The Legend of Zelda: Spirit Tracks
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Ogni nuovo capitolo di “The Legend of Zelda” é sempre un graditissimo evento in seno alla comunità videoludica; nonostante in tutti questi anni si siano succedute una miriade di console e siano mutati i gusti dei videogiocatori, l'attesa per una nuova avventura della saga si fa ancora una volta spasmodica. Merito ovviamente degli sviluppatori, capaci di stupire ad ogni episodio, pur mantenendo una continuità di fondo nelle meccaniche e nella trama. “Phantom Hourglass” ha segnato il debutto sul Ds della serie, un esordio positivo sotto tutti gli aspetti che é riuscito a coniugare magnificamente il tradizionale gameplay con le innovazioni derivate da un utilizzo massiccio ed intelligente delle caratteristiche del portatile Nintendo, senza trascurare un comparto tecnico anch'esso di altissimo livello.
“Spirit Tracks” riparte proprio dalla preziosa eredità dal suo predecessore (ad oggi ancora uno dei migliori titoli disponibili sulla console), a partire dal sistema di controllo totalmente affidato all'accoppiata stilo/schermo tattile. Una combinazione risultata sorprendentemente vincente; Link si muove nel punto toccato sul touch screen, e lo fa lentamente, camminando o correndo a seconda della distanza dal punto stesso. Per quel che riguarda gli attacchi, rapidi movimenti del pennino verso l'avversario corrisponderanno a dei decisi affondi, mentre una rotazione attorno a Link ci permetterà di effettuare il classico attacco circolare. Una modifica (in meglio) ha riguardato invece l'esecuzione delle capriole a terra, un'azione ora molto più comoda da eseguire rispetto al passato. Ovviamente l'utilizzo del touch screen ha condizionato (e lo fa tutt'ora) anche la gestione delle altre armi e degli strumenti. Per esempio dovremo disegnare noi stessi la traiettoria da far percorrere al boomerang, selezionare il punto in cui scagliare le bombe, o tirare d'arco con grande facilità e precisione “toccando” l'obbiettivo da colpire.
Fino a qui ci siamo soffermati quasi esclusivamente sulle analogie tra i due titoli, ma Spirit Tracks riserva innumerevoli novità. La più importante é sicuramente quella relativa al cambio di mezzo di locomozione; ben ancorata in porto la barca con la quale avevamo solcato il mare in lungo e in largo, assumeremo in questa occasione gli inediti panni di un Link macchinista alla guida di un piccolo treno. La navigazione offriva dalla sua maggiore libertà, mentre il treno é ovviamente limitato dal movimento sui binari; la sparizione di questi ultimi (legata ad un malvagio piano che vede vittima anche la principessa Zelda) renderà difficoltosi gli spostamenti all'inizio dell'avventura, e sarà quindi uno dei nostri obbiettivi ripristinare le originarie vie di comunicazione. I viaggi sulla locomotiva non possono essere comunque considerati scevri da emozioni, bisognerà difatti prestare attenzione per tutta la durata del viaggio, difendendoci a colpi di cannone dagli attacchi nemici, azionando il fischio (tirando l'apposita cordicella che farà bella mostra di sé sullo schermo tattile) per svegliare degli animali pericolosamente addormentati sui binari, ed anche agendo sugli scambi, sia per proseguire nella giusta direzione e sia per evitare incroci pericolosi con altri convogli.
