Il suffisso di gestionale 3d è una convenzione che gli calza stretta. Un fine pratico che sminuisce di valore il titolo Maxis. The Sims è qualcosa di più. Se così non fosse, mai sarebbe diventato campione di vendite in ambito PC nei tre anni a seguire dal 1999. Che impresa, davvero lodevole. The Sims è la vita reale nel campo videoludico e la possibilità di crearsi una vita, equazione vincente di questo titolo, è anche la sua maggiore attrattiva. Qualche smanettata nell'editor e si comincia, ecco il nostro personaggio: fattezze fisiche, abbigliamento, accessori e tanta possibilità di personalizzazione in un database che però non pare essere stato incrementato sensibilmente rispetto a quello del suo predecessore. Archiviata questa rapida pratica prende il via l'avventura, un'avventura chiamata vita.
L'inizio segue la stessa ispirazione con cui si apriva il primo The Sims, il sogno appassionato del nostro personaggio che si risveglia bruscamente a casa, con la solita apprensiva e ingombrante mamma. Come dice il detto: la mamma è sempre la mamma! ed è proprio da qui che partirà la nostra scalata al successo per una vita intensa, redditizia ed appagante, per "scrivere il romanzo che ognuno ha di dentro". L'ascesa della scala sociale, apparentemente libera e indipendente è però strettamente legata all'adempimento dell'elenco degli obiettivi, molto più che un semplice memorandum, ma sicuramente meno rigido di uno schema fisso e rigoroso. Per poter raggiungere i vari obiettivi dovremo curare il rapporto tra i doveri e i bisogni del nostro sim. Questo rapporto costituisce le fondamenta dell'intero gioco e la sua cura scrupolosa si rivela il suo cardine, la condizione necessaria e sufficiente per poter progredire. L'elenco dei bisogni è rimasto pressoché inalterato dal precedente capitolo e comprende i bisogni fisici (fame, riposo, igiene e corporali) e quelli psicologico/mentali (relazioni interpersonali, divertimento, relax, confort). Innumerevoli sono le variabili che dovremo tenere d'occhio per meglio soddisfare i nostri bisogni: un incremento delle nostre conoscenze culinarie (apprendibili mediante la lettura di appositi libri) unito ad una maggiore qualità di forni, cucine e barbecue ci consentiranno di saziarci completamente ed in minor tempo; letti costosi e più comodi di riposarci più velocemente; il costante esercizio nei discorsi e le astute scelte durante le interazioni con le altre persone ci aiuteranno a relazionarci meglio; un computer potente, un biliardo o un televisore al plasma ridurranno i tempi per la raggiunta di un livello di divertimento accettabile. Ed è proprio questo il modo, la tecnica: cercare di ridurre al minimo il tempo da dedicare ai bisogni ci regalerà armonia, una maggiore facilità di gestione della nostra vita e la possibilità di incrementare il tempo libero. La schematizzazione della vita ci aiuterà a tenere sempre costantemente pieni gli indicatori dei nostri bisogni. Ma c'è il rovescio della medaglia: la vita schematica è anche monotona e ripetitiva, scarsamente attraente.
Col nuovo episodio la serie si rinnova e ora i nostri fidi sim godono di maggiore libertà. La novità principale, proprio come recita il titolo, è quella di poter far uscire i personaggi dalle loro case per riprodurne una vita molto più completa. Nel primo episodio la casa era il nostro mondo, tanto che non il sim quanto l'abitazione stessa recitava il ruolo di protagonista e teatro unico dell'esistenza del personaggio, che qualora si allontanasse lo faceva solo per recarsi a lavoro, dove peraltro non era controllabile. Le vite erano verosimili, ma i divertimenti e la vita sociale venivano consumati esclusivamente all'interno della casa, un po' come nel Grande Fratello. Ora finalmente è possibile recarsi nei luoghi più disparati, abbiamo la possibilità di far visita ad amici e conoscenti, recarci in luoghi di ritrovo o di svago, ma anche fare una capatina dalla mamma. Ora finalmente la vita sociale pare avere un peso più importante, approfondito, vario.
The Sims è la vita vera in ambito videoludico, uno sguardo sul mondo carico di ironia che prende di mira atteggiamenti, ideali e la vita intera, nelle sue frustrazioni, nei suoi grandi momenti, negli amori, nelle passioni. Questo sequel migliora il concetto di vita ampliando il teatro dell'esistenza a diverse locazioni oltre alla sola casa. Più che un seguito una sorta di update, un prodotto che propone lo stesso difetto del predecessore (la ripetitività) ma che mette più carne al fuoco.
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