The Settlers: Heritage of Kings
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Qualsiasi videogiocatore PC abbastanza navigato avrà sicuramente sentito parlare almeno una volta nella vita di The Settlers, la saga di strategici/gestionali in tempo reale che ha reso famosi degli omini pupazzosi ed è arrivata nel giugno 2001 al suo quarto capitolo. Ora, a distanza di quasi quattro anni di distanza, i coloni tornano a calcare le terre virtuali del PC, ma a quanto pare molto è cambiato da allora: i personaggi non sono più pupazzosi e "cartonasi", ed il clima di paciosa tranquillità di un villaggio in crescita mirato più alla difesa che alla conquista ha lasciato spazio ad un'ambientazione nel bel mezzo di un medioevale periodo di disordini. In un ipotetico regno filoeuropeo, l'amato re Keron è morto ed il malvagio Mordred ha preso il potere, instaurando un regime di pugno di ferro e di profondo sfruttamento della popolazione. In questa ambientazione poco felice troviamo il giovane e coraggioso Darius, un ragazzo col cuore di cavaliere che ancora non sa di essere l'unico discendente, e pertanto erede, di re Keron.
Dal punto di vista strutturale, S5 abbandona il profondo studio gestionale a cui la saga dei coloni ci ha abituato in favore di un sistema più immediato e se vogliamo più "classico" nel panorama degli RTS. Niente più risorse da lavorare tre volte prima di farle diventare spade, niente più portatori destinati a rifornire le strutture delle risorse lavorate dell'altra parte dell'insediamento, e niente più tribù oscure (parliamo nella fattispecie di S4) da combattere a colpi di giardinieri: in questo S5 vi limiterete, per così dire, a costruire strutture per l'estrazione delle risorse ed altre strutture che costituiscono gli utenti finali, come ad esempio le caserme per il metallo, più le fattorie e le abitazioni per soddisfare i vostri lavoratori.
Tutte le altre strutture "intermedie", come ad esempio il fabbro o il taglialegna, avranno gli unici scopi di incrementare percentualmente l'estrazione delle risorse e di ricercare nuove tecnologie per migliorare le prestazioni delle truppe. Addirittura, non potrete realizzare nuovi insediamenti se non avrete scovato o conquistato dal nemico un "sito edificabile". Una struttura che merita una menzione particolare è l'importantissimo collegio, tramite il quale ricercherete le "tecnologie" di base necessarie per realizzare la maggior parte delle altre strutture, come ad esempio la coscrizione per la caserma. Niente di nuovo alla luce del sole, pertanto? Per la maggior parte si: S5 si presenta nella sua struttura base praticamente identico alla maggior parte degli RTS, in cui lo scopo base è quello di estrarre risorse con cui produrre strutture militari o di supporto militare, fino alla produzione di truppe per l'attacco e la difesa, senza troppi fronzoli e passaggi intermedi. Sono però presenti due particolari innovazioni degne di menzione speciale, la prima delle quali è una cura particolare nella gestione degli eventi meteorologici, che andranno a influenzare direttamente ed indirettamente le prestazione delle varie truppe. Se, per esempio, in caso di nebbia gli arcieri divengono inefficaci in quanto non sono in grado di mirare il nemico prima che questo gli sia praticamente addosso, in caso di neve e terreno pesante gli scoccatori di frecce avranno un vantaggio notevole sugli avversari impantanati e rallentati. Inoltre, alcune zone delle mappe saranno raggiungibili sono d'inverno attraverso fiumi gelati ed inaccessibili d'estate. Verso la fine del progresso tecnologico, sarà possibile costruire anche delle torri con cui operare delle previsioni meteorologiche o addirittura cambiare il tempo atmosferico a proprio piacimento.
La seconda innovazione riguarda la gestione delle truppe: se infatti sarà sempre possibile selezionare singolarmente eroi e manovali per impartir loro ordini selettivi, così non sarà per le truppe ordinarie, che saranno sempre raggruppate agli ordini di un capitano. In pratica, tramite una caserma (o un maneggio, o un poligono di tiro) voi potrete ordinare l'assunzione di un Capitano, che una volta addestrato potrà essere accompagnato da fino a otto soldati (il numero massimo varierà a seconda del tipo di unità e dal grado del capitano). In battaglia il capitano sarà sempre l'ultimo a morire, e se lo riporterete alla caserma vivo potrà riassumere istantaneamente (basta pagà) i soldati perduti, senza perdite di tempo di addestramento.
