The Last Story
di
Paolo Mulas
Con Zael dovremo anche occuparci di proteggere i nostri alleati durante il lancio degli incantesimi, e sfruttando il misterioso potere donatoci, potremo dar via a delle strategie molto più complesse. Inizialmente grazie alla “concentrazione”, potremo richiamare l'attenzione dei nemici (e quindi indirizzarli verso qualche area dove potremo affrontarli con minore difficoltà) e ridare energia ai compagni caduti in battaglia, ma successivamente lo spettro di poteri si amplierà in maniera notevole. Per non rovinarvi completamente la sorpresa, solo a titolo d'esempio citiamo la possibilità di rallentare il tempo (per coordinare dunque al meglio le mosse di ogni singolo personaggio), oppure di accelerarlo per attaccare il nemico con un impeto decisamente maggiore. Saper quando ed in che maniera utilizzare questi poteri é la chiave per poter far volgere a proprio favore soprattutto i combattimenti più duri, specie quelli contro i mastodontici boss. L'ottima varietà degli scontri é certamente uno degli aspetti più riusciti dell'intero gameplay, ed anche grazie alla spettacolarità delle ambientazioni, alcune battaglie possono essere definite senza ombra di dubbio epiche. L'unico neo che ci sentiamo di sollevare in merito é legato alla confusione in alcune situazioni.
Spesso i personaggi tenderanno a parlare anche durante i combattimenti, e dunque tra i duelli in corso, la necessità di leggere i sottotitoli in italiano (a meno che non capite l'inglese senza alcun problema), e varie altre informazioni su schermo (come la salita di livello di un personaggio), c'é il rischio di perdere un po' la bussola e di commettere qualche errore. Per focalizzare l'attenzione sulla narrazione, The Last Story rimane nel suo complesso un titolo prettamente lineare, e la sua suddivisione in livelli ne é un chiaro segnale. In moltissimi frangenti si avanza per ambienti costituiti da un'unica strada, senza alcun bivio, e dove non vi é quasi mai ragione di tornare indietro sui propri passi. Questo da un lato contribuisce ad innalzare il ritmo del gameplay (difficilmente troverete un gioco di ruolo così intenso), però almeno in parte mina quelle possibilità di esplorazione tanto care agli appassionati del genere. A parte l'isola di Lazulis (comunque piuttosto estesa e ricca di segreti), sono ben pochi i luoghi che potremo visitare; non mancano comunque i personaggi non giocanti con cui interagire che saranno ben lieti di offrirci qualche spunto per delle missioni secondarie.
In generale la città offre comunque molti modi per poter guadagnare qualche soldo da investire poi in equipaggiamento (in primis l'arena dove sfidare altri guerrieri), mentre se si dovesse sentire la necessità di far crescere i punti esperienza del proprio personaggio, si potranno evocare in particolare aree dei mostri contro cui combattere. A parte questa eccezione dunque non esistono combattimenti casuali, anche perché in linea di massima dovremo essere in grado di poter fronteggiare qualsiasi avversario unicamente grazie all'esperienza guadagnata nelle normali battaglie, questo anche per via di una curva di difficoltà del titolo particolarmente morbida. Difatti per più di metà dell'avventura sarà piuttosto difficile raggiungere il game over, anche perché le cinque vite a disposizioni di Zael per ogni combattimento, sono garanzia di (quasi) sicura sopravivenza. Le oltre 30 ore che separano l'inizio dell'avventura dai titoli di coda, non sono di certo un record per un gioco di ruolo, ma il lato positivo é che bisogna intendere questo tempo quasi come se fosse effettivo, proprio perché non minato da espedienti messi in atto giusto per allungare il brodo. Inoltre a contribuire alla longevità del gioco, vi é anche una modalità multiplayer che permetterà ad un massimo di sei giocatori online di sfidarsi o di unire le forze contro le creature della cpu.
Niente di trascendentale a livello di opzioni, ma é comunque un'aggiunta gradita. Graficamente The Last Story sfrutta il Wii in maniera sapiente, ed oltre ad essere magnifico sotto il profilo stilistico riesce a difendersi ottimamente anche sotto quello puramente tecnologico. Gli ambienti sono curati e dettagliati, la caratterizzazione dei personaggi é ottima e gli effetti speciali sono tra i migliori visti sulla console Nintendo. Il prezzo da pagare sono alcuni rallentamenti (che inspiegabilmente si manifestano anche in situazioni non particolarmente concitate), che comunque non minano nel complesso l'esperienza di gioco. A curare il comparto sonoro del gioco troviamo Nobuo Uematsu (il compositore principe di Final Fantasy), ed il tema principale é il manifesto assoluto della sua arte. Buono nel complesso anche il doppiaggio in inglese ben tradotto (con i sottitoli) in italiano. Curato, originale ed appassionate, The Last Story é sicuramente un titolo destinato ad essere ricordato nel tempo. Un jprg tanto classico nella trama (comunque ben raccontata), quanto innovativo in alcune scelte di rottura; i combattimenti casuali ed il level up esasperato lasciano spazio ad un approccio agli scontri totalmente nuovo, in un riuscito e coinvolgente mix tra azione e strategia.
