The Nomad Soul
di
Redazione Gamesurf
Sfortunatamente invece la grafica di edifici e oggetti risulta nettamente più spartana e meno "d'impatto" di quanto non facciano invece i personaggi. Ciò comunque non significa affatto che sia brutta, dato che le stesse immagini dimostrano il contrario, ma che il livello di dettaglio e gli effetti grafici non reggono certo il confronto con titoli del calibro di Unreal o Kingpin giusto per dire due nomi
Tuttavia va detto che senza ombra di dubbio un titolo profondo ed emozionante come questo non fa certo della grafica il suo baluardo e ben presto ci si rende conto giocando di come passino del tutto in secondo piano quelle imperfezioni di un motore grafico di certo non rivoluzionario. Inoltre la struttura degli ambienti con i quali si entra in contatto (primo fra tutti il quartiere di Jaunpur), riesce davvero a creare l'atmosfera ben più efficacemente di quanto non possano fare i vari "bump mapping" "transform" e "lighting"
Semplicemente fantastica é invece la colonna sonora, curata nientemeno che dal Duca in persona: il mitico David Bowie. Lo stile di questo artista diventa veramente parte integrante della più volte citata atmosfera di The Nomad Soul che deve veramente molto alla sua abilità nel creare suoni sempre nuovi e alternativi. La convinzione é proprio quella che molto probabilmente le stesse scene del gioco, accompagnate da una diversa colonna sonora, non sarebbero altrettanto spettacolari ed entusiasmanti
Ma ciò che maggiormente esalta e stupisce non é tanto la partecipazione vocale dell'inglese bensì la sua presenza proprio all'interno nel gioco. Riprodotto alla perfezione nei panni di un rivoluzionario cantante, David Bowie riesce a mantenere l'alone mistico che lo caratterizza nella realtà lasciando letteralmente basito il giocatore con le sue danze e il suo sguardo glaciale
Ultima nota, questa volta di demerito, va fatta invece al sistema di controllo che, purtroppo, non é proprio il massimo della perfezione. E' possibile utilizzare le tre più comuni periferiche: mouse, joystick e tastiera. Effettivamente quest'ultima si dimostra, in questo genere di giochi soprattutto, la migliore, permettendo anche di accedere velocemente all'utilissimo inventario. Quello che ha di negativo il sistema di controllo é più una sorta di feeling che una certezza, e lo si sperimenta specialmente in quelle situazioni in cui la precisione nei movimenti é molto importante. Si avverte infatti una sorta di "ritardo" nella reazione del personaggio piuttosto fastidiosa. Va comunque detto che questo difetto é proprio il classico pelo nell'uovo e probabilmente si tratta anche di una sensazione estremamente personale che qualcuno potrebbe anche non notare.
Tuttavia va detto che senza ombra di dubbio un titolo profondo ed emozionante come questo non fa certo della grafica il suo baluardo e ben presto ci si rende conto giocando di come passino del tutto in secondo piano quelle imperfezioni di un motore grafico di certo non rivoluzionario. Inoltre la struttura degli ambienti con i quali si entra in contatto (primo fra tutti il quartiere di Jaunpur), riesce davvero a creare l'atmosfera ben più efficacemente di quanto non possano fare i vari "bump mapping" "transform" e "lighting"
Semplicemente fantastica é invece la colonna sonora, curata nientemeno che dal Duca in persona: il mitico David Bowie. Lo stile di questo artista diventa veramente parte integrante della più volte citata atmosfera di The Nomad Soul che deve veramente molto alla sua abilità nel creare suoni sempre nuovi e alternativi. La convinzione é proprio quella che molto probabilmente le stesse scene del gioco, accompagnate da una diversa colonna sonora, non sarebbero altrettanto spettacolari ed entusiasmanti
Ma ciò che maggiormente esalta e stupisce non é tanto la partecipazione vocale dell'inglese bensì la sua presenza proprio all'interno nel gioco. Riprodotto alla perfezione nei panni di un rivoluzionario cantante, David Bowie riesce a mantenere l'alone mistico che lo caratterizza nella realtà lasciando letteralmente basito il giocatore con le sue danze e il suo sguardo glaciale
Ultima nota, questa volta di demerito, va fatta invece al sistema di controllo che, purtroppo, non é proprio il massimo della perfezione. E' possibile utilizzare le tre più comuni periferiche: mouse, joystick e tastiera. Effettivamente quest'ultima si dimostra, in questo genere di giochi soprattutto, la migliore, permettendo anche di accedere velocemente all'utilissimo inventario. Quello che ha di negativo il sistema di controllo é più una sorta di feeling che una certezza, e lo si sperimenta specialmente in quelle situazioni in cui la precisione nei movimenti é molto importante. Si avverte infatti una sorta di "ritardo" nella reazione del personaggio piuttosto fastidiosa. Va comunque detto che questo difetto é proprio il classico pelo nell'uovo e probabilmente si tratta anche di una sensazione estremamente personale che qualcuno potrebbe anche non notare.
The Nomad Soul
8.5
Voto
Redazione
The Nomad Soul
Semplicemente fantastico, una vera e propria esperienza come da tempo non se ne provavano sui monitor dei PC. The Nomad Soul è stato un progetto ambizioso e al tempo stesso coraggioso il cui risultato deve essere sicuramente premiato. L'atmosfera è veramente unica e immedesimarsi nel personaggio non è mai stato così entusiasmante grazie alla trama che si snoda proprio come in un film offrendo veri e propri colpi di scena e finezze che certo non passano inosservate.
La presenza di "sotto-giochi" all'interno dell'avventura è un fattore altamente positivo che aiuta a dare maggiore profondità e divertimento senza andare a minare quella che è la vera natura del gioco.
In definitiva, la Eidos conferma con Omikron quel sentore di rinnovata freschezza nelle ultime produzioni che già titoli come Homeworld e Rogue Spear avevano lasciato presagire; speriamo che questa non sia solo una debole scossa, ma il preludio ad un catastrofico terremoto restauratore!
La presenza di "sotto-giochi" all'interno dell'avventura è un fattore altamente positivo che aiuta a dare maggiore profondità e divertimento senza andare a minare quella che è la vera natura del gioco.
In definitiva, la Eidos conferma con Omikron quel sentore di rinnovata freschezza nelle ultime produzioni che già titoli come Homeworld e Rogue Spear avevano lasciato presagire; speriamo che questa non sia solo una debole scossa, ma il preludio ad un catastrofico terremoto restauratore!