The Italian Job

di Redazione Gamesurf
In effetti il livello di difficoltà non é tra i più bassi. Seminare la polizia non é un compito da nulla, qui anzi rileviamo il principale difetto del gioco dato che le volanti sembrano essere state programmate appositamente per richiedere da parte nostra alcuni secondi (che sembrano interminabili) di guida assolutamente irreprensibile, a tavoletta senza urtare alcunché, per essere seminate. In un certo modo, quindi, questi inseguimenti sono addomesticati, perché quando la polizia é dietro di noi e scompare dalla visuale non si comporta più in modo realistico: in teoria prendere una curva a 90 gradi o fare una clamorosa inversione al volo dovrebbe servire per distanziarla, invece l'abbiamo sempre dietro, fino a quando non soddisfiamo quella condizione necessaria e sufficiente descritta sopra. Non si comprende, d'altraparte, come farebbero le volanti a stare dietro a una sportiva che fa una manovra a tutta velocità mentre non riesce a raggiungere sul rettilineo una jeep che, a dir tanto, é veloce quanto un caterpillar. Alla luce di questa considerazione si capisce anche l'assenza di uno specchietto retrovisore, che non manca solo per motivi tecnici ma anche per permettere alla polizia di starci dietro a dispetto delle leggi della fisica. Comunque sia inseguimenti e lotte contro il tempo sono state ideate in modo da offrire poco margine d'errore, quindi non potremo permetterci molti sbagli. A giustizia della SCI bisogna riconoscere come la curva d'apprendimento sia stata tarata nel miglior modo possibile, dato che le missioni sembrano quasi impossibili al primo tentativo, per diventare sempre più abbordabili fallimento dopo fallimento, segno che giocare più a lungo paga

Così é, d'altra parte, anche per merito dell'ottimo modello fisico che, lungi dall'essere realistico in modo assoluto, ha tutte le carte in regola per farci intuire fisicamente il peso e le prestazioni dell'automobile di turno (undici in tutto, ciascuna dotata di parametri propri di agilità, velocità di punta e resistenza agli urti). E' un modello di guida di stampo simulativo, per cui possiamo prendere una curva a saponetta con freno e freno a mano, saltellare in modo credibile su dossi e terreno sconnesso, andare in testa coda di 360 gradi e lanciarci da rampe e altri ostacoli naturali atterrando su due ruote. D'altrocanto alcune semplificazioni nei controlli (mancano le marce) e l'assenza di qualsiasi tipo di visuale a parte quella in terza persona ci fanno capire come The Italian Job sia orientato verso uno stile arcade piuttosto che simulativo. E' un gioco che vuole principalmente divertire, e ci riesce grazie alla riproduzione di una città dove é possibile fare tutta una serie di giochetti, come tagliare le curve in modo incredibile passando attraverso panchine e scalinate, saltare al di là delle auto che ci precedono servendoci delle rampe nelle vicinanze, causare ingorghi e tamponamenti urtando di proposito le macchine nel traffico per fermare la polizia, seminare le volanti trascinandole tra le sabbie mobili di un cantiere edile quando si é ai comandi di una 4x4: il manuale del gioco lo dice a chiare lettere, bisogna "giocare sporco" se vogliamo vincere, e per giocare sporco bisogna ignorare i cordoli stradali e fare tutto ciò che l'intuito ci suggerisce