The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel

di Valerio De Vittorio
Un tempo era normale prassi, ma i giapponesi ci stavano abituando troppo bene. Parliamo degli adattamenti dei loro JRPG, che tardavano sempre molto ad arrivare anche dalle nostre parti, quando eravamo abbastanza fortunati dal vederli varcare i confini del Giappone. Legend of Heroes: Trails of Cold Steel é per molti versi tradizionale, e anche nei tempi di conversione ci riporta al passato. Ma con più di due anni di attesa, alla fine uno degli esponenti del proprio genere più belli degli ultimi tempi é finalmente arrivato sulle nostre Playstation 3.



Cosa, come, quando?


Legend of Heroes é una serie poco conosciuta da noi, ma affonda le proprie radici addirittura nel lontano 1989. Si tratta di una saga che nel tempo si é diramata in svariati capitoli e spin-off, tanto che é piuttosto complicato descriverne accuratamente la genealogia. Ad ogni modo, Trails of Cold Steel é l'inizio di una nuova trilogia, che segue i Trails in the Sky, a loro volta arrivati da noi da poco, e che consigliamo caldamente di recuperare. Non vi serve conoscere tutti i capitoli per addentrarvi nell'elaborata narrazione del titolo Nihon Falcom, ambientato su un continente mai esplorato prima del mondo di gioco, Zemuria. Sin dalle prime ore in-game ci si rende conto dell'estrema cura che gli sviluppatori hanno riposto nella realizzazione di questo universo immaginario, che segue le proprie regole, rappresentando uno dei punti forti del titolo.
Trama e mondo di gioco sono descritti minuziosamente, con una cura per i dettagli impressionante


L'infinità di dialoghi ed interazioni con personaggi non giocanti guidano l'utente in un mondo affascinante, tutto da scoprire, dettagliato fin nei minimi particolari. Vi avvisiamo sin da ora, se non amate seguire lunghe conversazioni, Trails of Cold Steel non fa al caso vostro. Proprio come una saga letteraria, leggendo ed ascoltando lunghe descrizioni, vi ritroverete immersi in un'affascinante universo alternativo, simile al nostro ma al contempo diverso. Il protagonista della nostra storia si chiama Rean, membro della classe VII dell'Accademia Militare di Thors, dove si formano le future forze armate dell'Impero che governa Zemuria. altri 8 alunni comporranno il ricco cast di volti che ci accompagneranno per tutta la nostra avventura. L'ambientazione scolastica, un grande stereotipo della narrativa giapponese, avrà ampio spazio, permettendo interazioni con tutti i membri della Classe VII al fine di instaurare delle relazioni più o meno profonde, un po' Persona, o Mass Effect se preferite. Trails of Cold Steel implementa però anche a livello di gameplay il sistema di relazioni, che andrà ad influenzare i combattimenti stessi.



Classico ma moderno


Attraverso una storia corposa ed appassionante, anche se dal ritmo certamente non particolarmente sostenuto, accompagnerete i membri della Classe VII freschi di addestramento, attraverso una serie di missioni principali, ma ci sarà ampio spazio per esplorare tantissime ambientazioni, parlare con persone, aiutarle con svariate faccende e tutte quelle cose che i giochi di ruolo da sempre ci propongono. L'avanzamento é scandito dal passare del tempo e dei giorni, durante i quali avremo anche a disposizione dei Bonding Points, che ci permetteranno di passare del tempo con i compagni di Rean, approfondendo così la relazione. Starà al giocatore scegliere a chi dedicarli, personalizzando così la propria esperienza.