Tutti gli spostamenti nell'overworld avvengono tramite treno, ma ciò non significa che al giocatore venga negata la possibilità di esplorazione; in primis vi sono numerose fermate ferroviarie non segnate sulla mappa, che potremo scoprire solamente con la dovuta scrupolosità, ed inoltre molti dei villaggi che andremo a visitare celano segreti e numerose missioni secondarie. Sempre la presenza dei binari contribuisce ad una maggiore linearità almeno per quel che riguarda lo sviluppo dell'avventura principale, semplificando la comprensione della meta da raggiungere. Il modus operandi del gioco si può alfine suddividere in tre fasi ben distinte; dapprima bisogna districarsi nel dungeon centrale (la Torre degli Dei) per recuperare la stele e far riapparire i binari, successivamente bisogna andare alla ricerca del saggio in grado di aprire il dungeon “locale” ed infine cimentarsi in esso. Accogliendo alcune delle (poche) critiche che avevano colpito Phantom Hourglass, in Spirit Tracks non vi sarà alcun limite di tempo per quel che riguarda il santuario principale, le cui aree una volta completate non dovranno essere riaffrontate. All'interno della Torre degli Dei i giocatori avranno modo di scoprire una interessante innovazione nelle meccaniche, dato che Link non sarà solo ma accompagnato da uno spirito (di cui non vi sveliamo l'identità) in grado di prendere possesso di una armatura da Spettro.
Uno di quei ferrosi cavalieri che tanto filo da torcere ci dava in P.H. diventa così un nostro fidatissimo alleato indispensabile per la risoluzione di tanti enigmi. Potremo controllare gli Spettri segnando sulla mappa il percorso che dovranno compiere, selezionando anche gli oggetti con cui farli interagire ed il loro maggior pregio é dato dal poter superare indenni molte delle trappole che invece ostacolano il cammino di Link. La loro utilità e versatilità riserverà sorprese fino alla fine; ostacoli pesanti che potranno essere spostati solamente in coppia, doppi interruttori da attivare, o addirittura sarà anche possibile farsi prendere sulle loro spalle per raggiungere piattaforme altrimenti incessabili. Starà naturalmente all'astuzia del giocatore capire in che modo sfruttare le abilità dello Spettro, ed il modo corretto di far convivere questa inedita accoppiata. Soffermandoci invece sulla conformazione dei dungeon per così dire classici, possiamo ancora una volta apprezzare l'ottimo equilibrio tra combattimenti ed enigmi, questi ultimi appaiono un po' più complessi rispetto al predecessore, ed é piacevole che nella maggior parte dei templi i rompicapo non siano legati solamente allo strumento recuperato nel tempio stesso.
A proposito dei congegni, affianco alle vecchie conoscenze come arco, bombe e boomerang, non possiamo non citare la nuova e divertentissima frusta, e soprattutto il flauto di Pan, che seppur non sfruttato largamente, rinverdisce la fortunata tradizione degli strumenti musicali in Zelda; in questo caso muovendo lo stilo touch screen dovremo selezionare la canna corrispondente alla nota da suonare, mentre soffiando sul microfono avremo modo di emettere il suono corrispondente. Il controllo del flauto di Pan é solamente un esempio del sapiente sfruttamento, in maniera sempre intelligente e mai forzata, di tutte le peculiari caratteristiche del Ds. Tra queste vi é anche la comunicazione via wireless per delle frenetiche partite in multiplayer, che non sarà certo il sale del titolo ma che contribuisce ad una longevità già sostenuta dalle tante ore che ci separano dai titoli di coda. Se già Phantom Hourglass aveva stupito sul versante tecnico, Spirit Tracks beneficia ancor più della maggior “maturità della console, offrendo ambienti poligonali ottimamente colorati e ben dettagliati, animazioni curatissime, e dei boss semplicemente enormi tanto da occupare entrambi gli schermi. A voler proprio cercare il pelo nell'uovo possiamo segnalare qualche fenomeno di clipping (elementi del fondale che compaiono un po' all'improvviso) durante le nostre lunghe traversate in treno. Apprezzabilissimo anche il comparto sonoro, con tanti nuovi brani perfettamente adatti all'atmosfera del titolo che ben sottolineano e distinguono le fasi più epiche da quelle scanzonate; buona la traduzione in italiano delle battute di tutti i personaggi...tranne che di Link, che come da tradizione non parla mai e mai parlerà.
