The Typing of the Dead

di Redazione Gamesurf
Scrivete, non vi fermate. Parole, versi, pensieri abbozzati si succedano senza sosta. Nel silenzio é la fine
Questo motto potrebbe essere condiviso da moltissimi autori d'ogni epoca, che hanno identificato la loro arte con l'esistenza stessa: Orazio, Flaubert... L'ultima pagina prima del silenzio definitivo non poteva che coincidere con la morte, in quanto nella scrittura prevalentemente si filtrava il loro rapporto con la vita. In The Typing of The Dead, questa regola assume connotati più espliciti: non dovrete temere le fauci divoranti della noia, ma quelle, non meno temibili, di zombie troppo espansivi. La tastiera sarà la vostra unica arma, che i personaggi porteranno concretamente al collo durante il gioco. Immaginate sangue, brandelli di zombi in tutta la città, in cui soli si oppongono al male quattro eroi con una tastiera a tracolla, a mò di borraccia; coglierete immediatamente lo spirito di The Typing of The Dead: horror esasperato, da Grand Guignol o film di serie B, con un pizzico d'umorismo paradossale

DALLE CASE ALLA CITTA', DALLA PISTOLA ALLA TASTIERA
Sin dall'origine, il gruppo AMS, di cui avete l'onore di far parte, non ha mai apprezzato le qualità degli zombie, scoraggiato forse dai più evidenti difetti - come l'alitosi; mentre all'inizio le loro missioni si ambientavano in una casa infestata, adesso, in The Typing of The Dead, l'intera città é dominata dai non-morti. Voi siete James, in una storia in cui riaffioreranno alla rinfusa i vecchi nemici dei precedenti episodi. Vedrete i vostri amici del gruppo AMS cadere uno dopo l'altro, in velocissime sequenze, con i classici zombie che ruggiscono senza fantasia. La libertà d'azione, come in tutta la serie, é limitatissima, a vantaggio della velocità: il movimento é automatico, come in un vecchio laser game (Dragon's Lair docet) e vedrete tutto scorrere come dal finestrino di un treno in corsa; l'unica interazione possibile é contro i nemici. Sega, forte del successo della serie, ha voluto però introdurre un'innovazione sostanziale nel gameplay, sfruttando le caratteristiche tipiche del PC: invece di affrontare gli zombie con la pistola, ricorreremo alla tastiera. Come già accennato, non c'é una pistola nel gioco azionata da tastiera: gli stessi personaggi pigiano sui tasti per sconfiggere i nemici! Durante la partita, infatti, vari tipi di non-morti vi si pareranno, letteralmente, davanti, interrompendo la corsa automatica del personaggio (in visuale soggettiva); sotto ogni mostro compare una scritta, che bisognerà ricopiare su tastiera nel minor tempo possibile. Naturalmente, più la frase é lunga e complessa (con caratteri rari, come trattini, parentesi quadre), più il compito sarà difficile. I boss di fine livello, inoltre, vanno eliminati in modo particolare e fantasioso, per esempio scrivendo le parole solo quando le loro difese si abbassano; oppure bisognerà scegliere, tra tante frasi disponibili, la risposta a una semplice domanda. In questo modo, il combattimento é sempre vario: anche se tutto si basa sulla velocità di battitura e sui riflessi, le situazioni e le soluzioni sono molteplici. Sono spesso presenti più nemici sullo schermo e può capitare di dover cambiare bersaglio (con ESC), per attaccare quello divenuto improvvisamente più vicino. Questo accade soprattutto quando dovremo distruggere le armi lanciate contro di noi. La strategia é però ridottissima: la struttura di gioco é molto immediata e lineare