The Red Star
Immaginate un lontano futuro parallelo, caratterizzato da una URRS diventata potentissima grazie a un esercito contraddistinto da un perfetto mix di tecnologia e magia, in cui le anime dei soldati caduti combattono al fianco dei compagni ancora in vita. Immaginate la massima espressione del potente esercito, la Flotta Rossa, impegnata a combattere l'acerrimo nemico Imbohl e il suo servitore Troika. Immaginate, infine, di seguire da vicino le vicende di tre soldati appartenenti alla Flotta Rossa, che vengono spediti in prima linea per combattere i nemici attraverso i più disparati scenari, cominciando dalla nave cu cui stanno viaggiando (la R.S.S. Konstandinov), attraverso alcune città in rovina, il deserto dell'Istaan, fino ad affrontare la nave nemica, la R.S.S. Taktarov.
Tutto ciò è quanto vi aspetta in questo the Red Star, titolo prettamente ispirato al fumetto ideato da Christian Gossett, che ha riscosso successo soprattutto all'estero. Tuttavia per apprezzare appieno quanto questo the Red Star (da qui in avanti RS) sa offrire non è richiesta alcuna conoscenza del menzionato fumetto, in quanto la storia che fa da sfondo all'evoluzione dei fatti è quanto meno invisibile, appena accennata durante i briefing di inizio missione.
Tra soldati, maghi e ribelli
L'assenza di una trama ben delineata, tuttavia, non danneggia il coinvolgimento che il gioco sa offrire: l'essere proiettati immediatamente nel bel mezzo dell'azione, infatti, è tipico dei titoli appartenenti al genere di cui fa parte questo RS, gli sparatutto a scorrimento, e comunque risulta coerente con la frenesia che caratterizza ognuno dei 19 livelli che vi divideranno inizialmente dai titoli di coda.
Esordirete vestendo i panni di uno tra Kyuzo e Makita. Il primo, un soldato scelto, risulta essere caratterizzato da una forza e di un attacco particolarmente potenti ma è altrettanto lento nei movimenti, mentre la seconda, una ribelle Nokgorkana è particolarmente rapida nei movimenti, ma pecca nella capacità di infliggere danno ai nemici. Una volta terminato il gioco avrete modo di sbloccare e impersonare un terzo personaggio, Maya Antares, una Warkaster rossa, in parole povere una maga.
Tra i tre il vero protagonista è tuttavia impersonato da colei che non potrete selezionare all'inizio: la trama narra infatti le peripezie di Maya durante la ricerca di suo marito Marcus, soldato della Flotta Rossa scomparso durante un conflitto perso malamente dall'URRS.
La scelta del personaggio regala una diversità nel gameplay davvero apprezzabile, tanto da imporre al giocatore di adeguarsi alle capacità di colui (o colei) che sta comandando al fine di ottenere il massimo dalle sue caratteristiche.
Tra armi bianche e da fuoco
Il gioco è l'incarnazione contemporanea del genere che dieci anni fa imperversava e dominava la scena nelle sale giochi, ovvero gli sparatutto a scorrimento. Finalmente, dopo una miriade di mere operazioni commerciali che hanno portato sulle console di penultima generazione i vecchi sparatutto tali e quali a come apparvero la prima volta, siamo qui ad accogliere un minimo di upgrade del genere, un tentativo di renderlo un tantino più attuale rispetto ai canonici titoli bidimensionali. In questo RS, infatti, potrete impersonare un personaggio che verrà inquadrato dalla non sola telecamera laterale, e che potrà muoversi liberamente anche nella seconda dimensione, sfuggendo così agli attacchi dei nemici o mettendo in pratica strategie un tantino più elaborate che non il canonico correre avanti e indietro per lo schermo.
Fa eccezione, tuttavia, lo scenario che vi vede ai comandi di un'astronave impegnata a combattere il classico mostro ipertecnologico, in cui l'esperienza di gioco non si discosta minimamente da quanto visto vent'anni fa nei vari giochi che abbiamo logorato nelle sale giochi.