Con Spirit Tracks gli sviluppatori Nintendo hanno fatto nuovamente centro regalando a tutti i giocatori un altro fondamentale tassello di una serie che non smette di stupire; certo in questo caso il lavoro é stato agevolato dal fatto che non si é partiti da zero ma dalle ottime meccaniche del suo predecessore, a cui sono state apportate sostanziose novità e limato alcuni (dei pochi) difetti. Un'avventura da vivere fino alla fine che merita sicuro posto tra i migliori titoli del Nintendo Ds.
“Spirit Tracks” riparte proprio dalla preziosa eredità dal suo predecessore (ad oggi ancora uno dei migliori titoli disponibili sulla console), a partire dal sistema di controllo totalmente affidato all'accoppiata stilo/schermo tattile. Una combinazione risultata sorprendentemente vincente; Link si muove nel punto toccato sul touch screen, e lo fa lentamente, camminando o correndo a seconda della distanza dal punto stesso. Per quel che riguarda gli attacchi, rapidi movimenti del pennino verso l'avversario corrisponderanno a dei decisi affondi, mentre una rotazione attorno a Link ci permetterà di effettuare il classico attacco circolare. Una modifica (in meglio) ha riguardato invece l'esecuzione delle capriole a terra, un'azione ora molto più comoda da eseguire rispetto al passato. Ovviamente l'utilizzo del touch screen ha condizionato (e lo fa tutt'ora) anche la gestione delle altre armi e degli strumenti. Per esempio dovremo disegnare noi stessi la traiettoria da far percorrere al boomerang, selezionare il punto in cui scagliare le bombe, o tirare d'arco con grande facilità e precisione “toccando” l'obbiettivo da colpire.
Fino a qui ci siamo soffermati quasi esclusivamente sulle analogie tra i due titoli, ma Spirit Tracks riserva innumerevoli novità. La più importante é sicuramente quella relativa al cambio di mezzo di locomozione; ben ancorata in porto la barca con la quale avevamo solcato il mare in lungo e in largo, assumeremo in questa occasione gli inediti panni di un Link macchinista alla guida di un piccolo treno. La navigazione offriva dalla sua maggiore libertà, mentre il treno é ovviamente limitato dal movimento sui binari; la sparizione di questi ultimi (legata ad un malvagio piano che vede vittima anche la principessa Zelda) renderà difficoltosi gli spostamenti all'inizio dell'avventura, e sarà quindi uno dei nostri obbiettivi ripristinare le originarie vie di comunicazione. I viaggi sulla locomotiva non possono essere comunque considerati scevri da emozioni, bisognerà difatti prestare attenzione per tutta la durata del viaggio, difendendoci a colpi di cannone dagli attacchi nemici, azionando il fischio (tirando l'apposita cordicella che farà bella mostra di sé sullo schermo tattile) per svegliare degli animali pericolosamente addormentati sui binari, ed anche agendo sugli scambi, sia per proseguire nella giusta direzione e sia per evitare incroci pericolosi con altri convogli.
Tutti gli spostamenti nell'overworld avvengono tramite treno, ma ciò non significa che al giocatore venga negata la possibilità di esplorazione; in primis vi sono numerose fermate ferroviarie non segnate sulla mappa, che potremo scoprire solamente con la dovuta scrupolosità, ed inoltre molti dei villaggi che andremo a visitare celano segreti e numerose missioni secondarie. Sempre la presenza dei binari contribuisce ad una maggiore linearità almeno per quel che riguarda lo sviluppo dell'avventura principale, semplificando la comprensione della meta da raggiungere. Il modus operandi del gioco si può alfine suddividere in tre fasi ben distinte; dapprima bisogna districarsi nel dungeon centrale (la Torre degli Dei) per recuperare la stele e far riapparire i binari, successivamente bisogna andare alla ricerca del saggio in grado di aprire il dungeon “locale” ed infine cimentarsi in esso. Accogliendo alcune delle (poche) critiche che avevano colpito Phantom Hourglass, in Spirit Tracks non vi sarà alcun limite di tempo per quel che riguarda il santuario principale, le cui aree una volta completate non dovranno essere riaffrontate. All'interno della Torre degli Dei i giocatori avranno modo di scoprire una interessante innovazione nelle meccaniche, dato che Link non sarà solo ma accompagnato da uno spirito (di cui non vi sveliamo l'identità) in grado di prendere possesso di una armatura da Spettro.
