguire dritto facendovi "strisciare" contro questi, come se intervenisse la playstation a correggervi provvidenzialmente la traiettoria quel tanto che basta per evitare scontri frontali decisivi.
Sempre in tema di scontri, è giusto spendere 2 parole anche sull'IA del traffico cittadino, ora potenziato in quanto a quantità ma non certamente in quanto a qualità. Se è vero che le auto si spostano un tantino di lato all'arrivo dell'auto della polizia a sirene spiegate (di nuovo come nel primo capitolo), è altrettanto vero che, procedendo in senso opposto, oppure agli incroci, non rinunciano a dei clamorosi frontali senza batter ciglio. Di conseguenza, in moto sopravvivere in sella per più di qualche chilometro diventa un'utopia. Almeno per orientarsi è stato introdotta una mappa con tanto di "gps", che viene in aiuto allo sperduto giocatore che fino adesso ha dovuto fare affidamento unicamente agli indicatori di svolta dell'auto. Soluzione questa che dà un certo fascino cinematografico all'azione, non andando ad intaccare lo schermo con indicatori posticci o di troppo(mancano infatti gli indicatori di arma, munizioni e salute nelle sezioni a piedi. tutto come al solito è ricreato solamente da certi parametri percepibili a vista, come ad esempio la quantità di macchie di sangue sul corpo), ma che ogni tanto crea una certa confusione e disorientamento.
Il tutto condito da qualche Bug
Oltre ai difetti presenti in quanto a motore di gioco, ai quali non si è voluto porre rimedio, marcano il cartellino anche certi bug di natura davvero sconcertante. Ad esempio, è possibile settare la presenza o meno della musica durante il gioco (tra l'altro molto bella, che ben si adatta alle situazioni cui ci si trova di fronte e che aiuta nel restituire un buon feeling cinematografico), ma non è possibile regolarne il volume. Questo in particolare è particolarmente odioso in quanto spesso e volentieri i motivi vanno a sovrapporsi alle voci dei protagonisti, facendo così perdere particolari della trama, se non addirittura importanti indicazioni sulle missioni. E' preclusa anche qualsiasi tipo di personalizzazione dei comandi, il gioco non prevede nemmeno le classiche 2 o 3 alternative pre-impostate. Infine non è possibile saltare le scene introduttive, certe volte anche parecchio lunghe. Va bene che se fallite la missione non ve la dovrete sorbire di nuovo lì per lì, ma se andate a spegnere la console, quando andrete a riprendere il gioco, il riassunto della puntata precedente è obbligatorio. Da come ne ho parlato fino ad ora sembra di trovarsi di fronte ad un gioco indecente. In realtà The Getaway: Black Monday non è indecente. E' un gioco discreto che presenta molte buone caratteristiche, tra le quali da citare una trama davvero ben scritta, con tanto di flashbacks ed intrecci tra varie storie, la possibilità di trovarsi al comando di diversi personaggi che ruotano attorno a quello che possiamo definire un vero gangster movie all'inglese come se ne vedono negli ultimi tempi (avete presente Lock&Stock o The Snatch?). L'approccio è modaiolo e, come prevede la tendenza di questi tempi, il linguaggio sboccato ed un certo utilizzo di modi spicci e di una caratterizzazione da "bad guys" dei personaggi rende il tutto più "cool".
Nonostante i difetti ed i mancati miglioramenti, questo nuovo episodio della saga non è quindi da scartare, specie se avevate apprezzato in modo particolare il primo "The Getaway", che ai tempi tutto sommato era già un gioco di tutto rispetto. Certo le aspettative per un gioco che ha richiesto tutto questo tempo di sviluppo erano ben altre, soprattutto gettando un occhio sulla concorrenza. Driv3r è il titolo che più si avvicina sotto ogni aspetto a questo Black Monday, con lo stesso mix di azione e taglio cinematografico. Quest'ultimo però è ancor più netto in The Getaway, in quanto lo sviluppo di missione in missione è continuo e il senso di libertà, di farsi un giro qua e là, è nullo in quanto non previsto dal gioco (al di fuori della modalità apposita). Insomma se volevate un altro po' di Londra da perlustrare e sfasciare in lungo e in largo eccovi accontentati, a patto di continuare a voler chiudere un occhio su più di qualche difettuccio!
