The Last Remnant
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Il comparto sonoro é stato affidato per l'occasione a Tsuyoshi Sekito, autore in passato di alcuni brani in titoli del calibro di Metal Gear Solid 2 nonché nel film in CG Final Fantasy Advent Children; il risultato é mediamente pregevole, anche se non abbiamo incontrato melodie particolarmente evocative od entusiasmanti, di quelle che restano nella testa per intenderci. Buoni gli effetti sonori nel complesso, soprattutto quelli, decisamente importanti ai fini del realismo globale, sul campo di battaglia. Ottimamente realizzato il doppiaggio in inglese, con voci convincenti ed adeguate, in particolar modo per i personaggi chiave. Il gioco, a differenza di Infinite Undiscovery, é completamente sottotitolato in un buon italiano, rendendosi quindi totalmente fruibile anche a chi non mastichi benissimo la lingua d'Albione.
Mentre i vostri personaggi porteranno le loro mosse vi verrà a volte richiesto di premere il pulsante giusto al momento giusto (Quick Time Event), in modo la massimizzare l'efficacia dell'attacco. A seconda delle armi e degli accessori equipaggiati Rush, acquisendo esperienza, potrà evolvere le proprie abilità, incrementando di conseguenza le proprie opzioni sul campo. La strategia con cui affronterete i nemici sarà molto importante, visto che passare da una situazione di vantaggio, con conseguente accerchiamento dei nemici da parte vostra ad una sfavorevole, nella quale sarete circondati e tagliati fuori dall'aiuto dei vostri alleati, risulta estremamente semplice e quanto mai letale.
Alla fine di ogni combattimento, oltre ai classici punti esperienza, raccoglierete denaro e componenti, oltre ad intere creature che potranno essere mantenute tali (e vendute ai negozianti) oppure letteralmente scomposte in componenti che vi potrebbero tornare utili. Impiegando infatti il vostro robottino trivellatore nei dungeon potrete rinvenire ogni genere di metallo e altra materie prime fondamentali che, combinati con oggetti e componenti presso i fabbri delle varie città, con l'aggiunta di cospicui pagamenti, permetteranno di creare nuove armi oltre che di potenziare quelle già in vostro possesso. Risulta interessante notare come nel gioco potrete esercitare il vostro pieno controllo unicamente sul protagonista, mentre gli altri leader delle vostre unioni e relativi soldati tenderanno ad agire per proprio conto, non mancando di interagire con voi quando si tratterà di richiedervi armi da voi acquistate ma utilizzabili solo da determinate razze, componenti utili oppure il vostro parere relativamente all'apprendimento di nuove abilità da sviluppare. Questa scelta a livello di game design risulta piuttosto importante, visto che nel proseguio del gioco, trovandovi a gestire svariate decine di personaggi sarebbe stato davvero troppo complicato occuparsi personalmente al 100% di ciascuno di loro. Inoltre la scelta presenta anche il piacevole effetto collaterale di sentire la propria identità all'interno di un grande esercito, agendo ovviamente al fine di acquisire via via sempre più importanza e facendo le giuste scelte dal punto di vista tattico.
Le fasi esplorative si differenziano essenzialmente in due tipologie principali: quelle ambientate nelle città, all'interno delle quali dialogare con gli Npc, fare acquisti presso i negozi, bighellonare al pub alla caccia di nuove sub quest da svolgere in cambio di premi e quelle nei dungeon veri e propri, intervallate dagli scontri. In ogni caso il controllo di Rush risulta sempre agevole e funzionale, senza mai dare l'impressione, cosa non da poco in un gioco del genere, di ritrovarsi a girare a vuoto, senza meta apparente.
Dal punto di vista tecnico The Last Remnant presenta degli ottimi spunti, seppur non nascondendo alcuni difetti anche abbastanza macroscopici, fortunatamente almeno in parte arginabili.
Per la prima volta Squaresoft si affida ad un middleware per confezionare la parte grafica di un proprio gioco di ruolo, e precisamente all'Unreal Engine 3, gioia e dolore di tanti sviluppatori in questa generazione di console. I risultati sono altalenanti ma nella media comunque discreti. Dal lato degli aspetti positivi possiamo senz'altro ammirare un character design molto curato, personaggi davvero ben modellati e dettagliati; scenari assolutamente convincenti dal punto di vista poligonale e architettonico, impreziositi da texture di ottima qualità e da effetti ambientali e di illuminazione piacevoli ed adeguati.
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Per quanto riguarda ciò che non ci ha convinto del tutto citiamo le animazioni, che seppur ottime nei combattimenti, non sono sembrate per nulla realistiche per quanto riguarda i movimenti dei personaggi durante le fasi esplorative e nelle cutscene, ben lontane dall'ottimo simil motion capture ammirato tempo addietro in Lost Odyssey; ma i difetti tecnici principali che affliggono il gioco sono essenzialmente due: il caricamento delle texture, che troppo spesso avviene in differita rispetto alle strutture poligonali, dando una fastidiosa idea di ricopritura ritardata e i rallentamenti, che affliggono, in taluni casi anche pesantemente, le fasi di combattimento, soprattutto quando sullo schermo sono coinvolti, e capita molto spesso, parecchi personaggi contemporaneamente. Fortunatamente non si tratta di difetti che possano inficiare la bontà della giocabilità, anche per via della natura a turni degli scontri ma senz'altro ci hanno fatto arricciare il naso in più di una occasione, consci che con un migliore lavoro di ottimizzazione le cose potevano essere migliorate parecchio. Per fortuna la possibilità offerta dalla nuova dashboard di installare completamente il gioco su hard disk riesce a mitigare e non di poco il problema, rendendo soprattutto il caricamento delle texture e in seconda battuta anche i rallentamenti meno gravosi, oltre a sveltire in generale i tempi di attesa.
Il comparto sonoro é stato affidato per l'occasione a Tsuyoshi Sekito, autore in passato di alcuni brani in titoli del calibro di Metal Gear Solid 2 nonché nel film in CG Final Fantasy Advent Children; il risultato é mediamente pregevole, anche se non abbiamo incontrato melodie particolarmente evocative od entusiasmanti, di quelle che restano nella testa per intenderci. Buoni gli effetti sonori nel complesso, soprattutto quelli, decisamente importanti ai fini del realismo globale, sul campo di battaglia. Ottimamente realizzato il doppiaggio in inglese, con voci convincenti ed adeguate, in particolar modo per i personaggi chiave. Il gioco, a differenza di Infinite Undiscovery, é completamente sottotitolato in un buon italiano, rendendosi quindi totalmente fruibile anche a chi non mastichi benissimo la lingua d'Albione.