The Last of Us Remastered
di
Luca Gambino
The Last of Us Remastered é The Last of Us, in HD. Finito.
Ora, al di là delle battute, basterebbe semplicemente questo per chiudere un articolo che di per sé potrebbe avere veramente poco da dire. Anzi, chi vi scrive non riesce a capire gli interi tomi dedicati alla versione rimasterizzata e “pompata” di un gioco che ha vinto tutto quello che c'era da vincere e che ha detto tutto quello che c'era da dire in ambito videoludico. Un gioco praticamente perfetto e che ora lo diventa ancora di più grazie ad una grafica in full HD e un frame rate granitico a 60 frame al secondo.
Un miracolo? No, a ben guardare. Nel senso che sebbene il risultato finale sia d'altissimo profilo, non possiamo non tirare le orecchie ai Naughty Dog per aver svolto il semplice compitino. Bene. Ma pur sempre un compitino. Errori, sbavature, mancanze, sono riportate fedelmente in alta risoluzione, come se la perfezione del gameplay, gli equilibri tra narrazione e gioco fossero sufficienti per sentirsi in dovere di non andare a porre una pezza laddove necessaria.
Certo, analizzata nel suo complesso la versione Remastered é davvero un bel vedere ma é palese che quello che abbiamo di fronte agli occhi é un titolo di vecchia generazione. Tirata a lucido per bene, ma pur sempre old gen, pensata per old gen e realizzata per old gen. Non che sia una colpa, mettiamo le cose in chiaro, ma quando altrove si legge di “perfezione grafica” o di “potenza della Ps4”, onestamente si ride. E pure forte.
In più di un'occasione ci é capitato di notare compenetrazioni di poligoni di una certa importanza, di personaggi che si attraversavano in forme “ectoplasmatiche”, di avversari che fermavano il proprio cammino su un palo della luce, incapaci di trovare il pattern corretto. E siccome Dio é nei dettagli, stupisce il fatto di avere ancora chiazze di sangue poco credibili lasciate dagli avversaria abbattuti, stupisce il fatto che calpestando queste chiazze non si lascino impronte (Kojima insegna che potrebbe avere anche ripercussioni sul gameplay).
Insomma, lo ripetiamo, la versione remasterd di The Last of Us é sicuramente ben realizzato in termini generali, ma ci sono troppe che non dovrebbero trovare casa sua una Ps4.
La fortuna di The Last of Us é che la bellezza del gioco non deriva unicamente dal comparto grafico, ma da un sistema di gioco che, ancora una volta, riesce a mischiare parti di esplorazione a sparatorie senza quartiere, da sessioni di stealth alla soluzione di semplici puzzle ambientali. E' fatto, soprattutto, di una recitazione digitale che non ha eguali nella storia del videogioco, di rapporti tra i personaggi davvero palpabili, di sentimenti che si consolidano nel progredire dell'avventura e di protagonisti di spessore. Vero.
Non é un caso che TLOU sia accostato al cinema senza troppi problemi, dal momento che lui più di tutti gli altri (capito, Kojima?) é riuscito a trovare quegli equilibri che permettono nella giusta misura di guardare, giocare, emozionarsi e quasi temere per la sorte dei protagonisti.
Il pad della PS4 svolge egregiamente il suo compito, senza comunque non apportare troppo in più rispetto alla controparte Ps3, se si eccettua il riscontro “luminoso” del proprio stato di salute. Poca roba, ma oggettivamente non si doveva certo andare ad operare su un sistema di controllo che già si era dimostrato ottimo in origine.
E dal momento che questa é sicuramente una recensione atipica di questo titolo, approfittiamo dell'occasione per rispondere ad alcuni dubbi dei nostri lettori che hanno espresso sul nostro forum.
