The Suffering 2: Thies That Bind
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Il genere survival horror è ben rappresentato da un certo numero di esponenti, primi tra tutti l'adrenalinico Resident Evil e quel Silent Hill dalle atmosfere terrificanti. A questi si è recentemente aggiunto un altro titolo, quel The Suffering che ha saputo fondere assieme le principali caratteristiche dei sopra citati rivali.
È ora tempo di conferme: ad un solo anno di distanza The Suffering: Ties That Bind (da qui TS2) si appresta a popolare gli scaffali, tentando di dare una risposta a tutti gli interrogativi lasciati in sospeso dal prequel.
La narrazione degli eventi inizia richiamando quanto già visto: si comincia con una situazione scottante, ovvero un innesco di rissa, scongiurato da un'emergenza scandita dal suono delle sirene del carcere. Non c'è tuttavia di che star allegri: è proprio qui che cominciano i vostri problemi.
Dopo aver assistito a fenomeni particolarmente strani, in un batter d'occhio vi ritroverete in fuga a bordo di un motoscafo, diretti verso Baltimora, la vostra salvezza.
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Mera illusione
Tuttavia vi accorgerete ben presto che anche Baltimora non è più quella di una volta: la devastazione delle aree urbane ricorda da vicino quanto visto nella terrificante Silent Hill, ed è in quest'atmosfera che dovrete aprirvi la strada al fine di rivisitare i luoghi in cui tutto ha avuto inizio: il quartiere dove Torque ha vissuto per lunghi anni, il parco in cui ha conosciuto la moglie Carmen, l'appartamento dove l'ha uccisa eccetera.
Il gioco, esattamente come nel prequel, comprende due visuali differenti: quella classica (per i giochi di questo tipo) in terza persona e quella in soggettiva, selezionabili facilmente con la pressione di un solo tasto. Ma è soprattutto la prima di queste ad essere particolarmente adatta a ricreare l'atmosfera, in quanto è con tale punto di vista che si nota come gli sviluppatori abbiano messo in atto i trucchetti tipici dei film horror.
Atmosfera spaventosa
Soprattutto all'inizio, infatti, vi capiterà non di rado di riuscire a intravedere qualcosa proprio dietro i vostri piedi, portandovi a voltarvi bruscamente per vederci chiaro, spesso e volentieri senza alcun esito. Succederà inoltre di intravedere un'ombra muoversi in fondo al corridoio, inducendovi a intraprendere una corsa che si rivelerà inutile per capire a chi appartenesse. La tensione è ricreata anche con il sapiente utilizzo del sonoro, prevalentemente assente nel gioco e rotto soltanto dai vostri passi e dalle sporadiche urla di disperazione di ignoti. Particolarmente efficace è quella scena in cui, nel tentativo da parte di Torque di aprire una porta, la vedrete sfuggirgli di mano, chiudersi sbattendo e sentirete un lamento umano provenire dall'altra parte della parete. Ovviamente ogni ulteriore tentativo di riaprire la porta risulterà vano.
Non c'è via di fuga
Anche le allucinazioni ci metteranno lo zampino: di tanto in tanto assisterete a scene provenienti dal passato in cui varie persone hanno perso la vita, come durante il crollo della volta di una grotta, l'esecuzione mediante impiccagione di ignoti sconosciuti e così via.
Va purtroppo detto che l'atmosfera di solitudine e di disperazione è rotta dalla saltuaria comparsa di un vostro compagno di carcere, il quale talvolta apporterà una sensazione di sollievo che nel precedente capitolo era sconosciuta. Per fortuna le sue apparizioni saranno molto poco frequenti.
Ma questa situazione è destinata a cambiare di lì a poco: le fugaci apparizioni si tramuteranno ben presto in assalti di vere e proprie orde di mostri, da affrontare dando libero sfogo al vostro arsenale.
Ricordi del passato
Oltre alle varie armi a disposizione, potrete avvalervi anche della meno convenzionale di tutte, ovvero la trasformazione: eliminando i nemici riempirete l'apposita barra che, una volta raggiunto il culmine, vi consentirà di trasformarvi in un mostro, frutto di un esperimento subito nel prequel. In queste nuove vesti i combattimenti si riveleranno meno complicati, ma va detto che dopo pochi secondi riprenderete le vostre consone sembianze.
