The Regiment
di
L'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELLA GRAFICA
Konami, casa leader del settore dei survival horror tanto in voga su console, è stata evidentemente invogliata dal crescente e fiorente mercato degli sparatutto in prima persona su computer, da aver deciso di muovere i primi passi in quell'affollato mondo che è proprio degli FPS.
Nasce così "The Regiment", sviluppato dai signori della Kuju e distribuito da Atari. Un First Person Shooter (FPS, appunto) a metà strada fra l'azione pura e un'anima tattica al limite dell'esasperante, ben più di quanto sia visto, ad esempio, nella serie Rainbow Six.
Il titolo Konami, purtroppo, fin dalle prime battute palesa la sua scarsa cura nella realizzazione e mostra il fianco a troppe critiche, per assurgere all'olimpo dei videogames; tuttavia, come da consolidata tradizione, cominciamo dall'inizio.
Prima di gettarci nella mischia, ci viene caldamente suggerito di prendere parte al lunghissimo tutorial, ed è questa una opzione che anche noi di Gamesurf suggeriamo di seguire. Dal momento che "The Regiment" è stato sviluppato grazie ai preziosi suggerimenti dei SAS vale a dire, i Servizi Segreti/Speciali britannici e dei CRW, una speciale unità d'assalto per le operazioni più delicate, il nostro addestramento prenderà vita nella "Killing House", una perfetta ricostruzione delle location effettivamente utilizzate dai gruppi precedentemente citati.
Se riusciremo a non essere piegati dalla quantità di bachi insiti nel tutorial, i quali ci impediranno di superare alcune missioni se non al prezzo di un esaurimento nervoso (con relativa distruzione del nostro innocente mouse), allora saremo, parafrasando Hudson (Aliens, NDAleNet), pronti per l'impegno...e per rivivere in prima persona l'assalto all'ambasciata iraniana svoltosi nel 1980.
Sfortunatamente, da quel momento in avanti, ci scontreremo con tutti i "lati oscuri" degli sparatutto. I nostri avversari sono mossi da una Intelligenza Artificiale al limite dell'autismo, anche scegliendo l'opzione "Realismo", che accelererà leggermente le reazioni dei terroristi; il sistema di calcolo dei danni è pressoché inesistente, cosicché vedremo i nemici cadere anche se starnutiamo nella stanza accanto a dove si trovano loro. Di contro, i soldati che ci accompagneranno nelle nostre missioni si riveleranno dei novelli Highlander, assolutamente immuni al fuoco nemico; a questi immortali potremo dare dei semplici ordini, che vanno dall'aprire una porta con le granate...ad aprire una porta con le granate.
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In linea di massima, insomma, faranno tutto da soli, con buona pace del nostro spirito di gruppo.
Graficamente, ci troviamo di fronte ad un titolo leggero, ma con un aspetto generale che ricorda i titoli di un paio di anni fa, ed anche oltre. Il numero dei poligoni si rivela bassissimo in troppe occasioni e le location all'aperto sono talmente povere di dettagli da lasciare l'amaro in bocca. Qualcosa di più si vede negli interni ma, complessivamente, il livello di interazione con l'ambiente è ai minimi storici. Se a tutto questo aggiungiamo un deprimente doppiaggio in Italiano, unito a sound fx che somigliano in modo sinistro ai "beep" della nostra scheda madre, il quadro è desolatamente completo; suo malgrado, "The Regiment" non vince neanche in longevità, offrendo solo quattro ambientazioni diverse.
Il vero punto di forza di questo titolo è nel multigiocatore, specie se si dispone di una piccola LAN. Infatti, fino a quattro giocatori potranno giocare in modalità cooperativa contro i terroristi, ripulendo a fondo le varie location disponibili. Certo, per un titolo venduto a prezzo pieno, potrebbe sembrare un po' poco. Ma non tutti gli sparatutto riescono col buco.
Prima di assaltare il commento finale si ricorda a tutti che "The Regiment" è già sugli scaffali mentre leggete queste righe e che, data la sua natura, il titolo non pare adatto alle fasce d'utenza più giovani.
