The Spirit of the Samurai: Recensione di un indie-action da avere
The Spirit of the Samurai la spada di Takeshi è molto affilata
Lo spirito guerriero in The Spirit of the Samurai
The Spirit of the Samurai è ambientato in un Giappone medievale, dove il protagonista, Takeshi, è un samurai incaricato di proteggere il suo villaggio dall’assalto di un Oni e del suo esercito di non morti. La storia si sviluppa attraverso una serie di eventi che portano Takeshi a confrontarsi con diverse creature mitologiche giapponesi, come i tengu e la terrificante Jorogumo.
Takeshi non è solo in questa missione: è accompagnato da Chisai, il suo fedele gatto guerriero - un micetto piccolo e paffuto, ma terribilmente letale - e da un piccolo ma coraggioso spirito chiamato Kodama. Ogni personaggio ha abilità uniche che sono cruciali per superare gli ostacoli e sconfiggere i nemici. La narrazione si intreccia con elementi di esplorazione e combattimento, di cui parlerò dettagliatamente proseguendo nella disamina.
Il gioco è caratterizzato da una grafica in stile stop-motion, abbastanza unica nel suo genere. Sembra infatti un complesso sistema di pupazzi animati in modo ottimale da bravissimi burattinai, che muovono i personaggi su diorami reali, frutto di un lavoro artistico molto affascinante e che cattura l'osservatore; a questo vanno aggiunte la bellezza delle ambientazioni, molto diverse tra loro o in costante mutamento, ma colorate e arricchite da effetti particellari realistici.
La via del samurai
Se vi è capitato di giocare alla demo, potrete continuare a giocare dall'esatto punto in cui avete interrotto il vostro preludio, anche se confesso che vi conviene ricominciare, anche perché ci sono alcune parti inedite che vi perdereste. Il gioco è estremamente divertente nel suo modo ardimentoso di sottoporre gli scontri al giocatore. Come in Nioh avete delle specifiche combinazioni di attacchi da scegliere da un elenco, alcune delle quali si sbloccheranno nel corso dell'avventura grazie ad alcuni potenziamenti specifici che andate a selezionare. Il parry vi garantisce di sbilanciare il vostro avversario, anche se non sempre è leggibile il movimento del nemico, ma imparerete a prevedere e comprendere ogni cosa. Se le fasi action e di crescita sono quelle già conosciute nella demo, esistono altri due personaggi che renderanno il gameplay più vario. Nel primo caso diventeremo il gatto Chisai in una sorta di puro platform a tinte stealth, nel secondo caso come Kodama stesso - per motivazioni che scoprirete durante lo scorrere della storia - che è un po' un mix tra gioco puro action di Takeschi e quello platform dell'amico felino.
The Spirit of the Samurai: diamante grezzo
Purtroppo questo gioco è tanto affascinante dal punto di vista artistico, quanto divertente nella sua parte action-gameplay, riuscendo a restituire un ottimo feeling nel combattimento… quanto purtroppo afflitto da una serie di problemi, parzialmente legati ai bug e in parte legati a veri e propri errori di level design. Questo è un gioco hardcore, non aspettatevi che i mostri che popolano questo mondo vi sorridano e offrano del sakè quando passate lungo il cammino, peccato che sia loro, sia il territorio, siano un filo più "cattivi" di quanto dovrebbero.
La maggior parte delle hit box ad esempio sono davvero sbagliate, che voi colpiate molto oltre il livello della vostra spada (la chiamiamo onda d'urto?) ci sta, se è a vostro vantaggio, che i nemici lo facciano con armi o appendici del loro corpo e non capiate quando e come pararvi… non è il massimo. Il territorio lungo il quale vi incamminate è irto di pericoli, ma non potete essere attaccati mentre la vista del personaggio e del nemico sono oscurati da pareti o altri oggetti disegnati esattamente da oscurare ciò che state facendo. Le parti con Takeshi sono affascinanti, ma lo sono molto meno quelle con la sua controparte felina, che altro non è che un momento di puzzle-platform in stile Limbo con punti di salto che non si attivano o una "lettura" delle ambientazioni fatte in modo da trarre in inganno il giocatore così da indurlo a sbagliare costantemente. La mia avventura è stata anche messa alla prova da numerosi altri bug, ma resta il fatto che è proprio nel suo essere poco preciso in ciò che promette a renderlo spesso frustrante più di quanto dovrebbe.
Nonostante quanto sopra però, che riassume la parte più "sporca" del gioco, il solo fascino artistico, l'appagante sistema di combattimento e crescita del vostro personaggio e una storia originale che vi immergerà nella cultura giapponese, per quanto in modo più superficiale rispetto ad altre produzioni, lo rendono una perla rara e un consiglio per gli acquisti immediato, tanto che vi resterà nel cuore per tutta la sua durata e non lo mollerete fino ai titoli di coda.