The Last of Us Part 2 - remastered: la recensione del capolavoro Naughty Dog

The Last of Us Part 2  remastered la recensione del capolavoro Naughty Dog

Quando uno ha una memoria videoludica così fallace come la mia, il vantaggio è che spesso giochi che hai vissuto con impegno e soddisfazione, ritornano quasi completamente nuovi dopo solo pochi anni di oblio. Già dalle prime battute di The Last of Us Parte II Remastered mi sono ritrovato a guardare stupito fasi di gioco che avrei già dovuto avere impresse a fuoco nella testa, e invece…

Sia chiaro, questa recensione è diretta soprattutto a chi ha già vissuto questa incredibile esperienza di gioco, e quindi andrà dritto verso concetti e situazioni che per i novizi potrebbero essere insopportabili spoiler. Salteremo quindi tutta la parte dove vi diremo cos'è e di cosa parla il secondo capitolo di The Last of, rimandandovi al nostro articolo originale. Se quindi appartenente a questa seconda categoria, smettere di leggere e andate direttamente al commento finale. Ok? Poi non dite che non vi ho avvertito.

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The Last of Us Parte II Remastered, recensione

In particolare, mi ero completamente dimenticato del fatto che Joel e Tommy avessero salvato la pellaccia di Abby da un assalto di clicker e runner. E  che, comunque, per tutta risposta, Abby non avesse considerato la partita “pari e patta”, portando a termine i suoi intenti di vendetta, giustiziando Joel in un modo così cruento, violento e sadico da avermi costretto in qualche passaggio a distogliere lo sguardo. Mi sa che sto invecchiando, eh?

Soprattutto perché, in virtù del boost estetico garantito dalla conversione degli assets in altissima risoluzione, ora il risultato sullo schermo è ancora più tangibile rispetto al passato. Ma di questo ne parleremo più avanti.
Inutile soffermarci troppo sulle dinamiche di gioco e sulla dannazione dei personaggi che si muovono sullo schermo. Di questo ne ho già parlato ampiamente nella recensione originale del titolo PS4 che potete trovare qui. Certo è che qui “Il viaggio dell’antieroe” di Abby e Ellie acquisisce ancora più spessore e credibilità visiva, diminuendo ancora di più il layer che separa il gioco dal realismo.

Le dinamiche di gioco, infatti, non sono cambiate in nessuna forma e si ripresentano precise nella forma originale, compresi anche i difetti di fondo. In particolare sulla “trasparenza” dei nostri compagni d’avventura che per qualche motivo sembra proprio che godano di una certa invisibilità nei confronti degli avversari. Il che va un po' a sottrarre tutto quel sottinteso che dovrebbe reggere quella sospensione dell’incredulità che in qualche frangente ci viene un po' sottratta come la sedia sotto il sedere.

The Last of Us Part 2 - remastered: la recensione del capolavoro Naughty Dog
Senza ritorno di The Last of Us Parte II Remastered. Crediti: Sony / Naughty Dog.

Ed è un peccato che Naughty Dog abbia deciso di non incidere chirurgicamente in questa piccola “ciste benigna” di un gioco altrimenti perfetto. È facile immaginare che rivedere dal principio le routine di IA di co-protagonisti e avversari non sia roba da poco, ma probabilmente sarebbe bastata anche un’aggiustatina sotto al cofano per ottenere risultati migliori e incoraggianti.

È invece palese con Druckmann e soci abbiamo invece voluto allineare al produzione del loro capolavoro alla “major release” su PS5, centrando anche una congiunzione astrale che era stata completamente cannata all’uscita della remastered del primo capitolo. Non è infatti un caso che proprio in questi giorni siano stati rivelati i nuovi membri del cast della seconda stagione della serie televisiva dedicata a The Last of Us, compresa anche l’attrice più attesa dal pubblico, che andrà a interpretare lo scomodo ruolo di Abby.
Una convergenza che sicuramente punta ancora di più i riflettori verso questo appuntamento atteso, a questo punto, anche da chi si è avvicinato al gioco sull’onda emotiva della serie tv. Certo, si bruceranno la sorpresa più importante vista fino ad ora, ma se c’è una cosa che il lavoro di HBO ci ha insegnato è che gli sceneggiatori messi in campo, tra cui anche lo stesso Druckmann, sono perfettamente capaci di creare nuove e potentissime linee narrative inedite nel videogioco, creando collegamenti tra i due media che funzionano alla grande

Vale la pena giocare a The Last of Us Parte II Remastered?

Arriviamo quindi alla fatidica domanda: ha senso ributtarsi a capofitto in questo secondo capitolo, tirato a lucido per la festa domenicale del videogioco?