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Konami, casa leader del settore dei survival horror tanto in voga su console, è stata evidentemente invogliata dal crescente e fiorente mercato degli sparatutto in prima persona su computer, da aver deciso di muovere i primi passi in quell'affollato mondo che è proprio degli FPS.
Nasce così "The Regiment", sviluppato dai signori della Kuju e distribuito da Atari. Un First Person Shooter (FPS, appunto) a metà strada fra l'azione pura e un'anima tattica al limite dell'esasperante, ben più di quanto sia visto, ad esempio, nella serie Rainbow Six.
Il titolo Konami, purtroppo, fin dalle prime battute palesa la sua scarsa cura nella realizzazione e mostra il fianco a troppe critiche, per assurgere all'olimpo dei videogames; tuttavia, come da consolidata tradizione, cominciamo dall'inizio.
Prima di gettarci nella mischia, ci viene caldamente suggerito di prendere parte al lunghissimo tutorial, ed è questa una opzione che anche noi di Gamesurf suggeriamo di seguire. Dal momento che "The Regiment" è stato sviluppato grazie ai preziosi suggerimenti dei SAS vale a dire, i Servizi Segreti/Speciali britannici e dei CRW, una speciale unità d'assalto per le operazioni più delicate, il nostro addestramento prenderà vita nella "Killing House", una perfetta ricostruzione delle location effettivamente utilizzate dai gruppi precedentemente citati.
Se riusciremo a non essere piegati dalla quantità di bachi insiti nel tutorial, i quali ci impediranno di superare alcune missioni se non al prezzo di un esaurimento nervoso (con relativa distruzione del nostro innocente mouse), allora saremo, parafrasando Hudson (Aliens, NDAleNet), pronti per l'impegno...e per rivivere in prima persona l'assalto all'ambasciata iraniana svoltosi nel 1980.
Sfortunatamente, da quel momento in avanti, ci scontreremo con tutti i "lati oscuri" degli sparatutto. I nostri avversari sono mossi da una Intelligenza Artificiale al limite dell'autismo, anche scegliendo l'opzione "Realismo", che accelererà leggermente le reazioni dei terroristi; il sistema di calcolo dei danni è pressoché inesistente, cosicché vedremo i nemici cadere anche se starnutiamo nella stanza accanto a dove si trovano loro. Di contro, i soldati che ci accompagneranno nelle nostre missioni si riveleranno dei novelli Highlander, assolutamente immuni al fuoco nemico; a questi immortali potremo dare dei semplici ordini, che vanno dall'aprire una porta con le granate...ad aprire una porta con le granate.
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In linea di massima, insomma, faranno tutto da soli, con buona pace del nostro spirito di gruppo.
Graficamente, ci troviamo di fronte ad un titolo leggero, ma con un aspetto generale che ricorda i titoli di un paio di anni fa, ed anche oltre. Il numero dei poligoni si rivela bassissimo in troppe occasioni e le location all'aperto sono talmente povere di dettagli da lasciare l'amaro in bocca. Qualcosa di più si vede negli interni ma, complessivamente, il livello di interazione con l'ambiente è ai minimi storici. Se a tutto questo aggiungiamo un deprimente doppiaggio in Italiano, unito a sound fx che somigliano in modo sinistro ai "beep" della nostra scheda madre, il quadro è desolatamente completo; suo malgrado, "The Regiment" non vince neanche in longevità, offrendo solo quattro ambientazioni diverse.
Il vero punto di forza di questo titolo è nel multigiocatore, specie se si dispone di una piccola LAN. Infatti, fino a quattro giocatori potranno giocare in modalità cooperativa contro i terroristi, ripulendo a fondo le varie location disponibili. Certo, per un titolo venduto a prezzo pieno, potrebbe sembrare un po' poco. Ma non tutti gli sparatutto riescono col buco.
Prima di assaltare il commento finale si ricorda a tutti che "The Regiment" è già sugli scaffali mentre leggete queste righe e che, data la sua natura, il titolo non pare adatto alle fasce d'utenza più giovani.
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