The Guest
Team Gotham e 505 Games lavorano insieme per lanciare sul mercato una nuova thriller adventure, nel quale andremo ad impersonare uno studioso che si risveglia all'interno di una stanza, da cui gli viene precluso ogni contatto con l'esterno. Per quale motivo siamo stati rinchiusi in questo luogo? E soprattutto, qual é l'identità dei nostri carcerieri? La risposta, per nostra fortuna, non sarà facile da trovare..
A differenza delle controparti di settore già trattate nel corso delle nostre recensioni, The Guest cerca di trascinare il giocatore all'interno di un'ambientazione molto ristretta e claustrofobica, dove l'unico elemento chiave risulta essere quello di esplorare lo spazio circostante, alla ricerca di indizi utili a definire le motivazioni per cui siamo stati rinchiusi in questa stanza dell'Oak Wood Hotel.
Superato perciò con coraggio il senso di spaesamento iniziale, diverrà importante cominciare ad analizzare l'ambiente circostante senza tralasciare nessun particolare, sia esso contenuto all'interno di una rivista dall'aspetto del tutto anonimo, oppure collocato nel più improbabile dei luoghi che ci verrebbe in mente, come una zona oscurata o un cestino dietro una porta. Il titolo gioca moltissimo sul gioco luce/buio, ed utilizza tale espediente per celare le informazioni, accendendo così in risposta una luce di curiosità nella mente del giocatore che si aspetta di trovare qualcosa di utile.
Invitato ad un Congresso Scientifico di stampo internazionale, il nostro alter-ego (tale Dottor Leonov) comincia a farsi strada nei meandri della stanza in cui é rinchiuso, trovando una serie di oggetti dall'aspetto piuttosto misero e inutile. Da sigarette morsicate a stampelle di metallo, passando per le diverse documentazioni sparse in giro, la sensazione é quella di trovarsi di fronte ad una serie di molliche di pane sapientemente collocate per creare due strade, una più palese pronta a depistarci e l'altra più velata e macchinosa, pronta però a condurci alla nostra salvezza.
Le documentazioni ad esempio, perfettamente tradotte in lingua italiana grazie alla pressione del tasto F, aggiungono quel velo di mistero indispensabile a non far sbilanciare le varie interpretazioni plausibili, che viaggiano stabilmente tra teorie complottiste e società segrete dalla controversa moralità. Non mancano invero oggetti di dubbia fattura, ricchi anche di simbolismi non proprio facili da decifrare ad una prima analisi.
Abituati in questi ultimi tempi a percorrere strade pressoché lineari, in quest'ultimo caso abbiamo invece riscoperto il piacere del prendere appunti cartacei durante il gameplay, al fine di collezionare una serie di indizi che siamo riusciti ad utilizzare pazientemente, in un secondo momento, con una buona dose di spremuta di meningi.
Questa volta dunque, al posto di sacrificare il gameplay a favore della storia, si é cercato invece di effettuare un buon mix dei due elementi, dosando sapientemente gli enigmi al fine di proporre una storia intrigante quanto sfidante. Ciò che vi sembrerà impossibile ad una prima occhiata, avrà invece una sua chiave di lettura da leggere tra le righe con attenzione, perciò non arrendetevi subito perché le risposte sono sempre di fronte a voi.
Il piacere dell'esplorazione viene coadiuvato da un comparto grafico ben soppesato, che al massimo delle sue potenzialità riesce a ricreare un set convincente e molto particolareggiato, che riesce abilmente a dosare l'illuminazione per realizzare un prodotto finale certosino e bello da guardare. Inoltre il comparto sonoro allieta il giocatore con una serie di musiche ambientali molto pertinenti, le quali cercano di mantenere uno status di tensione utile più che altro a non far perdere la concentrazione.
Anche la configurazione dei tasti, ridotta praticamente all'osso, propone di muoversi per gli ambienti utilizzando il solito binomio mouse e tastiera, che viene incalzato durante l'analisi degli oggetti da altri tasti utili a ruotare gli oggetti per svelare nuovi particolari. Interessante la scelta degli sviluppatori di permettere al giocatore di raccogliere praticamente tutto, espediente che vi confonderà le idee nel momento in cui dovrete combinare qualche item all'interno dell'inventario. Non preoccupatevi di fallire, perché il gioco non prevede la morte del personaggio o eventuali blocchi dettati da scelte sbagliate.