Tecnicamente parlando, S5 si presenta piuttosto bene: per quanto la grafica non cerchi di proporsi come al top moderno, infatti, dimostra di sfruttare pienamente i requisiti minimi richiesti, e soprattutto che dietro al lavoro di sviluppo c'è uno staff rinomato come quello dei BlueByte, che sono riusciti a sfornare un prodotto praticamente privo di Bug. La grafica 3D offre uno zoom discreto e la possibilità di essere temporaneamente ruotata, anche se durante il gioco rimarrà per lo più limitata ad un angolo di visuale prefissato. I modelli 3D e le textures sono ben curati e gli effetti meteorologici, com'è facilmente intuibile dall'importanza che rivestono, sono al massimo livello. Le musiche di gioco sono ben realizzate, adatte al periodo storico medievale e di piacevole compagnia nelle ore di gioco. L'intero gioco è tradotto e doppiato in italiano, forse non con eccessiva dovizia di pathos ma sempre coerentemente e senza banali errori di traduzione.
È però dal punto di vista di gameplaying che S5 diventa talmente simile alla massa degli RTS da esser quasi banale: le innovazione della meteorologia e della gestione delle truppe tramite capitani possono fare la differenza durante le prime missioni o ore di gioco, ed il fatto che in modalità campagna le missioni siano strutturate ad obiettivi successivi non è comunque in grado di camuffare il fatto che in S5 c'è una sola razza/cultura giocabile, che le truppe sono quanto di più classico possibile senza neanche un supporto volante, e addirittura che non c'è traccia di cantieri o navi. Non è possibile, insomma, realizzare il più semplice "drop" alle spalle dell'avversario e tutti gli scontri devono svolgersi sul più classico dei confini. Se questa implementazione semplicistica potrebbe probabilmente fare la gioia dei neofiti, ossia coloro che cercano un titolo semplice e divertente per avvicinarsi al filone senza dover impazzire dietro a centomila parametri, sicuramente lascerà parecchio insoddisfatti i cultori e gli esperti, quelli insomma che hanno passato e passano tutt'ora tantissime ore sul Battle.net a giocare ancora a Starcraft.
Non che S5 sia propriamente un gioco "brutto": indubbiamente il comparto tecnico è gradevole, la struttura bug-free e le missioni lunghe e numerose, ma le sue carenze ci fanno capire il perché di un'uscita a prezzo budget: un gioco poco più che sufficiente destinato soprattutto ai neofiti, alla massa ma non di sicuro agli estimatori. Ma inutile dire che da un titolo come The Settlers ci saremmo aspettati molto, molto, molto di più...
Dal punto di vista strutturale, S5 abbandona il profondo studio gestionale a cui la saga dei coloni ci ha abituato in favore di un sistema più immediato e se vogliamo più "classico" nel panorama degli RTS. Niente più risorse da lavorare tre volte prima di farle diventare spade, niente più portatori destinati a rifornire le strutture delle risorse lavorate dell'altra parte dell'insediamento, e niente più tribù oscure (parliamo nella fattispecie di S4) da combattere a colpi di giardinieri: in questo S5 vi limiterete, per così dire, a costruire strutture per l'estrazione delle risorse ed altre strutture che costituiscono gli utenti finali, come ad esempio le caserme per il metallo, più le fattorie e le abitazioni per soddisfare i vostri lavoratori.