A chi ci chiede se The Last of Us é associabile ad un qualsiasi survival horror di ultima generazione, rispondiamo che no, l'avventura di Joel e Ellie va decisamente oltre i vari Resident Evil di qualsivoglia annata. Certo, la telecamera a tre quarti alle spalle del protagonista potrebbero far pensare ad un approccio molto in stile survival, ma il gameplay adottato da Naughty Dog va oltre, lasciando più libertà d'approccio al giocatore, invitandolo all'osservazione del campo di battaglia, a ponderare ogni decisione per scegliere l'approccio diretto oppure uno più nascosto.
vimager1, 2, 3
La domanda più classica é: ma se ce l'ho già su ps3, mi conviene prenderlo su Ps4? Onestamente? No. E per un paio di motivi. Il primo é una certa mancanza di classe da parte di Sony che a distanza di un solo anno, cerca letteralmente di rimettere le mani in tasca dei suoi utenti senza avere la sensibilità di andare incontro a chi aveva “già dato” solo qualche mese fa. Non é una mossa elegantissima e, anche se la versione Ps4 contiene tutti i DLC usciti, il gioco potrebbe non valere la candela. Aspettate che é meglio (ed é anche moralmente più giusto). In seconda battuta, perché per quanto bello (e lo diciamo in forma molto "asettica"), é pur sempre il solito, vecchio, The Last of Us.
Di contro qualcun altro dice “Ok, io non l'ho preso per ps3, che faccio”? E' difficile trovare di meglio, anche se é una semplice conversione. Non esiste niente, nella nuova generazione, che possa anche solo avvicinarsi a The Last of Us. E' un titolo completo in ogni sua parte. Narrativamente é perfetto, il gameplay é profondo, divertente e appagante perché riesce a essere difficile quanto basta, senza cadere mai nella frustrazione. Inoltre ha anche un multiplayer convincente. Non eccezionale, ma comunque in grado di fare il suo dovere. Non pensarci due volte e compralo.
Ora, al di là delle battute, basterebbe semplicemente questo per chiudere un articolo che di per sé potrebbe avere veramente poco da dire. Anzi, chi vi scrive non riesce a capire gli interi tomi dedicati alla versione rimasterizzata e “pompata” di un gioco che ha vinto tutto quello che c'era da vincere e che ha detto tutto quello che c'era da dire in ambito videoludico. Un gioco praticamente perfetto e che ora lo diventa ancora di più grazie ad una grafica in full HD e un frame rate granitico a 60 frame al secondo.
Un miracolo? No, a ben guardare. Nel senso che sebbene il risultato finale sia d'altissimo profilo, non possiamo non tirare le orecchie ai Naughty Dog per aver svolto il semplice compitino. Bene. Ma pur sempre un compitino. Errori, sbavature, mancanze, sono riportate fedelmente in alta risoluzione, come se la perfezione del gameplay, gli equilibri tra narrazione e gioco fossero sufficienti per sentirsi in dovere di non andare a porre una pezza laddove necessaria.
Certo, analizzata nel suo complesso la versione Remastered é davvero un bel vedere ma é palese che quello che abbiamo di fronte agli occhi é un titolo di vecchia generazione. Tirata a lucido per bene, ma pur sempre old gen, pensata per old gen e realizzata per old gen. Non che sia una colpa, mettiamo le cose in chiaro, ma quando altrove si legge di “perfezione grafica” o di “potenza della Ps4”, onestamente si ride. E pure forte.
In più di un'occasione ci é capitato di notare compenetrazioni di poligoni di una certa importanza, di personaggi che si attraversavano in forme “ectoplasmatiche”, di avversari che fermavano il proprio cammino su un palo della luce, incapaci di trovare il pattern corretto. E siccome Dio é nei dettagli, stupisce il fatto di avere ancora chiazze di sangue poco credibili lasciate dagli avversaria abbattuti, stupisce il fatto che calpestando queste chiazze non si lascino impronte (Kojima insegna che potrebbe avere anche ripercussioni sul gameplay).
Insomma, lo ripetiamo, la versione remasterd di The Last of Us é sicuramente ben realizzato in termini generali, ma ci sono troppe che non dovrebbero trovare casa sua una Ps4.
La fortuna di The Last of Us é che la bellezza del gioco non deriva unicamente dal comparto grafico, ma da un sistema di gioco che, ancora una volta, riesce a mischiare parti di esplorazione a sparatorie senza quartiere, da sessioni di stealth alla soluzione di semplici puzzle ambientali. E' fatto, soprattutto, di una recitazione digitale che non ha eguali nella storia del videogioco, di rapporti tra i personaggi davvero palpabili, di sentimenti che si consolidano nel progredire dell'avventura e di protagonisti di spessore. Vero.
