The Legend of Legacy HD Remastered: la Recensione PS4
FuRyu riporta sullo schermo i 7 avventurieri di Avalon: basterà il nuovo make-up a rendere il gioco Leggendario?
The Legend of Legacy debuttò per la prima volta su Nintendo 3DS in Giappone nel Gennaio del 2015, per poi essere tradotto e distribuito anche nel resto del mondo nel corso dell'anno successivo. Il JRPG, realizzato dal team Cattle Call per conto di FuRyu – e poi Atlus e NIS – riscosse un discreto successo al lancio in madrepatria, piazzando 54.000 copie nella prima settimana e scalzando dalla prima posizione il solidissimo Tales of Zestiria. In seguito però il fenomeno si smorzò rapidamente e l'accoglienza fu più tiepida al di là delle coste del Giappone. Adesso, a distanza di oltre 9 anni dal debutto, il gioco torna sugli scaffali nella versione HD Remastered che andiamo ad analizzare, cercando di capire se questo lungo tempo sia stato foriero di novità o se il gioco sia sostanzialmente il medesimo visto su 3DS.
The Legend of Legacy: le Avventure sull'isola di Avalon
Avalon, leggendaria isola che si dice fosse un tempo abitata dagli dei: nessuno credeva più in questa favola finché, 10 anni fa, un avventuriero trovò una grande isola, quasi un continente, proprio lì dove le leggende la collocavano, lì dove fino al giorno prima non c'era che oceano a perdita d'occhio. La presenza di strane, antiche rovine, di creature mostruose e di spiriti Elementali visibili ad occhio nudo non lasciava spazio a dubbi: quella era sicuramente la mitica Avalon! Che poi in essa trovassero effettivamente dimora gli Dei, quello era un altro paio di maniche...
All'inizio della vostra avventura dovrete scegliere il vostro eroe protagonista tra i 7 disponibili: ciascuno di questi questi avrà storia e motivazioni personali specifiche per recarsi su Avalon, nonché differenti caratteristiche di base, ma una volta scelto sarà per tutta la Run membro inamovibile del team attivo. Il gioco vi assegnerà da subito due compagni di viaggio scelti tra gli altri 6, ma successivamente potrete incontrare i 4 residui presso la città di Initium e sostituirli nel vostro party. Initium è anche il principale Hub dell'avventura: presso la Locanda potrete riposare e salvare la partita [è disponibile anche uno slot per il quick save libero], nella piazza troverete il Mercante dova acquistare e vendere equipaggiamento, tramite il Molo potrete finanziare una spedizione commerciale* per ottenere oggetti casuali dopo un certo periodo di tempo e al Castello potrete raccontare i vostri progressi al Re degli Avventurieri [che poi è lo scopritore di Avalon].
Al di là delle sicure mura di Initium c'è l'avventura vera e propria: Avalon è divisa in locazioni specifiche raggiungibili solo dopo aver ottenuto l'apposita mappa, spesse volte acquistabile normalmente dal Mercante. Le mappe, peraltro, indicheranno la posizione delle locazioni ma non il loro contenuto: sarà vostro compito, esplorandole ed attraversandole, quello di riempire gli spazi vuoti della pergamena. Una mappa può essere poi rivenduta e varrà tanti più soldi quanto più sarà dettagliata.
*Nota: l'originale gioco per 3DS sfruttava a questo proposito la funzionalità StreetPass della console per ridurre i tempi di attesa, ma nella versione HD Remastered per forza di cose questi saranno standardizzati. Parliamo comunque di tempo reale, e non in-game: potrete dunque inviare una nave in missione prima di interrompere la partita e trovarla già attraccata al successivo accesso.
Un JRPG a Turni con tanta Casualità
Una volta arrivati nelle aree da esplorare, sarà vostro compito evitare oppure ingaggiare i gruppi di nemici che le popolano, rappresentati da un singolo modello che potrebbe suggerirvi in linea di massima che mostri lo compongono. Una volta ingaggiato un gruppo di nemici, l'azione si sposterà sull'arena da battaglia in cui i due schieramenti si fronteggeranno in una struttura a Round classici. All'inizio di ogni Round dovrete scegliere la formazione da far assumere al vostro team – a seconda delle posizioni infatti vengono incrementate o ridotte le caratteristiche di attacco e difesa – e poi impartire i singoli comandi a ciascuno dei tre eroi.
Fatto ciò, potrete anche posare il controller fino all'inizio del prossimo Round perché il sistema farà tutto il resto da solo: secondo un ordine d'iniziativa non visualizzato, infatti, PG e nemici eseguiranno a turno le azioni scelte, cambiando casualmente bersaglio se quello impostato dovesse morire. Dopo che tutti avranno agito si passerà al Round successivo e si ricomincerà da capo – ammesso che non vogliate invece fuggire dalla battaglia, il ché vi riporterà all'inizio della mappa e ripristinerà tutti i mostri come se foste appena arrivati.
