The Temple of Elemental Evil
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Negli ultimi tempi il mondo dei videogiochi non è certo stato avaro di titoli GDR ad ambientazione Fantasy. Alcuni tra questi, inoltre, si potevano fregiare del merito di aver portato sul piccolo schermo dei nostri PC le regole di quella pietra miliare del GDR cartaceo che è D&D, in tutte le trasposizioni, però, non si riusciva a respirare quel profumo di Gdr che si sentiva intorno ad un tavolo, con gomme, matite e dadi. I giochi presentavano sempre un sistema di regole "annacquato" in cui si metteva da parte il sistema di gioco a turni per una modalità un po' più "arcade", semplificata ed immediata. In questo panorama Temple of Elemental Evil porta una ventata di freschezza: non perchè offra qualcosa di innovativo (il sistema di combattimento ha fondamentalmente 20 e passa anni), ma perchè riesce a centrare con maggior efficacia quello che è lo spirito originario di D&D.
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Un'analisi impegnativa
Il titolo si presenta come un GDR fantasy ispirato, per quanto riguarda il sistema di gioco, alla versione 3.5 del regolamento cartaceo di Dungeons & Dragons (gioco che fu della TSR ed ora posseduto dai Wizard of the Coast.
Ormai credo che molti conoscano il termine GDR, un genere di giochi in cui si guida un personaggio che fa determinate azioni, accumula punti, e si potenzia quando supera una certa soglia di punti guadagnati. Questa è per lo meno la visione videoludica che si ha di GDR, una visione che abbandona una serie di meccaniche e attività parallele al semplice accumulo di punti. Su Temple of Elemental Evil (ToEE per amore verso le mie artritiche dita), i programmatori hanno cercato di recuperare anche qualche altro elemento per riavvicinare il titolo al significato più "cartaceo" del termine GDR. Un accostamento ad altri titoli è d'obbligo, tuttavia mi riservo di procedere a questi confronti nel prosieguo dell'articolo, iniziando ora il discorso partendo subito dalla trama.
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Al salvataggio dei giovani Elfi.
L'avventura inizia coi personaggi che vengono chiamati ad udienza da uno sei Signori Elfici del Luogo: due Elfi sono scomparsi ed il fatto che fossero di nobile famiglia rende impellente la necessità di ritrovarli quanto prima.
Dopo aver accettato l'incarico dal Sire elfico, ci metteremo sulle tracce dei 2. Arriveremo così nel paese di Hommlet. Qui Black Jay, un ranger del luogo, ci saprà indirizzare verso un covo di banditi che si trova lì nei paraggi: peccato che dopo aver rivoltato il nascondiglio dei briganti come un calzino (e non sarà facile; divertente si, ma non facile) l'unica cosa che troveremo sarà un indizio che ci porta ad un vecchio tempio; può darsi che lì troveremo ciò che cerchiamo. Unico modo per scoprirlo sarà andare, scendere per i vari livelli sotterranei del tempio e scoprire che grande è il male che vi si nasconde.