Il nuovo Gta, come ad ogni nuovo capitolo, ci mette a disposizione intere nuove città da esplorare, da conquistare, da vivere.Driv3r ci ha fatto scorazzare in una soleggiata Miami, per le strette viuzze di una "Roniniana" Nizza e in un'esotica Istanbul. Bene, il nuovo "The Getaway" dove ci porterà questa volta? Ci farà visitare Manchester? Liverpool? Attraverserà la Manica e ci porterà alla scoperta, di capitale in capitale, delle più belle città europee, partendo, chessò, da Parigi? No, molto più semplicemente potremo esplorare di nuovo Londra in tutto il suo splendore.
Aspettative, difetti, delusioni
E va bene, nessuna migrazione per questa volta. La città che ci viene concesso esplorare è la stessa, anche se allargata sia in panoramica, con 25 miglia quadrate a disposizione, sia negli edifici nei quali si svolgeranno le missioni a piedi. Uno dei maggiori cambiamenti che salta subito all'occhio, rispetto all'episodio precedente, è infatti una maggiore cura riposta nello sviluppo di questa tipologia di missione, a cui è stato dedicato sicuramente più spazio rispetto alle sezioni che prevedono spostamenti ed inseguimenti su 4 o 2 ruote. Ora sono previste incursioni in interi agglomerati di edifici, con la possibilità di passare da un tetto all'altro, di affrontare una rampa di scale dietro l'altra, anche con conseguenti momenti di disorientamento. Già da questo tipo di missioni si può apprezzare un maggior dettaglio grafico e un level-design più approfondito; in particolare sono apprezzabili gli effetti di luce al buio, illuminati dalla pila in dotazione a certe armi. La faccenda "on the road" invece non è cambiata più di tanto, anzi... è si vero che lo scenario perlustrabile è stato ampliato, che Londra è finemente riprodotta, persino nei dettagli, ma la sensazione generale non appaga comunque più di tanto. Gli edifici son certamente molto più foto-realistici, ad esempio, di Gta, ma quello che forse non convince sono gli effetti di luce, non indecenti ma magari poco presenti e che comunque danno una percezione un po' "piatta", un feeling non molto affascinante alla città...ok che Londra è grigia per definizione, però...Considerando che la città è rimasta la stessa del primo capitolo, la prima cosa che viene spontaneo pensare è che i programmatori abbiano dato una spolverata alla bell'è'meglio al primo capitolo, senza particolari sforzi nell' aggiornare o rendere un po' più appariscente il motore grafico, almeno al di fuori degli edifici.
Le delusioni ahimè persistono quando si muovono i primi passi. Il sistema di controllo con il quale si deve fare i conti è tra i peggiori visti in giro da tempo. Assoluta anarchia per quanto riguarda la visuale che risulta davvero ostica da gestire, soprattutto nelle fasi concitate di gioco, quando le sparatorie impazzano, i nemici sbucano da ogni angolo e si ha magari la necessità di mirare ad un gangster che si fa scudo con un ostaggio. Se si ricorre al sistema automatico di puntamento, la probabilità di avere una mira grossolanamente aleatoria è molto alta, ma praticamente lo è anche ricorrere al puntamento manuale, in quanto intuire cosa si sta mirando in un particolare momento è alquanto arduo, se non a posteriori, quando si è già colpito di tutto meno quello per cui era stato premuto il grilletto. Una volta saliti in macchina o in moto le cose non migliorano più di tanto, soprattutto paragonando il primo capitolo di The Getaway. Il controllo delle vetture è abbastanza insoddisfacente e regala poche emozioni vere. Driv3r al confronto è quasi un simulatore, con tanto di sbandate controllate, sgommate e quant'altro.
Unico difetto "limato" rispetto alla versione precedente è la possibilità di rimanere incastrato in pali, segnali od altri oggetti, ma questo non perché sia stata migliorata la dinamica di abbattimento di questi ultimi tramite uno scontro, quanto più semplicemente perché è stato reso più permissivo il motore di gioco, che invece di farvi impiantare o accartocciare, vi permetterà più volte di proseguire dritto facendovi "strisciare" contro questi, come se intervenisse la playstation a correggervi provvidenzialmente la traiettoria quel tanto che basta per evitare scontri frontali decisivi.
