The Legend of Zelda: Breath of the Wild
Tutto questo ci tornerà molto utile in combattimento, dove, l’approccio potrebbe fare la differenza. Ci potremo infatti avvicinare di soppiatto ad un mostro per coglierlo di sorpresa, oppure ingaggiare in maniera diretta sfruttando nuovi elementi del combat system tra cui il contrattacco che, se fatto con il timing corretto, ci permette di infliggere una grossa quantità di danni. Purtroppo, una cosa che abbiamo notato in negativo riguarda il lock on sui mostri. Tenendo premuto il dosale di sinistra potremo bloccare la visuale su un nemico ma il suo raggio d’azione è davvero troppo corto e spesso ci capiterà di perderlo allontanandoci anche solo di qualche passo…con risultati potenzialmente disastrosi sul combattimento.
Altra cosa da tenere bene a mente è l’usura del nostro armamentario. Non affezionatevi troppo a spade, archi o scudi, la facilità con cui questi si distruggo è davvero disarmante, ma capace allo stesso tempo di aggiungere profondità nello studio delle armi da utilizzare con i nemici giusti e al momento giusto. La fortuna è che nel corso del gioco verremo a contatto con un sacco di strumenti offensivi e starà solamente a noi capire quando e come utilizzarli.
Una serie di elementi insomma che ancora una volta strizzano pesantemente l’occhio ai giocatori che amano le sfide, ma soprattutto amano quei titoli in cui il gameplay, l’esperienza acquisita su un gioco dopo ore e ore, e la soddisfazione di aver sconfitto il nemico anche dopo diversi tentavi, la fanno da padrone.
Molti di voi si staranno chiedendo: ci troviamo davanti allo Zelda più difficile di sempre? Senza ombra di dubbio si, ma si tratta di un’esperienza che non tocca mai punte di frustrazione, ma al contrario, dimostra come elementi narrativi e gameplay possano effettivamente coesistere in maniera rigogliosa e coerente.
Un grande Zelda, su un piccolo schermo!
Stiamo ovviamente parlando di un titolo Switch e immagino vi starete tutti chiedendo com’è la resa sul “piccolo” schermo della nuova ammiraglia Nintendo. Possiamo dirvi che, globalmente, la resa è davvero ottima con una qualità generale davvero positiva, soprattutto se pensiamo al fatto che si tratta di un titolo di lancio. Inoltre, grazie anche allo stile grafico utilizzato ( che, artisticamente parlando, si avvicina molto allo cell shading) il fatto di avere tra le mani una risoluzione a 720p non pesa minimamente.
Il gioco, ad onor del vero, non è sempre fludissimo e se su Switch si attesta quasi costantemente sui 30fps, passando su televisore abbiamo notato qualche calo di frame maggiore. Nulla di preoccupante, ma allo stesso tempo ci sembra giusto farveli notare. Passando sullo schermo della TV, inoltre, il gioco non arriva agli ormai classici 1080p ma si ferma ad un più modesto 900p.
Sotto l’aspetto audio ci troviamo per la prima volta davanti ad un doppiaggio sonoro all’interno della serie (tranquilli, Link è ovviamente sempre muto come un pesce) e dobbiamo ammettere che nel complesso anche in questo caso siamo rimasti particolarmente soddisfatti del lavoro svolto, ulteriore dimostrazione della cura che da sempre Nintendo ripone nella localizzazione dei suoi titoli nel nostro paese…merce rara, visti i tempi che corrono.
Nota dolente sono invece le performance della batteria che grazie alle richieste esose del gioco, non supera mai le 2 ore e mezza. Detto questo rimane comunque il fascino di avere tra le mani, e in forma portatile, uno dei titoli più impressionanti visti negli ultimi anni.