Uno di quei ferrosi cavalieri che tanto filo da torcere ci dava in P.H. diventa così un nostro fidatissimo alleato indispensabile per la risoluzione di tanti enigmi. Potremo controllare gli Spettri segnando sulla mappa il percorso che dovranno compiere, selezionando anche gli oggetti con cui farli interagire ed il loro maggior pregio é dato dal poter superare indenni molte delle trappole che invece ostacolano il cammino di Link. La loro utilità e versatilità riserverà sorprese fino alla fine; ostacoli pesanti che potranno essere spostati solamente in coppia, doppi interruttori da attivare, o addirittura sarà anche possibile farsi prendere sulle loro spalle per raggiungere piattaforme altrimenti incessabili. Starà naturalmente all'astuzia del giocatore capire in che modo sfruttare le abilità dello Spettro, ed il modo corretto di far convivere questa inedita accoppiata. Soffermandoci invece sulla conformazione dei dungeon per così dire classici, possiamo ancora una volta apprezzare l'ottimo equilibrio tra combattimenti ed enigmi, questi ultimi appaiono un po' più complessi rispetto al predecessore, ed é piacevole che nella maggior parte dei templi i rompicapo non siano legati solamente allo strumento recuperato nel tempio stesso.
A proposito dei congegni, affianco alle vecchie conoscenze come arco, bombe e boomerang, non possiamo non citare la nuova e divertentissima frusta, e soprattutto il flauto di Pan, che seppur non sfruttato largamente, rinverdisce la fortunata tradizione degli strumenti musicali in Zelda; in questo caso muovendo lo stilo touch screen dovremo selezionare la canna corrispondente alla nota da suonare, mentre soffiando sul microfono avremo modo di emettere il suono corrispondente. Il controllo del flauto di Pan é solamente un esempio del sapiente sfruttamento, in maniera sempre intelligente e mai forzata, di tutte le peculiari caratteristiche del Ds. Tra queste vi é anche la comunicazione via wireless per delle frenetiche partite in multiplayer, che non sarà certo il sale del titolo ma che contribuisce ad una longevità già sostenuta dalle tante ore che ci separano dai titoli di coda. Se già Phantom Hourglass aveva stupito sul versante tecnico, Spirit Tracks beneficia ancor più della maggior “maturità della console, offrendo ambienti poligonali ottimamente colorati e ben dettagliati, animazioni curatissime, e dei boss semplicemente enormi tanto da occupare entrambi gli schermi. A voler proprio cercare il pelo nell'uovo possiamo segnalare qualche fenomeno di clipping (elementi del fondale che compaiono un po' all'improvviso) durante le nostre lunghe traversate in treno. Apprezzabilissimo anche il comparto sonoro, con tanti nuovi brani perfettamente adatti all'atmosfera del titolo che ben sottolineano e distinguono le fasi più epiche da quelle scanzonate; buona la traduzione in italiano delle battute di tutti i personaggi...tranne che di Link, che come da tradizione non parla mai e mai parlerà.
Con Spirit Tracks gli sviluppatori Nintendo hanno fatto nuovamente centro regalando a tutti i giocatori un altro fondamentale tassello di una serie che non smette di stupire; certo in questo caso il lavoro é stato agevolato dal fatto che non si é partiti da zero ma dalle ottime meccaniche del suo predecessore, a cui sono state apportate sostanziose novità e limato alcuni (dei pochi) difetti. Un'avventura da vivere fino alla fine che merita sicuro posto tra i migliori titoli del Nintendo Ds.