The Technomancer
di
Marte, in un futuro non meglio specificato. Sono passati oltre 100 anni da quando i primi coloni hanno messo piede sul Pianeta Rosso, perdendo però i contatti con la Terra. Dopo una lunga lotta contro le specie autoctone e la minaccia delle radiazioni solari responsabili di mutazioni, gli abitanti si sono orami raggruppati in grosse “confederazioni”: praticamente delle città stato. In una di queste vive il cadetto Zachariah (Zach), il quale si prepara all'esame che lo introdurrà nelle truppe di Elite dei Mancer: i mistici Tecnomanti che possiedono il dono del fulmine.
The Tecnomancer é un RPG sviluppato da Spiders Games: si tratta di un progetto dalle fondamenta piuttosto ambiziose, tra le quali uno degli elementi più importanti é certamente l'ambientazione. Nel pianeta Marte immaginato dal team, infatti, si fondono numerosi elementi classici della letteratura e del cinema di genere – impossibile non notare l'ispirazione tratta dalla pellicola Atto di Forza, tanto per citare una fonte – ma anche canoni propri del genere RPG Americano, come la presenza di varie fazioni da cui ricevere missioni secondarie.
Nel mondo di gioco il cognome dei personaggi rispecchia la loro professione: il protagonista, come s'é detto, sarà Zach Mancer (contrazione di “Technomancer”), i ladri si chiameranno Rougue, i guardiani Ward, i fucilieri Hunter e così via; si tratta di etichette imposte dal “sistema”, e non mancheranno personaggi – soprattutto mercanti, girovaghi, mutanti o reietti di vario tipo – che non avranno alcun cognome. Il sistema stesso sarà comunque spaccato: la difficoltà nell'ottenere il “Siero” (alla fin fine si tratta di Acqua) ha portato a una vera e propria guerra tra le città, ma c'é anche chi, come appunto i tecnomanti, ancora persegue ideali superiori come il ritorno alla madre Terra.
In questo calderone, il buon Zach dovrà compiere la sua epica impresa: durante il suo esame finale sarà messo al corrente del segreto sull'origine dei poteri dei tecnomanti e si troverà suo malgrado coinvolto in giochi di potere che lo porteranno a viaggiare per tutto Marte con un gruppo di alleati piuttosto eterogeneo. Sebbene il gruppo di personaggi attivi conterà tre unità, il giocatore controllerà unicamente Zach e se questo dovesse andare KO in battaglia si avrà il game-over (gli altri personaggi sconfitti, invece, si rialzeranno al termine dello scontro).
Quando non é impegnato in combattimento, Zach potrà gironzolare per le varie locazioni, parlare coi mercanti e qualche altro personaggio, accettare missioni, esplorare casse e così via. Se nella zona saranno presenti nemici, questi saranno sempre tutti visibili (niente “apparizioni dal nulla” in stile Japan); Zach potrà anche muoversi furtivamente per coglierne uno di sorpresa, ma presto o tardi si arriverà allo scontro vero e proprio. Questo si svolgerà in tempo reale con un sistema action, anche se sarà possibile aprire un apposito menù di pausa per attivare abilità speciali o impartire ordini di massima (attacca, difendi o pochi altri) ai compagni.
A prescindere dall'arma equipaggiata, in battaglia avremo a disposizione due tasti d'attacco e una schivata con capriola; l'arma in questione stabilirà la forma d'attacco, ed in più fornirà una mossa “extra” differente. Gli stili disponibili sono tre: il guardiano potrà alzare lo scudo per difendersi, il furfante potrà sparare con una pistola, il guerriero potrà roteare il suo bastone in un attacco ad area. Oltre a questi tre stili bisogna ricordare che Zach é un Mancer, ossia un individuo in grado di generare scariche elettriche: questo potere é la base da cui nascono le succitate mosse speciali, le quali permetteranno al nostro eroe di elettrificare la sua arma, proteggersi con uno scudo elettrostatico, oppure lanciare fulmini contro i suoi nemici.
All'inizio della sua carriera Zach avrà un repertorio di abilità piuttosto limitato: acquisendo esperienza e avanzando di livello guadagnerà però dei punti da spendere nei vari alberi di sviluppo, ottenendo dunque l'accesso a equipaggiamento migliore, nuovi benefits o nuove abilità speciali. La struttura degli alberi lascia al giocatore un buon grado di personalizzazione, sebbene a conti fatti appaia preferibile puntare su uno solo dei tre stili di combattimenti ed affiancargli eventualmente i poteri da tecnomante.