Non é un caso che TLOU sia accostato al cinema senza troppi problemi, dal momento che lui più di tutti gli altri (capito, Kojima?) é riuscito a trovare quegli equilibri che permettono nella giusta misura di guardare, giocare, emozionarsi e quasi temere per la sorte dei protagonisti.
Il pad della PS4 svolge egregiamente il suo compito, senza comunque non apportare troppo in più rispetto alla controparte Ps3, se si eccettua il riscontro “luminoso” del proprio stato di salute. Poca roba, ma oggettivamente non si doveva certo andare ad operare su un sistema di controllo che già si era dimostrato ottimo in origine.
E dal momento che questa é sicuramente una recensione atipica di questo titolo, approfittiamo dell'occasione per rispondere ad alcuni dubbi dei nostri lettori che hanno espresso sul nostro forum.
A chi ci chiede se The Last of Us é associabile ad un qualsiasi survival horror di ultima generazione, rispondiamo che no, l'avventura di Joel e Ellie va decisamente oltre i vari Resident Evil di qualsivoglia annata. Certo, la telecamera a tre quarti alle spalle del protagonista potrebbero far pensare ad un approccio molto in stile survival, ma il gameplay adottato da Naughty Dog va oltre, lasciando più libertà d'approccio al giocatore, invitandolo all'osservazione del campo di battaglia, a ponderare ogni decisione per scegliere l'approccio diretto oppure uno più nascosto.
vimager1, 2, 3
La domanda più classica é: ma se ce l'ho già su ps3, mi conviene prenderlo su Ps4? Onestamente? No. E per un paio di motivi. Il primo é una certa mancanza di classe da parte di Sony che a distanza di un solo anno, cerca letteralmente di rimettere le mani in tasca dei suoi utenti senza avere la sensibilità di andare incontro a chi aveva “già dato” solo qualche mese fa. Non é una mossa elegantissima e, anche se la versione Ps4 contiene tutti i DLC usciti, il gioco potrebbe non valere la candela. Aspettate che é meglio (ed é anche moralmente più giusto). In seconda battuta, perché per quanto bello (e lo diciamo in forma molto "asettica"), é pur sempre il solito, vecchio, The Last of Us.
Di contro qualcun altro dice “Ok, io non l'ho preso per ps3, che faccio”? E' difficile trovare di meglio, anche se é una semplice conversione. Non esiste niente, nella nuova generazione, che possa anche solo avvicinarsi a The Last of Us. E' un titolo completo in ogni sua parte. Narrativamente é perfetto, il gameplay é profondo, divertente e appagante perché riesce a essere difficile quanto basta, senza cadere mai nella frustrazione. Inoltre ha anche un multiplayer convincente. Non eccezionale, ma comunque in grado di fare il suo dovere. Non pensarci due volte e compralo.
The Last of Us Remastered
9
Voto
Redazione
The Last of Us Remastered
Il lettore pigro rimarrà stupito nel vedere un voto più basso rispetto all'originale. Eppure la versione Remastered di The Last of Us dovrebbe essere una versione riveduta, corretta e tirata a lucido del “gioco perfetto” della generazione appena passata. E per larghi tratti lo é, intendiamoci, ma diciamo che poteva essere fatto davvero tanto di più, soprattutto quando un team come quello dei Naughty Dog si dimostra svogliato nell'andare a mettere delle pezze grafiche dove necessario. E' inaccettabile ritrovare su una macchina come la Ps4 gli stessi errori e manchevolezze che si trovavano su Ps3 e su cui si poteva avere anche un occhio di riguardo. Ancora più inaccettabile quando viene richiesto al giocatore un esborso “quasi pieno” senza nemmeno riconoscergli un bonus fedeltà. Poca classe, Sony, poca classe. Ribadiamo il concetto: se non l'avete mai giocato, procedete. Se l'avete già, aspettate.