Essendo Trails of Cold Steel un JRPG, molto del vostro tempo lo passerete comunque a combattere e ad organizzare al meglio il vostro party, curandone l'equipaggiamento e le abilità. Il battle system é a turni puro, con tanto di elenco, ben visibile sulla sinistra dello schermo, di personaggi e nemici che esplica "a chi tocca". I mostri sono sempre visibili sulla mappa di gioco, e potremo decidere se evitarli o attaccarli, magari guadagnando un vantaggio prendendoli di sorpresa. Partito il combattimento, verrà caricata la relativa arena. La gestione dei turni é piuttosto tradizionale, condizionata dalle abilità che utilizzeremo e dalle statistiche del nostro party, che andranno ad influenzarne la posizione sulla linea temporale delle azioni. Oltre al classico attacco, dal menu d'attacco potremo scegliere tra Arts e Crafts, le prime consumano EP e non sono altro che magire, le secondo delle skill peculiari che invece utilizzano i CP.



Le due tipologie di punti si ricaricano in modo differente, così da costringere il giocatore ad adottare tattiche più elaborate. Esistono poi anche le S-Breaks, potentissime ma che consumano tutti i CP. Le abilità Craft si acquisiscono con l'avanzare dell'esperienza, le Arts sono invece collegate direttamente al sistema dei Quartz, delle gemme che ci hanno ricordato i Materia di Final Fantasy VII. Inserite nell'ARCUS di ogni personaggio, un congegno che dona al possessore abilità speciali, riempiendone gli slot con le sfere di cui sopra.

Questa vanno comprate o create negli appositi negozi.A tutto questo impianto, abbastanza ben illustrato dal gioco almeno nei rudimenti, si va ad aggiungere il legame tra i vari personaggi, che influenzano direttamente il loro comportamento sul campo di battaglia. Potremo nel menu apposito associare due membri del party, i quali in fasi particolari della battaglia si aiuteranno con attacchi combinati molto efficaci.Se tutto questo impianto vi spaventa, la difficoltà piuttosto graduale aiuta ad addentrarsi nel complesso sistema di combattimento, così che potrete apprenderne le regole ed approfondirne le moltissime sfaccettature con tutta calma. In alternativa avrete la possibilità di scegliere un livello di difficoltà più basso, così da godervi al meglio la parte narrativa intrattenendovi con scontri estremamente più semplici.

L'impianto di gioco é piuttosto classico, ma gli sviluppatori sono stati capaci di snellire molte fasi noiose, ad esempio i trasporti sono totalmente automatizzati, così che dalla mappa potrete teletrasportarvi in ogni location in pochi istanti. Inoltre é possibile avanzare rapidamente dialoghi e filmati, utilissimo nel caso di un secondo playthrough in modalità New Game+ ad esempio.

Anime cubettoso


L'impianto ruolistico di Trails of Cold Steel ci ha entusiasmati. Il lavoro di Nihon Falcom é divertente, godibile, pieno di cose da fare e sa regalare anche grandi soddisfazioni. Dove purtroppo mostra il fianco a critiche é nell'aspetto tecnico. Abbondata la prospettiva isometrica, questo capitolo posiziona la telecamera alle spalle del protagonista, immergendoci maggiormente nel mondo di gioco. Purtroppo il motore grafico non é sufficientemente moderno per risultare soddisfacente, così che le ambientazioni appaiono troppo squadrate e povere di dettagli. Si salvano i personaggi, grazie alla loro buona caratterizzazione, anche se la povertà poligonale non é sempre mascherata dai contorni morbidi del cel shading adottato.
9 protagonisti con altrettante personalità compongono un cast memorabile!

Forse sarebbe stato meglio conservare la visuale dall'alto, così che il miglioramento grafico avrebbe avuto maggiore effetto. Sicuramente giocato su PS Vita, il titolo soddisferà meglio l'occhio. Nulla da dire sul comparto sonoro, che conta su una colonna sonora maestosa, densa di temi orecchiabili, accompagnati da un doppiaggio titanico, anche se misteriosamente incompleto, visto che alcune fasi sono semplicemente scritte. Considerata la mole di conversazioni, comunque, non abbiamo nulla di cui lamentarci. Attenzione però alla localizzazione, Trails of Cold Steel é solo inglese, purtroppo. La comprensione é abbastanza semplice, ma c'é davvero tanto da ascoltare e leggere, vista la componente narrativa così preponderante, se non masticate la lingua, tenete in considerazione questo fattore.