The Legend of Zelda -Nes Classics-
di
Antonio 'Treasure Hunter' Norfo
"With a little luck and a lot of courage, you'll unravel the mystery of The Legend of Zelda"
Parlare del primo esponente della saga di Zelda richiede anzitutto rispetto, rispetto per un gioco senza il quale la concezione odierna di avventura videoludica avrebbe probabilmente sfaccettature ben diverse. Il parto della geniale creatività di Shigeru Miyamoto (il cui solo nome basta a richiamare alla memoria il novero di capolavori da lui sfornati) ha esattamente tale importanza e peso storico.
Edito a suo tempo su una lussureggiante cartuccia dorata, il primo action-rpg di sempre è da considerare l'indiscussa Musa del genere e in quanto tale merita tuttora d'essere rivissuto in formato portatile, evitando di soffermarsi eccessivamente sull'ormai vetusta paletta cromatica o sull'effetto anacronistico del reparto sonoro (che in verità nasconde tracce dall'effetto nostalgico per tutti coloro che conoscano a dovere la serie).
Con un gioco di parole diremmo che la magia di Zelda si racchiude nel suo essere al contempo lineare e non-lineare. Lineare perché la curva di difficoltà è graduata e tendente verso l'alto (il fattore sfida è decisamente alto rispetto agli ultimi episodi tridimensionali) e perché ogni dungeon nasconde un oggetto che sarà necessario per il proseguimento dell'avventura (il primo ad esempio vi farà dono del Boomerang).
Non-lineare perché i suoi segreti e le sue storie nella storia invogliano chiunque a perdersi in piacevoli passeggiate, scampagnate e navigazioni a bordo d'improbabili zattere.
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"Experience the challenge of endless adventure!"
La nostra storia ha inizio con un classico rapimento: la principessa Zelda è caduta nelle grinfie del suino maligno per eccellenza: Ganon in persona, le cui zampe e zanne in compenso (e per fortuna) non lorderanno la sacra triforza che il destino ha donato alla giovane elfa.
La regnante di Hyrule ha infatti provvidenzialmente spezzato il simbolo assoluto della sua virtù (la saggezza) disseminandone i frammenti nei luoghi più reconditi del mondo inferiore.
Agli eroi il compito di riunire gli otto aurei pezzi per ricomporre l'arcano gioiello e poi scacciare dal mondo la minacciosa radice del male. Il campione, detentore del coraggio e da noi impersonato, è un giovane dalle orecchie a punta, vestito di verde e dalle tasche più profonde che la storia del videogioco ricordi (giacché vanta un equipaggiamento da far impallidire Doraemon ed il suo marsupio-pancia).
L'epopea di Link, la genesi di una fiaba dà così origine al suo storico corso.
L'azione è alternata basilarmente su due ambienti: l'Overworld e l'Underworld, rispettivamente il mondo della superficie e del sottosuolo (le lande di Hyrule ed i suoi nove dungeon). "Con un po' di fortuna e tanto coraggio riuscirete a scoprire il segreto della leggenda di Zelda": così recitava una frase nel retro dell'originale confezione del gioco, una frase che lungi dall'essere occasionale può essere considerata giustamente come motto dei viaggiatori hyruliani. Una delle forze motrici della serie è infatti l'esplorazione, e gli spazi offerti dal suo capostipite rappresentavano e rappresentano una vera e propria manna dal cielo per quanti dimostrino curiosità di scoprire tesori celati e segreti vari (oltre alle tre spade ed i sedici cuori, da segnalare la presenza dei negozi sparsi per il mondo e di un vasto inventario).
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Una volta all'interno dei labirinti si dà invece inizio alla risoluzione degli enigmi ed alla riflessione su come abbattere i boss dei dungeon (con l'aiuto magari dell'onnipresente anziano e dei suoi consigli). Fondamentali, chiaramente, saranno l'orientamento (mappa e compasso sono presenti) ed i vari oggetti disponibili (assegnabili mediante menu ai tasti A e B).
Come da copione, infatti, le bombe squarciano i fragili muri (sarà possibile aumentarne il numero con due upgrade), le chiavi (qui anche acquistabili) danno accesso alle varie stanze, le candele (la blu prima e la rossa dopo) liberano la strada con la loro forza esoterica e la raccolta di rupees sarà qui più vitale che mai (ladri o negatori dell'ospitalità permettendo...) non solo per gli assidui acquisti ma anche per il fatto che ciascuna delle frecce scoccate detrae dal portafoglio un prezioso obolo.
L'impegno richiesto nel terminare il gioco riceverà inoltre un dono, una volta oltrepassata la perigliosa via dell'ultimo dungeon (Death Mountain) e raggiunto l'epilogo, una seconda quest attende difatti tutti i giocatori (proponendo un tasso di difficoltà più elevato ed alcuni cuori, dungeon e negozi disposti in diverse locazioni).
The Legend of Zelda -Nes Classics-
9
Voto
Redazione
The Legend of Zelda -Nes Classics-
Edito a suo tempo su una lussureggiante cartuccia dorata, il primo action-rpg di sempre è da considerare l'indiscussa Musa del genere e in quanto tale merita tuttora d'essere rivissuto in formato portatile, evitando di soffermarsi eccessivamente sull'ormai vetusta paletta cromatica o sull'effetto anacronistico del reparto sonoro (che in verità nasconde tracce dall'effetto nostalgico per tutti coloro che conoscano a dovere la serie).
Con un gioco di parole diremmo che la magia di Zelda si racchiude nel suo essere al contempo lineare e non-lineare. Lineare perché la curva di difficoltà è graduata e tendente verso l'alto (il fattore sfida è decisamente alto rispetto agli ultimi episodi tridimensionali) e perché ogni dungeon nasconde un oggetto che sarà necessario per il proseguimento dell'avventura (il primo ad esempio vi farà dono del Boomerang). Non-lineare perché i suoi segreti e le sue storie nella storia invogliano chiunque a perdersi in piacevoli passeggiate, scampagnate e navigazioni a bordo di improbabili zattere.
Con un gioco di parole diremmo che la magia di Zelda si racchiude nel suo essere al contempo lineare e non-lineare. Lineare perché la curva di difficoltà è graduata e tendente verso l'alto (il fattore sfida è decisamente alto rispetto agli ultimi episodi tridimensionali) e perché ogni dungeon nasconde un oggetto che sarà necessario per il proseguimento dell'avventura (il primo ad esempio vi farà dono del Boomerang). Non-lineare perché i suoi segreti e le sue storie nella storia invogliano chiunque a perdersi in piacevoli passeggiate, scampagnate e navigazioni a bordo di improbabili zattere.