Rispetto al passato, infine, si notano ulteriori due differenze: l'upgrade delle armi a disposizione, in primis, che strizza maggiormente l'occhio all'evoluzione tipica dei GdR (con l'acquisizione di potenziamenti in funzione dei punti contabilizzati a fine livello anziché i canonici power-up che vengono raccolti strada facendo e che svaniscono dopo il primo colpo incassato) e l'impossibilità di impiegare a fondo le armi a disposizione, limitata dal surriscaldamento del metallo di cui sono fatte, tale da obbligarvi ad alternare le armi da fuoco dalle armi bianche per aver ragione dei nemici popolanti lo schermo.
Pochi medikit
L'alternanza di tipologia di attacchi è anche obbligata dalla natura dei nemici, caratterizzati da una varietà particolarmente accentuata, alcuni dei quali sono dotati di scudi energetici tali da rendere vano ogni attacco con pistole. I vari soldati contro cui combatterete, tuttavia, non sono particolarmente dotati in termini di AI, in quanto in grado di effettuare attacchi quanto meno prevedibili e facilmente schivabili. Ciò non toglie, tuttavia, che il gioco risulti essere impegnativo ed ostico, anche grazie alla notevole presenza di boss di fine livello (e di un terzo e di due terzi di livello), quanto meno coriacei e duri a morire, il tutto unito a una scarsezza di medikit, reperibili in genere solo dopo aver affrontato uno di questi mostri.
La grafica si lascia guardare piacevolmente, grazie a una buona caratterizzazione del protagonista e dei nemici, unita a una apprezzabile coreografia caratterizzata da effetti luminosi ed esplosioni piuttosto vivaci. Dove si fa sentire il ritardo con cui il titolo è apparso sugli scaffali (l'uscita prevista era pianificata per il 2004, poi il fallimento di Acclaim ne ha causato lo stop forzato per un paio di anni) è la cura dei dettagli (si notano alcune compenetrazioni con soldati nemici a terra) e il livello di definizione degli sfondi, piuttosto scarso e certamente non il linea con il resto del comparto grafico.
Anche il sonoro fa storcere leggermente il naso: sentirete musiche techno e rock piuttosto anonime, affiancate da effetti sonori ripetibili che lasciano l'amaro in bocca.
Infine un'ultima nota positiva proviene dal multiplayer, capace di donare ulteriore linfa vitale a un titolo che in single player stenterebbe a non ricadere nella noia. Per il verdetto vi rimandiamo al commento finale.
Tutto ciò è quanto vi aspetta in questo the Red Star, titolo prettamente ispirato al fumetto ideato da Christian Gossett, che ha riscosso successo soprattutto all'estero. Tuttavia per apprezzare appieno quanto questo the Red Star (da qui in avanti RS) sa offrire non è richiesta alcuna conoscenza del menzionato fumetto, in quanto la storia che fa da sfondo all'evoluzione dei fatti è quanto meno invisibile, appena accennata durante i briefing di inizio missione.
Tra soldati, maghi e ribelli
L'assenza di una trama ben delineata, tuttavia, non danneggia il coinvolgimento che il gioco sa offrire: l'essere proiettati immediatamente nel bel mezzo dell'azione, infatti, è tipico dei titoli appartenenti al genere di cui fa parte questo RS, gli sparatutto a scorrimento, e comunque risulta coerente con la frenesia che caratterizza ognuno dei 19 livelli che vi divideranno inizialmente dai titoli di coda.
Esordirete vestendo i panni di uno tra Kyuzo e Makita. Il primo, un soldato scelto, risulta essere caratterizzato da una forza e di un attacco particolarmente potenti ma è altrettanto lento nei movimenti, mentre la seconda, una ribelle Nokgorkana è particolarmente rapida nei movimenti, ma pecca nella capacità di infliggere danno ai nemici. Una volta terminato il gioco avrete modo di sbloccare e impersonare un terzo personaggio, Maya Antares, una Warkaster rossa, in parole povere una maga.
Tra i tre il vero protagonista è tuttavia impersonato da colei che non potrete selezionare all'inizio: la trama narra infatti le peripezie di Maya durante la ricerca di suo marito Marcus, soldato della Flotta Rossa scomparso durante un conflitto perso malamente dall'URRS.
La scelta del personaggio regala una diversità nel gameplay davvero apprezzabile, tanto da imporre al giocatore di adeguarsi alle capacità di colui (o colei) che sta comandando al fine di ottenere il massimo dalle sue caratteristiche.