Ad influenzare l'aspetto e la prestanza di suddetta bestia saranno sia il vostro passato di giocatori della serie, sia il comportamento che avete riservato ai civili di questo TS2: il vostro operato sbloccherà abilità differenti a seconda che vi siate contraddistinti come "buoni" o "cattivi", e nel caso in cui la vostra memory card contenga il salvataggio del prequel, esso verrà caricato automaticamente influenzando così la situazione attuale.
Più sangue
I nemici sono ora più numerosi e rispecchiano ancora la caratteristica di quella sorta di legge del contrappasso vista nel prequel: i piromani saranno esseri infuocati che lanceranno dardi incendiari, i tossicomani useranno le siringhe come arma e così via. Sono confermati i mostri del prequel, mentre un'ulteriore aggiunta è rappresentata da umani armati fino ai denti facenti parte di un'organizzazione che molto ha a che vedere con l'evoluzione dei fatti in città. Tecnicamente parlando non si notano stravolgimenti, come presumibile visto l'esiguo tempo trascorso dall'uscita del prequel: ora Torque è maggiormente dettagliato, si sporca ancora di più del sangue dei mostri, ma alcuni particolari lasciano un po' perplessi, come la sua ombra, che risente delle fonti luminose, ma va detto che si comporta in modo bizzarro: invece di affievolirsi quando ci si allontana dalla fonte luminosa, si limita a cambiare direzione di proiezione quando sia un'altra sorgente a diventare la più vicina.
Simile al prequel
Anche i salti lasciano perplessi, in quanto il nostro eroe rimane sospeso in aria per qualche istante prima di ritornare con i piedi per terra. Ben fatte, invece, risultano essere le sue movenze nelle fasi di scavalcamento di oggetti, mentre spinge cassoni eccetera.
Nemmeno il sonoro è esente da pecche: se gli effetti sono in ogni caso più che ben rappresentati, lo stesso non si può dire del doppiaggio di alcuni personaggi (come il vostro compagno di cella) caratterizzati da un'interpretazione piuttosto patetica. In conclusione questo TS2 non si distacca troppo da quanto visto nel prequel un annetto fa: la struttura di gioco rimane pressoché immutata, tecnicamente si vedono alcuni sporadici miglioramenti, ma tutto si esaurisce qui. La vera differenza si concretizza nel tema dell'avventura, rivolta ora a dare una risposta a tutti gli interrogativi lasciati in sospeso dal prequel, primo tra tutti se è stato proprio Torque a portare a termine la carneficina dei suoi parenti, oppure se l'influenza del misterioso Blackmoore ha avuto la sua parte nella vicenda.
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È ora tempo di conferme: ad un solo anno di distanza The Suffering: Ties That Bind (da qui TS2) si appresta a popolare gli scaffali, tentando di dare una risposta a tutti gli interrogativi lasciati in sospeso dal prequel.
La narrazione degli eventi inizia richiamando quanto già visto: si comincia con una situazione scottante, ovvero un innesco di rissa, scongiurato da un'emergenza scandita dal suono delle sirene del carcere. Non c'è tuttavia di che star allegri: è proprio qui che cominciano i vostri problemi.
Dopo aver assistito a fenomeni particolarmente strani, in un batter d'occhio vi ritroverete in fuga a bordo di un motoscafo, diretti verso Baltimora, la vostra salvezza.
table1
Mera illusione
Tuttavia vi accorgerete ben presto che anche Baltimora non è più quella di una volta: la devastazione delle aree urbane ricorda da vicino quanto visto nella terrificante Silent Hill, ed è in quest'atmosfera che dovrete aprirvi la strada al fine di rivisitare i luoghi in cui tutto ha avuto inizio: il quartiere dove Torque ha vissuto per lunghi anni, il parco in cui ha conosciuto la moglie Carmen, l'appartamento dove l'ha uccisa eccetera.
Il gioco, esattamente come nel prequel, comprende due visuali differenti: quella classica (per i giochi di questo tipo) in terza persona e quella in soggettiva, selezionabili facilmente con la pressione di un solo tasto. Ma è soprattutto la prima di queste ad essere particolarmente adatta a ricreare l'atmosfera, in quanto è con tale punto di vista che si nota come gli sviluppatori abbiano messo in atto i trucchetti tipici dei film horror.