Uno dei leitmotiv di The Legend of Legacy è d'altronde proprio la casualità: nell'arco del combattimento, ogni azioni svolta o subita può, in maniera totalmente randomica, determinare un incremento delle caratteristiche di attacco e difesa, o potenziare permanentemente gli effetti di una tecnica, o ancora portare alla scoperta di una nuova tecnica con l'arma utilizzata. Questo vale anche per gli incantesimi, che si ottengono tramite apposite “Schegge Cantanti” [Singing Shards in Inglese] ma che possono essere acquisiti e padroneggiati con l'uso ripetuto. Anche i valori di Punti-Vita e Punti-Spirito degli Eroi potranno aumentare in maniera casuale alla fine dello scontro. Inutile aggiungere, a questo punto, che anche il denaro e gli oggetti ottenibili dagli scontri, ma anche da alcuni punti-chiave sulla mappa, sono totalmente causali.
HD Remastered ...e Basta.
Come abbiamo detto nell'introduzione dell'articolo, una delle cose più importanti in un porting è determinare se si tratta di un mero adattamento grafico o se ci sono delle modifiche (possibilmente migliorative) alla struttura del gioco. Qui siamo al cospetto del primo caso: indubbiamente l'impatto grafico è certamente più interessante rispetto all'originale e pur mantenendo inalterato il bellissimo stile grafico, opera tra gli altri di Tomomi Kobayashi, offre indubbiamente modelli più curati, texture più dettagliate e sprite più puliti. Gli sviluppatori hanno dovuto poi gestire la mancanza di un secondo schermo, che su 3DS ospitava per esempio la mappa, rivedendo l'interfaccia in modo da utilizzare una minimappa opportunamente zoomabile o rimovibile.
Le modifiche per altro si limitano unicamente a quelle citate: per il resto il gioco è riportato 1:1 dalla versione 3DS, senza alcuna modifica al gameplay, aggiunte di filmati o di dialoghi, traduzioni – l'unica lingua disponibile è l'Inglese – o nuove musiche. Intendiamoci: il risultato è tecnicamente comunque molto gradevole, con uno stile veramente accattivante anche se sicuramente non fotorealistico, ma veder comparire gli sprite degli alberi e delle rocce come se sbucassero dal terreno man mano che ci si avvicina muove quasi al riso.
The Legend of Legacy non cambia, HD o non HD
Va da sé che trattandosi di un porting 1:1 con solo un ripulitura grafica, il gioco si porta appresso tutte le caratteristiche dell'originale, e qui casca l'asino. The Legend of Legacy è, in due parole, troppo casuale: se da un alto il concetto di base secondo cui le caratteristiche e le abilità dei personaggi migliorino tramite l'uso sia sulla carta interessante – lo utilizzano tanti altri titoli, come ad esempio The Elder Scrolls V: Skyrim – dall'altro lato il grado di controllo operato dal giocatore sul fenomeno è pressochè nullo; potreste letteralmente giocare per ore senza sbloccare una nuova abilità e poi vederne arrivare due o tre tutte insieme durante lo stesso scontro, e non necessariamente abilità più forti di quelle già possedute. La casualità applicata al loot e al comportamento dei nemici (che hanno una fastidiosissima tendenza ad utilizzare le abilità di stordimento) rende quindi in generale le sessioni di gioco piuttosto lunghette.
Il roster, s'è detto, conta 7 PG, ma considerando che partirete con 3 e che incontrerete gli altri 4 quando i primi saranno già un po' potenziati probabilmente tenderete a utilizzare i primi per tutta l'avventura: la trama, molto leggera e sostanzialmente un pretesto per esplorazioni successive, dato che non richiede infatti mai la presenza di uno specifico personaggio nel team. Dopo che avrete esplorato un paio di mappe, dunque, vi accorgerete che quelli rimasti “in riserva” saranno semplicemente troppo sotto-potenziati rispetto al main team per fornire una qualsiasi attrattiva.
Ciò non di meno è vero che se cercate un gioco in cui potete esplorare mappe e dungeon abbattendo mostri senza troppi pensieri e vedendo nel contempo crescere i vostri PG, il gioco è in grado di tenere compagnia e far scorrere le ore piacevolmente. Ci sarà tempo, poi, per iniziare nuove Run, magari in new game+, in cui adoperare i PG trascurati al primo giro: tanto l'avventura si porta a conclusione in una trentina di ore. Semplicemente non è proprio il caso di aspettarsi un “grande JRPG”: semplicemente un'avventura senza troppe pretese né particolare profondità.