The Last Blade 2 Final Edition

di Redazione Gamesurf
L'unica aggiunta che é stata fatta é quella di un effimero card game e la possibilità di usare Musashi, il semi boss del primo gioco, nella modalità versus e practice. Fortunatamente l'originale possedeva un certo numero di personaggi segreti da sbloccare che dovrebbero mantenere vivo l'interesse anche se, a voler essere pignoli, si tratta nella maggior parte dei casi di versioni alternative dei combattenti già disponibili di default. Tornando alla realizzazione tecnica é necessario notare che lo stile con cui sono disegnati gli sprite e i fondali é molto elaborato (fermo restando che i background del primo The Last Blade risultano migliori) e, chiudendo un occhio sulla risoluzione, é possibile notare l'ottima assonanza dei colori e l'atmosfera generale che si respira é davvero intrigante grazie anche alla grande attenzione nei piccoli dettagli

L'azione passa da piazze popolari dove fanno mostra di se animali mai visti arrivati dall'occidente, per arrivare a aree rurali e boscose tranquille non essendo ancora state toccate dalla rivoluzione culturale in atto. Gli stessi personaggi presentano contaminazioni occidentali fuse con il classico stile giapponese di vestire come, ad esempio, Morya che porta a mò di mantella un soprabito di stile inglese. Il sonoro si difende bene anche se le musiche non sono state remixate con il risultato che non si raggiunge affatto la qualità CD dei due King of Fighters e in generale dei picchiaduro attuali. Resta comunque il rimpianto verso un titolo che poteva senza ombra di dubbio essere convertito in maniera migliore, soprattutto alla luce degli altri porting di titoli della SNK per la console Sega.