Atmosfera spaventosa
Soprattutto all'inizio, infatti, vi capiterà non di rado di riuscire a intravedere qualcosa proprio dietro i vostri piedi, portandovi a voltarvi bruscamente per vederci chiaro, spesso e volentieri senza alcun esito. Succederà inoltre di intravedere un'ombra muoversi in fondo al corridoio, inducendovi a intraprendere una corsa che si rivelerà inutile per capire a chi appartenesse. La tensione è ricreata anche con il sapiente utilizzo del sonoro, prevalentemente assente nel gioco e rotto soltanto dai vostri passi e dalle sporadiche urla di disperazione di ignoti. Particolarmente efficace è quella scena in cui, nel tentativo da parte di Torque di aprire una porta, la vedrete sfuggirgli di mano, chiudersi sbattendo e sentirete un lamento umano provenire dall'altra parte della parete. Ovviamente ogni ulteriore tentativo di riaprire la porta risulterà vano.
Non c'è via di fuga
Anche le allucinazioni ci metteranno lo zampino: di tanto in tanto assisterete a scene provenienti dal passato in cui varie persone hanno perso la vita, come durante il crollo della volta di una grotta, l'esecuzione mediante impiccagione di ignoti sconosciuti e così via.
Va purtroppo detto che l'atmosfera di solitudine e di disperazione è rotta dalla saltuaria comparsa di un vostro compagno di carcere, il quale talvolta apporterà una sensazione di sollievo che nel precedente capitolo era sconosciuta. Per fortuna le sue apparizioni saranno molto poco frequenti.
Ma questa situazione è destinata a cambiare di lì a poco: le fugaci apparizioni si tramuteranno ben presto in assalti di vere e proprie orde di mostri, da affrontare dando libero sfogo al vostro arsenale.
Ricordi del passato
Oltre alle varie armi a disposizione, potrete avvalervi anche della meno convenzionale di tutte, ovvero la trasformazione: eliminando i nemici riempirete l'apposita barra che, una volta raggiunto il culmine, vi consentirà di trasformarvi in un mostro, frutto di un esperimento subito nel prequel. In queste nuove vesti i combattimenti si riveleranno meno complicati, ma va detto che dopo pochi secondi riprenderete le vostre consone sembianze.
Ad influenzare l'aspetto e la prestanza di suddetta bestia saranno sia il vostro passato di giocatori della serie, sia il comportamento che avete riservato ai civili di questo TS2: il vostro operato sbloccherà abilità differenti a seconda che vi siate contraddistinti come "buoni" o "cattivi", e nel caso in cui la vostra memory card contenga il salvataggio del prequel, esso verrà caricato automaticamente influenzando così la situazione attuale.
Più sangue
I nemici sono ora più numerosi e rispecchiano ancora la caratteristica di quella sorta di legge del contrappasso vista nel prequel: i piromani saranno esseri infuocati che lanceranno dardi incendiari, i tossicomani useranno le siringhe come arma e così via. Sono confermati i mostri del prequel, mentre un'ulteriore aggiunta è rappresentata da umani armati fino ai denti facenti parte di un'organizzazione che molto ha a che vedere con l'evoluzione dei fatti in città. Tecnicamente parlando non si notano stravolgimenti, come presumibile visto l'esiguo tempo trascorso dall'uscita del prequel: ora Torque è maggiormente dettagliato, si sporca ancora di più del sangue dei mostri, ma alcuni particolari lasciano un po' perplessi, come la sua ombra, che risente delle fonti luminose, ma va detto che si comporta in modo bizzarro: invece di affievolirsi quando ci si allontana dalla fonte luminosa, si limita a cambiare direzione di proiezione quando sia un'altra sorgente a diventare la più vicina.
Simile al prequel
Anche i salti lasciano perplessi, in quanto il nostro eroe rimane sospeso in aria per qualche istante prima di ritornare con i piedi per terra. Ben fatte, invece, risultano essere le sue movenze nelle fasi di scavalcamento di oggetti, mentre spinge cassoni eccetera.
Nemmeno il sonoro è esente da pecche: se gli effetti sono in ogni caso più che ben rappresentati, lo stesso non si può dire del doppiaggio di alcuni personaggi (come il vostro compagno di cella) caratterizzati da un'interpretazione piuttosto patetica. In conclusione questo TS2 non si distacca troppo da quanto visto nel prequel un annetto fa: la struttura di gioco rimane pressoché immutata, tecnicamente si vedono alcuni sporadici miglioramenti, ma tutto si esaurisce qui. La vera differenza si concretizza nel tema dell'avventura, rivolta ora a dare una risposta a tutti gli interrogativi lasciati in sospeso dal prequel, primo tra tutti se è stato proprio Torque a portare a termine la carneficina dei suoi parenti, oppure se l'influenza del misterioso Blackmoore ha avuto la sua parte nella vicenda.