Sempre in tema di scontri, è giusto spendere 2 parole anche sull'IA del traffico cittadino, ora potenziato in quanto a quantità ma non certamente in quanto a qualità. Se è vero che le auto si spostano un tantino di lato all'arrivo dell'auto della polizia a sirene spiegate (di nuovo come nel primo capitolo), è altrettanto vero che, procedendo in senso opposto, oppure agli incroci, non rinunciano a dei clamorosi frontali senza batter ciglio. Di conseguenza, in moto sopravvivere in sella per più di qualche chilometro diventa un'utopia. Almeno per orientarsi è stato introdotta una mappa con tanto di "gps", che viene in aiuto allo sperduto giocatore che fino adesso ha dovuto fare affidamento unicamente agli indicatori di svolta dell'auto. Soluzione questa che dà un certo fascino cinematografico all'azione, non andando ad intaccare lo schermo con indicatori posticci o di troppo(mancano infatti gli indicatori di arma, munizioni e salute nelle sezioni a piedi. tutto come al solito è ricreato solamente da certi parametri percepibili a vista, come ad esempio la quantità di macchie di sangue sul corpo), ma che ogni tanto crea una certa confusione e disorientamento.
Il tutto condito da qualche Bug
Oltre ai difetti presenti in quanto a motore di gioco, ai quali non si è voluto porre rimedio, marcano il cartellino anche certi bug di natura davvero sconcertante. Ad esempio, è possibile settare la presenza o meno della musica durante il gioco (tra l'altro molto bella, che ben si adatta alle situazioni cui ci si trova di fronte e che aiuta nel restituire un buon feeling cinematografico), ma non è possibile regolarne il volume. Questo in particolare è particolarmente odioso in quanto spesso e volentieri i motivi vanno a sovrapporsi alle voci dei protagonisti, facendo così perdere particolari della trama, se non addirittura importanti indicazioni sulle missioni. E' preclusa anche qualsiasi tipo di personalizzazione dei comandi, il gioco non prevede nemmeno le classiche 2 o 3 alternative pre-impostate. Infine non è possibile saltare le scene introduttive, certe volte anche parecchio lunghe. Va bene che se fallite la missione non ve la dovrete sorbire di nuovo lì per lì, ma se andate a spegnere la console, quando andrete a riprendere il gioco, il riassunto della puntata precedente è obbligatorio. Da come ne ho parlato fino ad ora sembra di trovarsi di fronte ad un gioco indecente. In realtà The Getaway: Black Monday non è indecente. E' un gioco discreto che presenta molte buone caratteristiche, tra le quali da citare una trama davvero ben scritta, con tanto di flashbacks ed intrecci tra varie storie, la possibilità di trovarsi al comando di diversi personaggi che ruotano attorno a quello che possiamo definire un vero gangster movie all'inglese come se ne vedono negli ultimi tempi (avete presente Lock&Stock o The Snatch?). L'approccio è modaiolo e, come prevede la tendenza di questi tempi, il linguaggio sboccato ed un certo utilizzo di modi spicci e di una caratterizzazione da "bad guys" dei personaggi rende il tutto più "cool".
Nonostante i difetti ed i mancati miglioramenti, questo nuovo episodio della saga non è quindi da scartare, specie se avevate apprezzato in modo particolare il primo "The Getaway", che ai tempi tutto sommato era già un gioco di tutto rispetto. Certo le aspettative per un gioco che ha richiesto tutto questo tempo di sviluppo erano ben altre, soprattutto gettando un occhio sulla concorrenza. Driv3r è il titolo che più si avvicina sotto ogni aspetto a questo Black Monday, con lo stesso mix di azione e taglio cinematografico. Quest'ultimo però è ancor più netto in The Getaway, in quanto lo sviluppo di missione in missione è continuo e il senso di libertà, di farsi un giro qua e là, è nullo in quanto non previsto dal gioco (al di fuori della modalità apposita). Insomma se volevate un altro po' di Londra da perlustrare e sfasciare in lungo e in largo eccovi accontentati, a patto di continuare a voler chiudere un occhio su più di qualche difettuccio!
The Getaway: Black Monday
6.5
Voto
Redazione
The Getaway: Black Monday
Impossibile nel giudizio finale di questo gioco non tener conto di tutte le aspettative che si erano lecitamente andate accumulando nel tempo. In base a queste il gioco è una vera delusione, con parecchi difetti per quanto riguarda la giocabilità e soprattutto i controlli, per nulla migliorati. Di contro, è vero che questo videogame ha un suo perché, è divertente e presenta una trama accattivante. La grafica e il sonoro sono di tutto rispetto e e il taglio cinematografico possiede ancora un suo appeal. Bisognava però che il tutto non andasse a scapito del gameplay. Così viene da chiedersi: mentre noi ci ritroveremo di nuovo a girare tra le grigie via di Londra, i programmatori tutto questo tempo necessario allo sviluppo di questo secondo capitolo, in quale soleggiato lido l'hanno trascorso?