Spesso i personaggi tenderanno a parlare anche durante i combattimenti, e dunque tra i duelli in corso, la necessità di leggere i sottotitoli in italiano (a meno che non capite l'inglese senza alcun problema), e varie altre informazioni su schermo (come la salita di livello di un personaggio), c'é il rischio di perdere un po' la bussola e di commettere qualche errore. Per focalizzare l'attenzione sulla narrazione, The Last Story rimane nel suo complesso un titolo prettamente lineare, e la sua suddivisione in livelli ne é un chiaro segnale. In moltissimi frangenti si avanza per ambienti costituiti da un'unica strada, senza alcun bivio, e dove non vi é quasi mai ragione di tornare indietro sui propri passi. Questo da un lato contribuisce ad innalzare il ritmo del gameplay (difficilmente troverete un gioco di ruolo così intenso), però almeno in parte mina quelle possibilità di esplorazione tanto care agli appassionati del genere. A parte l'isola di Lazulis (comunque piuttosto estesa e ricca di segreti), sono ben pochi i luoghi che potremo visitare; non mancano comunque i personaggi non giocanti con cui interagire che saranno ben lieti di offrirci qualche spunto per delle missioni secondarie.
In generale la città offre comunque molti modi per poter guadagnare qualche soldo da investire poi in equipaggiamento (in primis l'arena dove sfidare altri guerrieri), mentre se si dovesse sentire la necessità di far crescere i punti esperienza del proprio personaggio, si potranno evocare in particolare aree dei mostri contro cui combattere. A parte questa eccezione dunque non esistono combattimenti casuali, anche perché in linea di massima dovremo essere in grado di poter fronteggiare qualsiasi avversario unicamente grazie all'esperienza guadagnata nelle normali battaglie, questo anche per via di una curva di difficoltà del titolo particolarmente morbida. Difatti per più di metà dell'avventura sarà piuttosto difficile raggiungere il game over, anche perché le cinque vite a disposizioni di Zael per ogni combattimento, sono garanzia di (quasi) sicura sopravivenza. Le oltre 30 ore che separano l'inizio dell'avventura dai titoli di coda, non sono di certo un record per un gioco di ruolo, ma il lato positivo é che bisogna intendere questo tempo quasi come se fosse effettivo, proprio perché non minato da espedienti messi in atto giusto per allungare il brodo. Inoltre a contribuire alla longevità del gioco, vi é anche una modalità multiplayer che permetterà ad un massimo di sei giocatori online di sfidarsi o di unire le forze contro le creature della cpu.
Niente di trascendentale a livello di opzioni, ma é comunque un'aggiunta gradita. Graficamente The Last Story sfrutta il Wii in maniera sapiente, ed oltre ad essere magnifico sotto il profilo stilistico riesce a difendersi ottimamente anche sotto quello puramente tecnologico. Gli ambienti sono curati e dettagliati, la caratterizzazione dei personaggi é ottima e gli effetti speciali sono tra i migliori visti sulla console Nintendo. Il prezzo da pagare sono alcuni rallentamenti (che inspiegabilmente si manifestano anche in situazioni non particolarmente concitate), che comunque non minano nel complesso l'esperienza di gioco. A curare il comparto sonoro del gioco troviamo Nobuo Uematsu (il compositore principe di Final Fantasy), ed il tema principale é il manifesto assoluto della sua arte. Buono nel complesso anche il doppiaggio in inglese ben tradotto (con i sottitoli) in italiano. Curato, originale ed appassionate, The Last Story é sicuramente un titolo destinato ad essere ricordato nel tempo. Un jprg tanto classico nella trama (comunque ben raccontata), quanto innovativo in alcune scelte di rottura; i combattimenti casuali ed il level up esasperato lasciano spazio ad un approccio agli scontri totalmente nuovo, in un riuscito e coinvolgente mix tra azione e strategia.
The Last Story
8.5
Voto
Redazione
The Last Story
The Last Story non solo segna il ritorno nelle vesti di direttore dello sviluppo di Hironobi Sakaguchi (la mente dietro Final Fantasy), ma é anche il risultato di una volontà di rottura dei MistWalker rispetto ai classici jrpg. Un'avventura intensa, piuttosto lineare sotto molti aspetti, dove storia e gameplay avanzano di pari e passo, regalando una formula innovativa ai giocatori soprattutto per quel che riguarda i combattimenti. Addio agli scontri casuali ed ai turni, é la volta in questa occasione di una originale miscela tra azione e strategia, che se all'inizio può disorientare, si rivela poi varia e coinvolgente.