The Legend of Spyro: A New Beginning
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A volte il tempo gioca brutti scherzi. Fa impressione come una certa collocazione nella scala temporale possa sembrare allo stesso momento remota e vicinissima. Giusto per fare un esempio, le trasmissioni radiofoniche ci fanno sembrare il 1998 piuttosto vicino, grazie alla musica che ci viene tramandata di tanto in tanto. Lo stesso anno, tuttavia, sembra diventare via via più lontano man mano che l'attenzione si sposta su altri argomenti, come ad esempio la vittoria transalpina dei mondiali di Francia 98 (che dopo il riscatto dei nostri Azzurri sembra appartenere alla preistoria calcistica), senza parlare del debutto in 250 di Valentino Rossi e delle produzioni videoludiche che ci intrattenevano sulla ormai quasi dimenticata PsOne. Il 1998 fu proprio l'anno del debutto di uno dei migliori platform apparsi sulla prima console targata Sony: Spyro, in cui si narrano delle vicende di un draghetto dall'alito particolarmente pesante che se ne va in giro per ambientazioni piuttosto fantasiose ad arrostire e malmenare nemici. Con il passare del tempo Spyro ci ha deliziati con varie avventure, ma tuttavia ha mancato il salto generazionale che ci si attendeva con il passaggio sulla PS2: uno dei principali difetti dei sequel apparsi sulla nera console giapponese è proprio la mancanza di originalità.
Un nuovo inizio
Con Questo The Legend of Spyro: a New Beginning, il tentativo degli sviluppatori è quello di donare nuova linfa alla serie, assetata di una spinta tutta nuova per affrontare una concorrenza davvero agguerrita.
In questo ennesimo episodio impersonerete il violaceo draghetto, accompagnato dall'amico Sparx, alla ricerca della verità riguardante i suoi veri genitori la sua terra materna, minacciata dal solito cattivo di turno. Ovviamente, per l'abituale bizzarro motivo, solo Spyro potrà risolvere la situazione ed ecco giustificato il viaggio del draghetto attraverso lande sperdute e irte di nemici che contemplano livelli aerei, innevati, le pendici di un vulcano, le rovine di un vecchio castello e così via. La trama sembra quindi essere notevolmente più matura rispetto al solito, ma tuttavia pecca a causa della rottura del ritmo che contraddistingue la prima oretta di gioco, fastidiosamente blando e spezzettato.
Sin dalle prime battute è evidente la cura con cui gli sviluppatori hanno cercato di donare maggiore profondità alla fase principale del gioco, ovvero i combattimenti: numerosissimi sono ora le combo disponibili, come numerosi sono anche i poteri e gli attacchi speciali a disposizione del protagonista. In particolare potrete districarvi con il potere del fuoco, del ghiaccio, dell'elettricità e della terra, ciascuno dei quali upgradabili tre volte a mezzo delle abbondanti gemme colorate che potrete facilmente raccogliere lungo il vostro cammino.
Inutile abbondanza
Se da un lato l'abbondanza delle mosse disponibili sembra essere notevole, va tuttavia detto che sono tutte molto simili tra loro, differenziate per la gran parte dalla sola mossa iniziale. Ma quel che è peggio, per aver ragione dei nemici non avrete nessuna necessità concreta di utilizzarle tutte a causa dell'efficacia degli attacchi a distanza disponibili e della potenza di quelle due o tre combo che risultano essere più facilmente memorizzabili.
A peggiorare la situazione ci si mette anche l'estrema ripetitività dei combattimenti, che porterà allo stremo la vostra pazienza: vi troverete spesso e volentieri confinati in aree chiuse alle prese con orde di nemici che appariranno man mano che avrete ragione di alcuni di essi, richiamando così un altro nemico uguale a quello appena abbattuto, proseguendo per lunghi e interminabili minuti.
Già il fatto che lo schermo non riesca a gestire più di quella scarsa mezza dozzina di mostri la dice lunga sui difetti di questo gioco, ma la monotonia che si prova in alcune fasi la si può percepire solo sperimentandola sulla propria pelle. Brutte notizie arrivano anche dal design dei livelli, non particolarmente ispirato e affetto da un notevole pop-up che ne guasta l'aspetto. Tale difetto è particolarmente evidente nel livello aereo, in cui vedrete comparire improvvisamente una nave nemica da una fastidiosa foschia, che dovrete abbattere a mezzo di palle di fuoco che lasciano una scia piuttosto brutta a vedersi.
In conclusione
L'unica nota veramente positiva viene dagli effetti luminosi, particellari e di distorsione che accompagnano le fasi di lotta più accentuate, piuttosto ben realizzati e belli da vedere, e dalla colonna sonora che accompagna le vicende del nostro personaggio, particolarmente riuscita. In conclusione, questo The Legend of Spyro: A New Beginning manca ancora il salto generazionale proprio quando ci si aspetterebbe un ulteriore up-grade dell'esperienza di gioco, a causa dell'imminente arrivo del terzo gioiello di casa Sony. La pecca principale risiede nel gameplay enormemente ripetitivo, incapace di apportare alcunché di innovativo e penalizzato da una spiccata attitudine alla noia, deleteria per il giocatore.