L'impatto tecnico con The Technomancer non é dei migliori: l'idea che si ha sin dalle prime fasi di gioco é che il prodotto, risoluzione a parte, sarebbe potuto entrare comodamente nella passata generazione di console. I modelli offrono in realtà una discreta cura, gli ambienti presentano svariati dettagli e anche le animazioni fanno il loro lavoro, ma nella visuale complessiva si ha comunque una sensazione di generale sufficienza, o addirittura scarsezza quando si tratta di volti o di effetti speciali. Stessa sensazione di sufficienza emerge dal comparto sonoro: le musiche rimangono piuttosto anonime, pur riuscendo a sostenere l'ambientazione fantascientifica/cyberpunk, e i doppiaggi, esclusivamente in lingua Inglese, sono talvolta un po' privi di pathos; in compenso la traduzione dei testi é buona.
La struttura delle quest e sub-quest avrebbe inoltre bisogno di qualche correttivo, perché talvolta può capitare che queste si accavallino e si disturbino a vicenda: l'esempio più pratico é il vedersi assegnare obbligatoriamente un membro al party perché si é avviata la sua sub-quest mentre si é impegnati in tutt'altro. A questo si aggiunge qualche svista di troppo: dialoghi con riferimenti a fatti non avvenuti, personaggi che non rispondono al comando “parla” (nonostante qualche quest ci inviti a farlo) e altre sbavature. Il “colpo di grazia” arriva dal sistema di controllo, alquanto impreciso e mal gestito nei movimenti, soprattutto nelle schivate rotolanti, che rende qualche scontro un po' più difficile di quanto si vorrebbe già a livello “normale” (secondo su quattro).
Questi svariati limiti e difetti tendono ad emergere sin dalle prime fasi di gioco, complice un avvio un po' lento, con conseguente scoraggiamento nei confronti del prodotto: in realtà chi dovesse avere costanza scoprirà che The Technomancer offre molta profondità in termini di trama, personaggi, intrecci, ambientazione, storia e altro ancora, e guadagna punti man mano che vi si gioca. Un progetto nel complesso forse un po' troppo ambizioso per il team Spiders, che ha molto da dire ma a cui manca la giusta voce. Il risultato non é certo un capolavoro, ma prenderlo sotto gamba o giudicarlo frettolosamente sarebbe decisamente un errore. Da tenere presente al primo calo di prezzo…
The Tecnomancer é un RPG sviluppato da Spiders Games: si tratta di un progetto dalle fondamenta piuttosto ambiziose, tra le quali uno degli elementi più importanti é certamente l'ambientazione. Nel pianeta Marte immaginato dal team, infatti, si fondono numerosi elementi classici della letteratura e del cinema di genere – impossibile non notare l'ispirazione tratta dalla pellicola Atto di Forza, tanto per citare una fonte – ma anche canoni propri del genere RPG Americano, come la presenza di varie fazioni da cui ricevere missioni secondarie.
Nel mondo di gioco il cognome dei personaggi rispecchia la loro professione: il protagonista, come s'é detto, sarà Zach Mancer (contrazione di “Technomancer”), i ladri si chiameranno Rougue, i guardiani Ward, i fucilieri Hunter e così via; si tratta di etichette imposte dal “sistema”, e non mancheranno personaggi – soprattutto mercanti, girovaghi, mutanti o reietti di vario tipo – che non avranno alcun cognome. Il sistema stesso sarà comunque spaccato: la difficoltà nell'ottenere il “Siero” (alla fin fine si tratta di Acqua) ha portato a una vera e propria guerra tra le città, ma c'é anche chi, come appunto i tecnomanti, ancora persegue ideali superiori come il ritorno alla madre Terra.
In questo calderone, il buon Zach dovrà compiere la sua epica impresa: durante il suo esame finale sarà messo al corrente del segreto sull'origine dei poteri dei tecnomanti e si troverà suo malgrado coinvolto in giochi di potere che lo porteranno a viaggiare per tutto Marte con un gruppo di alleati piuttosto eterogeneo. Sebbene il gruppo di personaggi attivi conterà tre unità, il giocatore controllerà unicamente Zach e se questo dovesse andare KO in battaglia si avrà il game-over (gli altri personaggi sconfitti, invece, si rialzeranno al termine dello scontro).
