The Ship

di Simone Murtas
Se ad esempio si trascura il riposo e l'indicatore del sonno arriva al massimo, ci si addormenterà letteralmente in piedi e si può facilmente immaginare la conseguenza di un fatto come questo quando in giro c'è qualche sicario in giro con il vostro nome nel suo libro nero. Se invece si trascura la pulizia ci si ritroverà a puzzare come un secchio di spazzatura, con tanto di mosche che svolazzano intorno e l'impossibilità di avvicinare chiunque fino a che non si finisce per morire di una qualche infezione. Ovviamente trattenere i propri bisogni fisiologici sarà possibile solo fino ad un certo punto dopodichè si avrà bisogno di un paio di pantaloni puliti. Se si tralasciano le relazioni sociali, senza mai parlare con nessuno il proprio personaggio diventerà triste e depresso e si fermerà nei momenti meno opportuni per mettersi a piangere. La sete potrà disidratarlo fino a polverizzarlo mentre la fame lo trasformerà in uno scheletro. In aiuto vengono i bagni, le docce, i distributori automatici di bevande, i ristoranti e, nei casi più estremi, l'infermeria e lo psicologo di bordo.
Molte di queste cose però non sono gratis e occorrerà pagare in contanti per ottenere i servizi desiderati. Ogni giocatore partirà con una certa quantità di soldi nel proprio conto corrente al quale sarà possibile accedere tramite i bancomat o gli sportelli. Non conviene mai avere troppo contante appresso perché nel malaugurato caso si venisse uccisi si potrà anche essere rapinati. Il proprio conto in banca si arricchirà ogni qualvolta si riuscirà a mettere a segno il proprio delitto, grazie alla ricompensa di Mister X che varierà a seconda dell'arma utilizzata per l'omicidio. Un altro metodo per fare soldi è quello di rapinare le proprie vittime mentre si verrà multati nel caso ci si faccia beccare in aree vietate della nave o se si uccide qualsiasi personaggio che non sia la propria vittima designata. L'unico omicidio pubblico ammesso è quello per autodifesa nel caso si venga aggrediti da qualcuno. C'è anche tutta una serie di negozi a bordo i quali vendono vestiti (utili per non farsi riconoscere) e altri oggetti come mazze da golf e racchette, utilissime per dare botte in testa a qualche malcapitato.
Con questo sistema The Ship trova un equilibrio piuttosto funzionale e stimolante che garantisce divertimento grazie alla sapiente miscela di azione e tattica.

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L'esplorazione della nave è stimolata dalla ricerca degli oggetti all'interno di armadietti, cassapanche, comodini eccetera, oltre che dalla necessità di conoscere a menadito ogni percorso, stanza e nascondiglio.
L'azione è garantita dalla ricerca della propria vittima e dalle eventuali lotte che si svilupperanno per avere la meglio, mentre la parte tattica è dettata dalla necessità di identificare la preda e pedinarla (possibilmente senza essere scoperti) per colpirla nel momento e nel luogo più opportuni.
Il tipico comportamento del solito furbetto che si piazza in un nascondiglio e aspetta pazientemente che gli altri giocatori si scannino fra loro per saltare fuori al momento più opportuno è evitato dalle necessità fisiologiche ed intellettuali sopra citate che obbligano comunque tutti ad uscire allo scoperto e a muoversi in continuazione per la nave.
Questo implica anche una minima gestione delle proprie risorse, che obbliga il giocatore a tenere conto di svariati parametri ognuno dei quali influenza gli altri e può essere regolato in vari modi. Se ad esempio si ha molto sonno si può scegliere se rischiare dormendo in una comoda cuccetta all'interno di una stanza incustodita o accontentarsi di un veloce pisolino su una poltrona sotto l'occhio vigile di un ufficiale di bordo. Ancora ci si potrebbe dare una svegliata bevendo un caffè, ma questo farà si che i liquidi nel corpo aumentino con conseguente necessità di recarsi al bagno.
Insomma, un sofisticato gioco di equilibri che trova una formula piuttosto riuscita e divertente e che propone un sistema decisamente originale per il multiplayer. L'ottimo equilibrio del gioco fa anche si che le partite siano sempre piuttosto livellate. Non esistono infatti quelle tipiche armi "letali" degli sparatutto che rendono quasi invincibile chi le possieda. Il giocatore esperto, per quanto avvantaggiato dalla conoscenza della nave, non potrà comunque mai sentirsi realmente al sicuro, perché anche i neofiti, con un po' di scaltrezza ed attenzione, potranno farlo fuori.

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Le modalità di gioco sono differenti e garantiscono una discreta longevità anche se la più interessante è senz'altro quella denominata Hunt (caccia). In questo caso 8, 12 o 32 giocatori (a seconda delle dimensioni della mappa selezionata) si trovano sulla stessa nave e ad ognuno di essi vengono assegnati una vittima ed un carnefice. Si dovrà cercare di uccidere la propria vittima entro il tempo prestabilito. In questo modo si svolgono diversi round e al termine della partita vince il giocatore con il più ricco conto in banca. Ovviamente fra un round e l'altro il giocatore potrà cumulare i beni guadagnati, purché non si faccia rapinare o non finisca in prigione con conseguente sequestro di tutti i propri averi non depositati.
Altra modalità è quella chiamata Elimination che fa si che i giocatori eliminati non vengano reintegrati nella partita fino al termine della stessa. Se si uccide la propria preda ne viene immediatamente assegnata un'altra così che alla fine rimarrà un solo giocatore, il vincitore appunto.
Il Duel è una sfida fra due soli giocatori e il Deathmatch è il classico "ammazza ammazza" tipico di qualsiasi sparatutto, ma che, sinceramente, non ha molto senso in The Ship.
Nonostante il tema portante del gioco sia l'omicidio The Sims non appare affatto violento, almeno in confronto a molti altri giochi del genere, in quanto non esistono praticamente elementi splatter o scene particolarmente sanguinose (se si esclude lo schifoso effetto sullo stomaco dei passeggeri che hanno le iniezioni di veleno).
L'aspetto grafico è discreto, anche se non di primissima qualità, ma risulta perfettamente funzionale al gioco. Dove non arrivano il dettaglio e la definizione compensano la scelta dei colori e le atmosfere decisamente azzeccate e tipiche, come si diceva all'inizio, dei classici del cinema giallo.
Anche il sonoro è perfettamente in tono con l'ambiente, con dialoghi molto onomatopeici (in stile The Sims) e rumori di fondo piacevoli e tipici delle navi. Un unico appunto è forse da fare alla ripetitività delle musiche d'ambiente (ad esempio nei ristoranti e nei bar) che seppur dotate simpaticamente della timbrica degli antichi grammofoni, dopo un po' di tempo (neanche tanto) cominciano a rivelarsi pedanti.

Concludendo si può dire che The Ship sia un'interessante proposta per chiunque ami i giochi d'azione con visuale in prima persona. Non è certo uno sparatutto alla Unreal, ma è proprio nella sua originalità e nella sua riuscita miscela di azione, tattica e strategia che gioca le sue carte vincenti. Un modo stimolante di interpretare il multiplayer, specialmente per chi voglia allontanarsi un po' dalla frenesia angosciante di certi sparatutto più classici.

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