Claustrofobico e complesso
A differenza delle controparti di settore già trattate nel corso delle nostre recensioni, The Guest cerca di trascinare il giocatore all'interno di un'ambientazione molto ristretta e claustrofobica, dove l'unico elemento chiave risulta essere quello di esplorare lo spazio circostante, alla ricerca di indizi utili a definire le motivazioni per cui siamo stati rinchiusi in questa stanza dell'Oak Wood Hotel.
Superato perciò con coraggio il senso di spaesamento iniziale, diverrà importante cominciare ad analizzare l'ambiente circostante senza tralasciare nessun particolare, sia esso contenuto all'interno di una rivista dall'aspetto del tutto anonimo, oppure collocato nel più improbabile dei luoghi che ci verrebbe in mente, come una zona oscurata o un cestino dietro una porta. Il titolo gioca moltissimo sul gioco luce/buio, ed utilizza tale espediente per celare le informazioni, accendendo così in risposta una luce di curiosità nella mente del giocatore che si aspetta di trovare qualcosa di utile.
Il perfetto connubio tra enigmi ed ambientazione
Invitato ad un Congresso Scientifico di stampo internazionale, il nostro alter-ego (tale Dottor Leonov) comincia a farsi strada nei meandri della stanza in cui é rinchiuso, trovando una serie di oggetti dall'aspetto piuttosto misero e inutile. Da sigarette morsicate a stampelle di metallo, passando per le diverse documentazioni sparse in giro, la sensazione é quella di trovarsi di fronte ad una serie di molliche di pane sapientemente collocate per creare due strade, una più palese pronta a depistarci e l'altra più velata e macchinosa, pronta però a condurci alla nostra salvezza.
Le documentazioni ad esempio, perfettamente tradotte in lingua italiana grazie alla pressione del tasto F, aggiungono quel velo di mistero indispensabile a non far sbilanciare le varie interpretazioni plausibili, che viaggiano stabilmente tra teorie complottiste e società segrete dalla controversa moralità. Non mancano invero oggetti di dubbia fattura, ricchi anche di simbolismi non proprio facili da decifrare ad una prima analisi.
Abituati in questi ultimi tempi a percorrere strade pressoché lineari, in quest'ultimo caso abbiamo invece riscoperto il piacere del prendere appunti cartacei durante il gameplay, al fine di collezionare una serie di indizi che siamo riusciti ad utilizzare pazientemente, in un secondo momento, con una buona dose di spremuta di meningi.
Questa volta dunque, al posto di sacrificare il gameplay a favore della storia, si é cercato invece di effettuare un buon mix dei due elementi, dosando sapientemente gli enigmi al fine di proporre una storia intrigante quanto sfidante. Ciò che vi sembrerà impossibile ad una prima occhiata, avrà invece una sua chiave di lettura da leggere tra le righe con attenzione, perciò non arrendetevi subito perché le risposte sono sempre di fronte a voi.
Tecnicamente completo ed immersivo
Il piacere dell'esplorazione viene coadiuvato da un comparto grafico ben soppesato, che al massimo delle sue potenzialità riesce a ricreare un set convincente e molto particolareggiato, che riesce abilmente a dosare l'illuminazione per realizzare un prodotto finale certosino e bello da guardare. Inoltre il comparto sonoro allieta il giocatore con una serie di musiche ambientali molto pertinenti, le quali cercano di mantenere uno status di tensione utile più che altro a non far perdere la concentrazione.
Anche la configurazione dei tasti, ridotta praticamente all'osso, propone di muoversi per gli ambienti utilizzando il solito binomio mouse e tastiera, che viene incalzato durante l'analisi degli oggetti da altri tasti utili a ruotare gli oggetti per svelare nuovi particolari. Interessante la scelta degli sviluppatori di permettere al giocatore di raccogliere praticamente tutto, espediente che vi confonderà le idee nel momento in cui dovrete combinare qualche item all'interno dell'inventario. Non preoccupatevi di fallire, perché il gioco non prevede la morte del personaggio o eventuali blocchi dettati da scelte sbagliate.
The Guest
8
Voto
Redazione
The Guest
Questa nuova avventura ci ha piacevolmente tenuti occupati, regalandoci momenti malinconici e soddisfacenti che sono riusciti a farci pesare doverosamente il voto della nostra recensione. Una storia particolare, pregna di simbolismi e particolari non banali, vi condurranno verso la fine di un viaggio che saprà crearvi ancora più domande di quando avete cominciato. Una seconda run é consigliata al fine di sbloccare eventuali achievement, a meno che non siate dei mostri sacri degli enigmi e riusciate a far tutto in un tentativo solo!