Quando non é impegnato in combattimento, Zach potrà gironzolare per le varie locazioni, parlare coi mercanti e qualche altro personaggio, accettare missioni, esplorare casse e così via. Se nella zona saranno presenti nemici, questi saranno sempre tutti visibili (niente “apparizioni dal nulla” in stile Japan); Zach potrà anche muoversi furtivamente per coglierne uno di sorpresa, ma presto o tardi si arriverà allo scontro vero e proprio. Questo si svolgerà in tempo reale con un sistema action, anche se sarà possibile aprire un apposito menù di pausa per attivare abilità speciali o impartire ordini di massima (attacca, difendi o pochi altri) ai compagni.
A prescindere dall'arma equipaggiata, in battaglia avremo a disposizione due tasti d'attacco e una schivata con capriola; l'arma in questione stabilirà la forma d'attacco, ed in più fornirà una mossa “extra” differente. Gli stili disponibili sono tre: il guardiano potrà alzare lo scudo per difendersi, il furfante potrà sparare con una pistola, il guerriero potrà roteare il suo bastone in un attacco ad area. Oltre a questi tre stili bisogna ricordare che Zach é un Mancer, ossia un individuo in grado di generare scariche elettriche: questo potere é la base da cui nascono le succitate mosse speciali, le quali permetteranno al nostro eroe di elettrificare la sua arma, proteggersi con uno scudo elettrostatico, oppure lanciare fulmini contro i suoi nemici.
All'inizio della sua carriera Zach avrà un repertorio di abilità piuttosto limitato: acquisendo esperienza e avanzando di livello guadagnerà però dei punti da spendere nei vari alberi di sviluppo, ottenendo dunque l'accesso a equipaggiamento migliore, nuovi benefits o nuove abilità speciali. La struttura degli alberi lascia al giocatore un buon grado di personalizzazione, sebbene a conti fatti appaia preferibile puntare su uno solo dei tre stili di combattimenti ed affiancargli eventualmente i poteri da tecnomante.
L'impatto tecnico con The Technomancer non é dei migliori: l'idea che si ha sin dalle prime fasi di gioco é che il prodotto, risoluzione a parte, sarebbe potuto entrare comodamente nella passata generazione di console. I modelli offrono in realtà una discreta cura, gli ambienti presentano svariati dettagli e anche le animazioni fanno il loro lavoro, ma nella visuale complessiva si ha comunque una sensazione di generale sufficienza, o addirittura scarsezza quando si tratta di volti o di effetti speciali. Stessa sensazione di sufficienza emerge dal comparto sonoro: le musiche rimangono piuttosto anonime, pur riuscendo a sostenere l'ambientazione fantascientifica/cyberpunk, e i doppiaggi, esclusivamente in lingua Inglese, sono talvolta un po' privi di pathos; in compenso la traduzione dei testi é buona.
La struttura delle quest e sub-quest avrebbe inoltre bisogno di qualche correttivo, perché talvolta può capitare che queste si accavallino e si disturbino a vicenda: l'esempio più pratico é il vedersi assegnare obbligatoriamente un membro al party perché si é avviata la sua sub-quest mentre si é impegnati in tutt'altro. A questo si aggiunge qualche svista di troppo: dialoghi con riferimenti a fatti non avvenuti, personaggi che non rispondono al comando “parla” (nonostante qualche quest ci inviti a farlo) e altre sbavature. Il “colpo di grazia” arriva dal sistema di controllo, alquanto impreciso e mal gestito nei movimenti, soprattutto nelle schivate rotolanti, che rende qualche scontro un po' più difficile di quanto si vorrebbe già a livello “normale” (secondo su quattro).
Questi svariati limiti e difetti tendono ad emergere sin dalle prime fasi di gioco, complice un avvio un po' lento, con conseguente scoraggiamento nei confronti del prodotto: in realtà chi dovesse avere costanza scoprirà che The Technomancer offre molta profondità in termini di trama, personaggi, intrecci, ambientazione, storia e altro ancora, e guadagna punti man mano che vi si gioca. Un progetto nel complesso forse un po' troppo ambizioso per il team Spiders, che ha molto da dire ma a cui manca la giusta voce. Il risultato non é certo un capolavoro, ma prenderlo sotto gamba o giudicarlo frettolosamente sarebbe decisamente un errore. Da tenere presente al primo calo di prezzo…