The legend of Zelda: The wind waker
di
Ciò che rappresenta Zelda
Zelda è dal 1986 un'icona dell'intero mondo videoludico, una saga che episodio dopo episodio ha saputo costantemente rinnovarsi, migliorarsi senza mai perdere però la sua caratteristica principale, ovvero quella magia di cui è intriso il titolo in ogni suo piccolo particolare, e lo speciale feeling che va subito a formarsi tra il timido eroe ed il giocatore, che s'immedesima in Link (nome solamente convenzionale) vivendo con grande enfasi ed in prima persona la "sua" avventura. Con simili premesse, e con un Ocarina of Time alle spalle eletto dalla critica come miglior gioco di sempre, era lecito quindi che venisse a crearsi un'attesa spasmodica, completata come di routine a qualche mese di distanza prima in Giappone poi negli Usa, ed infine in Europa, esattamente il 3 maggio, quasi una sorpresa di Nintendo per festeggiare il primo compleanno del Gamecube qua da noi. Eppure nel suo sviluppo, questo Zelda, non ha sempre vissuto giorni felici: proprio inizialmente allo space world, venne mostrata una demo, dal dettaglio grafico incredibile, che mostrava un Link adulto ed iper realistico combattere in un duello spettacolare contro un altrettanto dark e cool Ganondorf. Un anno dopo, mentre tutti i fans aspettavano nuovo foto ed informazioni sul gioco, il Maestro stupì tutti mostrando uno Zelda bambino e dallo stile disney oriented. Dopo un normale periodo di accesa critica e di disappunto, si iniziarono ad intravedere le grandissime potenzialità di questo titolo. E adesso siamo al momento della verità. Un capolavoro annunciato oppure un grande bluff?
Il ratto della sorella
È una tranquilla giornata all'isola Primula, Link viene svegliato dalla sorellina; è il giorno del suo compleanno, e per rispettare una vecchia tradizione dovrà indossare una tunica verde in omaggio al leggendario Eroe del Tempo (il Link di Ocarina of Time). La mattinata però incominciata bene, prende subito un drammatico risvolto! Un uccellaccio, solca il cielo, inseguito da una nave di pirati, colpito da una palla di cannone lascia cadere dal becco una ragazza, Dazel. Link corre immediatamente in suo aiuto, ma il rapace quasi per ripicca, si vendica rapendo Aril, la piccola sorella del nostro eroe. Naturale aggiungere che Link armato di coraggio (oltre che di una piccola spada e di un semplice scudo) si getta coraggiosamente al salvataggio della sorellina, per la sua ultima (solo in ordine cronologico naturalmente), grande, avventura. Questo è solo un piccolo preambolo di una trama assolutamente d'eccezione, che riserverà tantissime sorprese, emozioni ed evoluzioni.
Per situazioni che lasceremo scoprire a voi stessi, il prode Link si ritroverà ben presto sopra una piccola barca a vela capace di solcare i mari, infatti la principale caratteristica dell'ambientazione dell'over world di questo Zelda è per l'appunto l'acqua. Il mondo è, infatti, un grandissimo arcipelago (infinitamente più vasto della pianura di Ocarina), ricchissimo di isole da esplorare, tesori da ricercare nelle profondità marine e di correnti ventose. Si, avete letto proprio bene, essendo la nostra un'imbarcazione a vela, il vento sarà un elemento indispensabile per muoverci agevolmente lungo i quattro punti cardinali. E dopo l'ocarina ecco un nuovo fondamentale strumento per Link, la bacchetta. Da qui il titolo del gioco (the wind waker cioè il risvegliatore di venti), Link potrà (dopo aver naturalmente imparato le melodie) decidere la direzione del vento e sfruttarne le correnti per muoversi agevolmente in acqua, o per risolvere particolari enigmi.
Avanzando nel gioco, apprenderà nuove melodie e quindi nuovi utilissimi poteri.