The Legend of Dragoon

di Redazione Gamesurf
Come si addice alla ditta che ha prodotto la console di maggiore successo di tutti i tempi, anche il reparto software della Sony Computer Entertainment, specie da un po' di tempo a questa parte, non nasconde di avere una grande ambizione: rivaleggiare con le "grandi" del panorama nipponico per cancellare l'ormai antico adagio della megalitica corporazione incapace di creare i giochi che hanno dato fama e lustro alle rivali Nintendo e Sega. Idealmente Legend of Dragoon si inserisce proprio all'interno di questo filone, presentandosi come un GdR massiccio che si dipana lungo ben quattro CD-ROM, ponendosi in diretta competizione con la saga di Final Fantasy e Grandia

L'esordio mette in luce una delle qualità principali del gioco: i filmati in computer grafica, metodo di espressione con il quale i programmatori Sony Computer Entertainment vantano una confidenza invidiabile. Ormai i confini tra una scena elaborata al computer e una ripresa dal vero si vanno sempre più assottigliando, basti osservare il realismo e il dinamismo dei filmati di Legend of Dragoon, dove nessun elemento del mondo reale é trascurato, dalla folla alle nuvole che ammantano la luna nella sequenza iniziale. Sicuramente tanta bellezza é anche una delle ragioni che hanno richiesto quattro CD-ROM, anche se, nella fase iniziale del gioco, in realtà Legend of Dragoon sarà un po' avaro di computer grafica, per poi scatenarsi dal secondo disco in poi
IMITANDO FINAL FANTASY
Questo ci introduce a una delle caratteristiche chiave di questo software: la lentezza con cui si ingrana nell'avventura. Parte della colpa si può attribuire a una trama assai poco originale, che pesca nell'immaginario classico dei Giochi di Ruolo riesumando Tolkien e il suo medioevo fantastico popolato di draghi, rocche e cavalieri. Un impianto un po' favolistico per gli standard odierni, specie se lo confrontiamo con le atmosfere tecno-gotiche di Final Fantasy VII: quel calderone di ansie millenaristiche e di cattiva coscienza capitalistica che era alla base del capolavoro Square era decisamente in grado di toccare temi più attuali rispetto alla scenografia fantasy di Legend of Dragoon. Per il resto i personaggi aderiscono a dei logori archetipi già visti in tanti altri adventure e GdR, senza possedere un tratto tipico, una psicologia sommersa, qualche elemento di distinzione che possa veramente farceli amare come Tifa e Cloud di Final Fantasy, o il duo Justin/Sue di Grandia. Dart, il protagonista, é un guerriero ribelle abilissimo nell'arte dello spadone, ed é alla ricerca di un "mostro nero" che ha sterminato la sua famiglia quando era piccolo