Partiamo quindi da un’analisi estetica: rispetto alla conversione fatta per il primo capitolo, effettivamente quello che abbiamo di fronte agli occhi ha un impatto meno imponente. Il capitolo PS4 arrivava a fine ciclo della console, quando ormai tutte le potenzialità, in particolare quella della PS4 Pro, erano ormai state apprese e metabolizzate, dando quindi modo di poter mettere in scena un impianto grafico che già per i tempi era devastante.

Ora prendete questo concetto ed elevatelo a potenza. Al netto di una modellazione poligonale che non sembra aver conosciuto un qualche passo in avanti, tutto quello che è presente sullo schermo sembra aver conosciuto un boost non indifferente. Anche ad avvicinarsi ad una superficie o ad un oggetto, non si ravvedono texture “pigre”, o slavate, o in qualche modo buttate nella mischia nella speranza che nessuno le noti.

La decadenza degli ambienti, la portata del disastro a cui i sopravvissuti devono far fronte, la natura che si riprende i suoi spazi vincendo la lotta contro il cemento e l’umanità, tutto è riportato in modo ancora più ricco, marcato e credibile, aiutando ancora di più l’immersività all’interno del gioco. Intendiamoci, qualche piccola svista o errore continua ancora a persistere, ma non è la perfezione estetica quella che si intende raggiungere.
Al contrario, la perfezione di The Last of Us Parte 2, risiede ancora in quel mix perfetto che, certo, prevede ancora un impatto grafico di altissimo livello, integrandolo però in una trama profonda, geniale e ricca di colpi di scena e un gameplay solido, divertente e profondo. Migliorabile? Certo, ma ad avercene tutti i giorni di “imperfezioni” di questo tipo.

The Last of Us Part 2 - remastered: la recensione del capolavoro Naughty Dog
Una scena del gameplay di The Last of Us part 2 remastered

E se siete amanti dello stile di combattimento di The Last of Us e volete mettere alla prova la vostra abilità in modo scevro dalla storia, ecco arrivare a vostro servizio la tanto chiacchierata modalità “Senza Ritorno”, dove le vostre abilità di combattimento verranno messe davvero alla corda. All’interno di ambienti ricavati direttamente dalle mappe viste nell’avventura principale sarete messi di fronte a situazioni di varia natura dove fronteggiare nemici umani, con armi a lungo raggio, che è meglio affrontare in modalità stealth, ad assalti di infetti dove invece dovrete mettere alla prova le vostre attitudini “cecchinatorie”.

Il tutto immerso nel classico mood del gioco, dove dovrete comunque cercare oggetti utili per upgradare le vostre armi e le abilità personali, fare sempre rifornimento di munizioni, con la convinzione e la consapevolezza che le risorse non saranno mai infinite. E se si muore, si riparte da zero, come in ogni roguelike che si rispetti.  È vero, è un appendice che volendo si può saltare a piè pari, ma vi posso assicurare che entrate in quel loop inizia a diventare un problema uscirne. Garantito.

Soprattutto perchè anche se il modus operandi è del tutto identico a quello visto nel gioco principale, qui le logiche sono molto differenti e l'approccio che viene richiesto al giocatore è talmente sfidante, concentrato e ristretto all'aspetto del combattimento, che vi richiederà un mindset totalmente diverso.

E siccome le critiche che sono piovute a Naughty Dog dopo il rilascio della remastered del primo episodio in merito al prezzo di vendita, evidentemente non sono cadute nel vuoto, ecco che anche su questo versante le cose si sono in qualche modo evolute e allineate alle povere tasche dei videogiocatori.

Quindi, se già avete il gioco per PS4, con 10 miseri euro vi garantite l’update (vi abbiamo già spiegato come in questa news). Se invece non avete avuto la fortuna di incontrare The Last of Us 2 nel vostro cammino a tempo debito, allora potete acquistare direttamente questa “major release” a 49 euro, che è un prezzo più che adeguato. Oppure potete pensare ad una combo “usato + upgrade” che magari vi potrebbe far risparmiare qualcosa….fate un salto da Gamestop per verificare :D

 

 

The Last of Us Part II

Versione Testata: PS5

9.5

Voto

Redazione

Il poster di The Last of Us Parte II Remastered Crediti Sony Computer EntertainmentNaughty Dog

The Last of Us Part II

The Last of Us Part 2 è uno di quei giochi capaci di restarti dentro anche dopo aver spento la console e che va oltre qualsiasi altro discorso si voglia e si possa fare sul gioco in sè. E se già questa potrebbe essere una caratteristica che dovrebbe essere premiata con l'acquisto, a questa si deve aggiungere anche che, per quanto non sia cambiata di una virgola, la formula di Naughty Dog è di altissimo livello e qui si estende con un paio di aggiunte davvero eccellenti. A partire da "No return", fino ad arrivare ai livelli perduti, questa remastered è fatta e pensata per tutti coloro stiano cercando qualcosa in più rispetto al solo gameplay senza troppo cervello. Da avere.

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