Tutte le altre strutture "intermedie", come ad esempio il fabbro o il taglialegna, avranno gli unici scopi di incrementare percentualmente l'estrazione delle risorse e di ricercare nuove tecnologie per migliorare le prestazioni delle truppe. Addirittura, non potrete realizzare nuovi insediamenti se non avrete scovato o conquistato dal nemico un "sito edificabile". Una struttura che merita una menzione particolare è l'importantissimo collegio, tramite il quale ricercherete le "tecnologie" di base necessarie per realizzare la maggior parte delle altre strutture, come ad esempio la coscrizione per la caserma. Niente di nuovo alla luce del sole, pertanto? Per la maggior parte si: S5 si presenta nella sua struttura base praticamente identico alla maggior parte degli RTS, in cui lo scopo base è quello di estrarre risorse con cui produrre strutture militari o di supporto militare, fino alla produzione di truppe per l'attacco e la difesa, senza troppi fronzoli e passaggi intermedi. Sono però presenti due particolari innovazioni degne di menzione speciale, la prima delle quali è una cura particolare nella gestione degli eventi meteorologici, che andranno a influenzare direttamente ed indirettamente le prestazione delle varie truppe. Se, per esempio, in caso di nebbia gli arcieri divengono inefficaci in quanto non sono in grado di mirare il nemico prima che questo gli sia praticamente addosso, in caso di neve e terreno pesante gli scoccatori di frecce avranno un vantaggio notevole sugli avversari impantanati e rallentati. Inoltre, alcune zone delle mappe saranno raggiungibili sono d'inverno attraverso fiumi gelati ed inaccessibili d'estate. Verso la fine del progresso tecnologico, sarà possibile costruire anche delle torri con cui operare delle previsioni meteorologiche o addirittura cambiare il tempo atmosferico a proprio piacimento.
La seconda innovazione riguarda la gestione delle truppe: se infatti sarà sempre possibile selezionare singolarmente eroi e manovali per impartir loro ordini selettivi, così non sarà per le truppe ordinarie, che saranno sempre raggruppate agli ordini di un capitano. In pratica, tramite una caserma (o un maneggio, o un poligono di tiro) voi potrete ordinare l'assunzione di un Capitano, che una volta addestrato potrà essere accompagnato da fino a otto soldati (il numero massimo varierà a seconda del tipo di unità e dal grado del capitano). In battaglia il capitano sarà sempre l'ultimo a morire, e se lo riporterete alla caserma vivo potrà riassumere istantaneamente (basta pagà) i soldati perduti, senza perdite di tempo di addestramento.
Tecnicamente parlando, S5 si presenta piuttosto bene: per quanto la grafica non cerchi di proporsi come al top moderno, infatti, dimostra di sfruttare pienamente i requisiti minimi richiesti, e soprattutto che dietro al lavoro di sviluppo c'è uno staff rinomato come quello dei BlueByte, che sono riusciti a sfornare un prodotto praticamente privo di Bug. La grafica 3D offre uno zoom discreto e la possibilità di essere temporaneamente ruotata, anche se durante il gioco rimarrà per lo più limitata ad un angolo di visuale prefissato. I modelli 3D e le textures sono ben curati e gli effetti meteorologici, com'è facilmente intuibile dall'importanza che rivestono, sono al massimo livello. Le musiche di gioco sono ben realizzate, adatte al periodo storico medievale e di piacevole compagnia nelle ore di gioco. L'intero gioco è tradotto e doppiato in italiano, forse non con eccessiva dovizia di pathos ma sempre coerentemente e senza banali errori di traduzione.
È però dal punto di vista di gameplaying che S5 diventa talmente simile alla massa degli RTS da esser quasi banale: le innovazione della meteorologia e della gestione delle truppe tramite capitani possono fare la differenza durante le prime missioni o ore di gioco, ed il fatto che in modalità campagna le missioni siano strutturate ad obiettivi successivi non è comunque in grado di camuffare il fatto che in S5 c'è una sola razza/cultura giocabile, che le truppe sono quanto di più classico possibile senza neanche un supporto volante, e addirittura che non c'è traccia di cantieri o navi. Non è possibile, insomma, realizzare il più semplice "drop" alle spalle dell'avversario e tutti gli scontri devono svolgersi sul più classico dei confini. Se questa implementazione semplicistica potrebbe probabilmente fare la gioia dei neofiti, ossia coloro che cercano un titolo semplice e divertente per avvicinarsi al filone senza dover impazzire dietro a centomila parametri, sicuramente lascerà parecchio insoddisfatti i cultori e gli esperti, quelli insomma che hanno passato e passano tutt'ora tantissime ore sul Battle.net a giocare ancora a Starcraft.
Non che S5 sia propriamente un gioco "brutto": indubbiamente il comparto tecnico è gradevole, la struttura bug-free e le missioni lunghe e numerose, ma le sue carenze ci fanno capire il perché di un'uscita a prezzo budget: un gioco poco più che sufficiente destinato soprattutto ai neofiti, alla massa ma non di sicuro agli estimatori. Ma inutile dire che da un titolo come The Settlers ci saremmo aspettati molto, molto, molto di più...