Una realizzazione tecnica buona nel corto raggio, ma deficitaria nella visibilità nel lungo è un ulteriore sintomo dei problemi che affliggono questa ennesima comparsa del draghetto viola sulle console. L'assenza di tangibili bonus sbloccabili una volta terminato il gioco ne decreterà l'impossibilità di riesumarlo dal dimenticatoio una volta finito.
Un nuovo inizio
Con Questo The Legend of Spyro: a New Beginning, il tentativo degli sviluppatori è quello di donare nuova linfa alla serie, assetata di una spinta tutta nuova per affrontare una concorrenza davvero agguerrita.
In questo ennesimo episodio impersonerete il violaceo draghetto, accompagnato dall'amico Sparx, alla ricerca della verità riguardante i suoi veri genitori la sua terra materna, minacciata dal solito cattivo di turno. Ovviamente, per l'abituale bizzarro motivo, solo Spyro potrà risolvere la situazione ed ecco giustificato il viaggio del draghetto attraverso lande sperdute e irte di nemici che contemplano livelli aerei, innevati, le pendici di un vulcano, le rovine di un vecchio castello e così via. La trama sembra quindi essere notevolmente più matura rispetto al solito, ma tuttavia pecca a causa della rottura del ritmo che contraddistingue la prima oretta di gioco, fastidiosamente blando e spezzettato.
Sin dalle prime battute è evidente la cura con cui gli sviluppatori hanno cercato di donare maggiore profondità alla fase principale del gioco, ovvero i combattimenti: numerosissimi sono ora le combo disponibili, come numerosi sono anche i poteri e gli attacchi speciali a disposizione del protagonista. In particolare potrete districarvi con il potere del fuoco, del ghiaccio, dell'elettricità e della terra, ciascuno dei quali upgradabili tre volte a mezzo delle abbondanti gemme colorate che potrete facilmente raccogliere lungo il vostro cammino.
Inutile abbondanza
Se da un lato l'abbondanza delle mosse disponibili sembra essere notevole, va tuttavia detto che sono tutte molto simili tra loro, differenziate per la gran parte dalla sola mossa iniziale. Ma quel che è peggio, per aver ragione dei nemici non avrete nessuna necessità concreta di utilizzarle tutte a causa dell'efficacia degli attacchi a distanza disponibili e della potenza di quelle due o tre combo che risultano essere più facilmente memorizzabili.
A peggiorare la situazione ci si mette anche l'estrema ripetitività dei combattimenti, che porterà allo stremo la vostra pazienza: vi troverete spesso e volentieri confinati in aree chiuse alle prese con orde di nemici che appariranno man mano che avrete ragione di alcuni di essi, richiamando così un altro nemico uguale a quello appena abbattuto, proseguendo per lunghi e interminabili minuti.
Già il fatto che lo schermo non riesca a gestire più di quella scarsa mezza dozzina di mostri la dice lunga sui difetti di questo gioco, ma la monotonia che si prova in alcune fasi la si può percepire solo sperimentandola sulla propria pelle. Brutte notizie arrivano anche dal design dei livelli, non particolarmente ispirato e affetto da un notevole pop-up che ne guasta l'aspetto. Tale difetto è particolarmente evidente nel livello aereo, in cui vedrete comparire improvvisamente una nave nemica da una fastidiosa foschia, che dovrete abbattere a mezzo di palle di fuoco che lasciano una scia piuttosto brutta a vedersi.
In conclusione
L'unica nota veramente positiva viene dagli effetti luminosi, particellari e di distorsione che accompagnano le fasi di lotta più accentuate, piuttosto ben realizzati e belli da vedere, e dalla colonna sonora che accompagna le vicende del nostro personaggio, particolarmente riuscita. In conclusione, questo The Legend of Spyro: A New Beginning manca ancora il salto generazionale proprio quando ci si aspetterebbe un ulteriore up-grade dell'esperienza di gioco, a causa dell'imminente arrivo del terzo gioiello di casa Sony. La pecca principale risiede nel gameplay enormemente ripetitivo, incapace di apportare alcunché di innovativo e penalizzato da una spiccata attitudine alla noia, deleteria per il giocatore.
Una realizzazione tecnica buona nel corto raggio, ma deficitaria nella visibilità nel lungo è un ulteriore sintomo dei problemi che affliggono questa ennesima comparsa del draghetto viola sulle console. L'assenza di tangibili bonus sbloccabili una volta terminato il gioco ne decreterà l'impossibilità di riesumarlo dal dimenticatoio una volta finito.