Tra armi bianche e da fuoco
Il gioco è l'incarnazione contemporanea del genere che dieci anni fa imperversava e dominava la scena nelle sale giochi, ovvero gli sparatutto a scorrimento. Finalmente, dopo una miriade di mere operazioni commerciali che hanno portato sulle console di penultima generazione i vecchi sparatutto tali e quali a come apparvero la prima volta, siamo qui ad accogliere un minimo di upgrade del genere, un tentativo di renderlo un tantino più attuale rispetto ai canonici titoli bidimensionali. In questo RS, infatti, potrete impersonare un personaggio che verrà inquadrato dalla non sola telecamera laterale, e che potrà muoversi liberamente anche nella seconda dimensione, sfuggendo così agli attacchi dei nemici o mettendo in pratica strategie un tantino più elaborate che non il canonico correre avanti e indietro per lo schermo.
Fa eccezione, tuttavia, lo scenario che vi vede ai comandi di un'astronave impegnata a combattere il classico mostro ipertecnologico, in cui l'esperienza di gioco non si discosta minimamente da quanto visto vent'anni fa nei vari giochi che abbiamo logorato nelle sale giochi.
Rispetto al passato, infine, si notano ulteriori due differenze: l'upgrade delle armi a disposizione, in primis, che strizza maggiormente l'occhio all'evoluzione tipica dei GdR (con l'acquisizione di potenziamenti in funzione dei punti contabilizzati a fine livello anziché i canonici power-up che vengono raccolti strada facendo e che svaniscono dopo il primo colpo incassato) e l'impossibilità di impiegare a fondo le armi a disposizione, limitata dal surriscaldamento del metallo di cui sono fatte, tale da obbligarvi ad alternare le armi da fuoco dalle armi bianche per aver ragione dei nemici popolanti lo schermo.
Pochi medikit
L'alternanza di tipologia di attacchi è anche obbligata dalla natura dei nemici, caratterizzati da una varietà particolarmente accentuata, alcuni dei quali sono dotati di scudi energetici tali da rendere vano ogni attacco con pistole. I vari soldati contro cui combatterete, tuttavia, non sono particolarmente dotati in termini di AI, in quanto in grado di effettuare attacchi quanto meno prevedibili e facilmente schivabili. Ciò non toglie, tuttavia, che il gioco risulti essere impegnativo ed ostico, anche grazie alla notevole presenza di boss di fine livello (e di un terzo e di due terzi di livello), quanto meno coriacei e duri a morire, il tutto unito a una scarsezza di medikit, reperibili in genere solo dopo aver affrontato uno di questi mostri.
La grafica si lascia guardare piacevolmente, grazie a una buona caratterizzazione del protagonista e dei nemici, unita a una apprezzabile coreografia caratterizzata da effetti luminosi ed esplosioni piuttosto vivaci. Dove si fa sentire il ritardo con cui il titolo è apparso sugli scaffali (l'uscita prevista era pianificata per il 2004, poi il fallimento di Acclaim ne ha causato lo stop forzato per un paio di anni) è la cura dei dettagli (si notano alcune compenetrazioni con soldati nemici a terra) e il livello di definizione degli sfondi, piuttosto scarso e certamente non il linea con il resto del comparto grafico.
Anche il sonoro fa storcere leggermente il naso: sentirete musiche techno e rock piuttosto anonime, affiancate da effetti sonori ripetibili che lasciano l'amaro in bocca.
Infine un'ultima nota positiva proviene dal multiplayer, capace di donare ulteriore linfa vitale a un titolo che in single player stenterebbe a non ricadere nella noia. Per il verdetto vi rimandiamo al commento finale.
The Red Star
7
Voto
Redazione
The Red Star
The Red Star incarna in chiave contemporanea il genere sparatutto a scorrimento, a lungo usato e abusato per propinare sulle console di penultima generazione i gioielli archeologici di quindici anni fa. La buona realizzazione tecnica, il notevole livello di sfida (enfatizzato dai pochi medikit disponibili) e il gameplay di una volta (rimasto pressoché immutato) fanno di questo the Red Star un gioco certamente divertente, anche se verso la fine rischia di rasentare la frustrazione e la monotonia. In ogni caso merita di essere provato da chiunque, anche se non appassionato del genere.