The Simpsons Arcade Game
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I Simpson non hanno certo bisogno di presentazioni, essendo probabilmente la sit-com a cartoni animati più famosa ed amata degli ultimi vent'anni. Questa serie televisiva al vetriolo ha subito un'ascesa incredibile, sia per successo che per qualità degli episodi, ma purtroppo le ultime stagioni si sono rivelate notevolmente inferiori alle aspettative tanto da far gridare a molti dei fan che i Simpson hanno “saltato lo squalo” (nel gergo televisivo sta a indicare quando un telefilm “svacca”, esattamente come nell'ultima serie di Happy Days dove Fonzie saltava un pescecane con degli sci d'acqua).
Ma torniamo indietro nel tempo, quando i Simpson erano ancora all'inizio della loro ascesa qualitativa e già mietevano successi planetari: era il lontano 1991 e Konami decise di produrre un videogioco su licenza destinato alle sale giochi (che all'epoca ancora andavano fortissimo) basato proprio sulla famiglia itterica (e isterica) più famosa dell'etere. I tempi erano più semplici, ed esattamente come già accaduto con le Ninja Turtles, Konami diede alle stampe (perché i circuiti delle schede jamma sono stampati, in effetti) un picchiaduro a scorrimento che si poteva giocare anche in quattro, bissando il successo del precedente gioco basato sul cartoon tartarughesco.
Ecco quindi che le sale giochi più attrezzate sfoggiavano uno splendido cabinato color giallo brillante che ospitava le gesta digitali di Bart, Homer, Marge e Lisa alle prese con il rapimento della piccola Maggie ad opera dell'occhialuto Waylon Smithers, che in questa riduzione videoludica pare abbandonare la sua indole servile per diventare più cattivo dello stesso Signor Burns. I nostri quattro eroi (o di meno, a seconda del numero di giocatori) dovranno attraversare una Springfield affollata di gentaglia che vuole ostacolarli in tutti i modi, e lo faranno a colpi di mazzate varie sapientemente assestate ai loro concittadini.
Il gioco é quindi il più classico dei picchiaduro a scorrimento vecchio stile, adatto ad una fruizione veloce e immediata. Pur essendo meno profondo ed evoluto dei migliori esponenti del genere (citiamo lo storico Streets of Rage 2), il gioco é estremamente godibile e divertente a causa della frenesia e dell'alto numero di avversari a video, soprattutto se si gioca in gruppo. Oltre ai vari attacchi base (combo ciclica, colpo volante, mazzata potente) ed alla possibilità di raccogliere ed usare oggetti ed armi, potremo anche effettuare dei potenti attacchi combinati facendo “accorpare” due personaggi diversi (ad esempio Bart salirà sulle spalle di Homer e colpirà con lo skate, Lisa prenderà per mano il fratello e si prodigherà in una carica congiunta, o ancora Marge lancerà i suoi pargoli o rotolerà in giro assieme al marito). Il gioco si snoda lungo otto livelli, e per portarlo a termine la prima volta ci vorrà meno di un'ora, ma non fatevi spaventare: é proprio nella natura dei giochi da sala avere una fruizione veloce ed é sempre divertente riprendere il gioco anche una volta finito per dare qualche mazzata in compagnia, sia in multiplayer locale che online.
Finire il gioco non é affatto difficile, in quanto nonostante il coin-op originale puntasse molto sullo spillare soldi (o gettoni) agli avventori, questa riedizione ci offre ben 10 crediti per giocatore, i quali sono più che sufficienti a terminare una tornata a difficoltà standard. E' anche possibile selezionare 40 crediti in comune, gettoni illimitati o una singola partita denominata Survival Mode. Il gioco é ovviamente ripetitivo per sua natura, ma il fatto di poter interpretare quattro personaggi diversi e di poter sbloccare un buon numero di trofei ed extra (tra cui volantini, schede dei personaggi, musiche) rende un piacere rigiocarlo, anche in virtù della presenza di numerosi particolari animati e tocchi di classe nei fondali che magari ad una prima tornata possono sfuggire. Questa versione PSN é ben emulata, ed abbiamo un'ottima quantità di opzioni online: il drop in-out é ben fatto, possiamo invitare o cacciare i giocatori in tempo reale e potremo persino scegliere livello di partenza, difficoltà, se avere crediti in comune o addirittura giocare la versione giapponese dell'arcade, che presenta alcune differenze ed é più impegnativa.
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Ciò che non convince appieno é però l'aspetto grafico: com'é noto ai retrogamers, siamo davanti ad un arcade che ricalca lo stile naif del cartoon e che già nel '91 alternava ottime animazioni e sprites (ad esempio Bart é fantastico) ad altri un po' raffazzonati (certi nemici e boss sono praticamente degli scarabocchi). Ma la cosa peggiore é che questa versione PS3 risulta molto carente sotto il profilo dell'interpolazione grafica: laddove per un'estetica così stilizzata sarebbe stato perfetto un filtro come il 2xSai o l'Eagle (che quindi avrebbe smussato bordi neri e contorni in maniera naturale restituendo un convincente effetto cartoon), qui non abbiamo quasi nulla: o cubettoni nudi e crudi, che non fanno certo una bella figura su LCD, o l'ancora peggiore filtro bilineare, che sfoca il tutto ma lascia visibili i pixel giganti. Un disastro.
Fortunatamente il versante sonoro regge bene la prova del tempo con musiche davvero ben fatte, le quali spesso offrono interessanti variazioni sul tema originale di Danny Elfman. La localizzazione italiana comprende tutti i menù ed i trofei, ma ovviamente le frasi campionate ed il testo all'interno del gioco restano in inglese.
Ma torniamo indietro nel tempo, quando i Simpson erano ancora all'inizio della loro ascesa qualitativa e già mietevano successi planetari: era il lontano 1991 e Konami decise di produrre un videogioco su licenza destinato alle sale giochi (che all'epoca ancora andavano fortissimo) basato proprio sulla famiglia itterica (e isterica) più famosa dell'etere. I tempi erano più semplici, ed esattamente come già accaduto con le Ninja Turtles, Konami diede alle stampe (perché i circuiti delle schede jamma sono stampati, in effetti) un picchiaduro a scorrimento che si poteva giocare anche in quattro, bissando il successo del precedente gioco basato sul cartoon tartarughesco.
Ecco quindi che le sale giochi più attrezzate sfoggiavano uno splendido cabinato color giallo brillante che ospitava le gesta digitali di Bart, Homer, Marge e Lisa alle prese con il rapimento della piccola Maggie ad opera dell'occhialuto Waylon Smithers, che in questa riduzione videoludica pare abbandonare la sua indole servile per diventare più cattivo dello stesso Signor Burns. I nostri quattro eroi (o di meno, a seconda del numero di giocatori) dovranno attraversare una Springfield affollata di gentaglia che vuole ostacolarli in tutti i modi, e lo faranno a colpi di mazzate varie sapientemente assestate ai loro concittadini.
Il gioco é quindi il più classico dei picchiaduro a scorrimento vecchio stile, adatto ad una fruizione veloce e immediata. Pur essendo meno profondo ed evoluto dei migliori esponenti del genere (citiamo lo storico Streets of Rage 2), il gioco é estremamente godibile e divertente a causa della frenesia e dell'alto numero di avversari a video, soprattutto se si gioca in gruppo. Oltre ai vari attacchi base (combo ciclica, colpo volante, mazzata potente) ed alla possibilità di raccogliere ed usare oggetti ed armi, potremo anche effettuare dei potenti attacchi combinati facendo “accorpare” due personaggi diversi (ad esempio Bart salirà sulle spalle di Homer e colpirà con lo skate, Lisa prenderà per mano il fratello e si prodigherà in una carica congiunta, o ancora Marge lancerà i suoi pargoli o rotolerà in giro assieme al marito). Il gioco si snoda lungo otto livelli, e per portarlo a termine la prima volta ci vorrà meno di un'ora, ma non fatevi spaventare: é proprio nella natura dei giochi da sala avere una fruizione veloce ed é sempre divertente riprendere il gioco anche una volta finito per dare qualche mazzata in compagnia, sia in multiplayer locale che online.
Finire il gioco non é affatto difficile, in quanto nonostante il coin-op originale puntasse molto sullo spillare soldi (o gettoni) agli avventori, questa riedizione ci offre ben 10 crediti per giocatore, i quali sono più che sufficienti a terminare una tornata a difficoltà standard. E' anche possibile selezionare 40 crediti in comune, gettoni illimitati o una singola partita denominata Survival Mode. Il gioco é ovviamente ripetitivo per sua natura, ma il fatto di poter interpretare quattro personaggi diversi e di poter sbloccare un buon numero di trofei ed extra (tra cui volantini, schede dei personaggi, musiche) rende un piacere rigiocarlo, anche in virtù della presenza di numerosi particolari animati e tocchi di classe nei fondali che magari ad una prima tornata possono sfuggire. Questa versione PSN é ben emulata, ed abbiamo un'ottima quantità di opzioni online: il drop in-out é ben fatto, possiamo invitare o cacciare i giocatori in tempo reale e potremo persino scegliere livello di partenza, difficoltà, se avere crediti in comune o addirittura giocare la versione giapponese dell'arcade, che presenta alcune differenze ed é più impegnativa.
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Ciò che non convince appieno é però l'aspetto grafico: com'é noto ai retrogamers, siamo davanti ad un arcade che ricalca lo stile naif del cartoon e che già nel '91 alternava ottime animazioni e sprites (ad esempio Bart é fantastico) ad altri un po' raffazzonati (certi nemici e boss sono praticamente degli scarabocchi). Ma la cosa peggiore é che questa versione PS3 risulta molto carente sotto il profilo dell'interpolazione grafica: laddove per un'estetica così stilizzata sarebbe stato perfetto un filtro come il 2xSai o l'Eagle (che quindi avrebbe smussato bordi neri e contorni in maniera naturale restituendo un convincente effetto cartoon), qui non abbiamo quasi nulla: o cubettoni nudi e crudi, che non fanno certo una bella figura su LCD, o l'ancora peggiore filtro bilineare, che sfoca il tutto ma lascia visibili i pixel giganti. Un disastro.
Fortunatamente il versante sonoro regge bene la prova del tempo con musiche davvero ben fatte, le quali spesso offrono interessanti variazioni sul tema originale di Danny Elfman. La localizzazione italiana comprende tutti i menù ed i trofei, ma ovviamente le frasi campionate ed il testo all'interno del gioco restano in inglese.