The Typing of the Dead
di
SPARANDO S'IMPARA
The Typing of The Dead non si limita a essere un gioco horror-sparatutto, ma ha anche finalità educative! Quest'aspetto é comprensibile in un secondo livello di lettura: per uccidere i nemici, dovremo diventare più veloci nella dattilografia. La valenza più seria di The Typing of The Dead non é, in realtà, troppo nascosta: un tutorial, teorico-pratico, c'insegnerà le basi della dattilografia, che poi svilupperemo in un addestramento più mirato alle situazioni del gioco. In tutto, almeno un'ora di lezione! Alla fine, potremo affrontare la storia vera e propria, sviluppata in sei capitoli giocabili separatamente
SOTTO IL PUTREFATTO, NIENTE
E' importante rilevare che la grafica di The Typing of The Dead é, all'apparenza, straordinaria: 3D fluidissimo, animazioni molto varie (zombie che esplodono, pezzi che si staccano continuamente), inquadrature veloci e dettagli molteplici. Non dobbiamo dimenticare, però, che si tratta quasi di un filmato, dinamico solo nel rapporto "tasti schiacciati" - "nemici che si distruggono". Non é possibile quindi giudicare la grafica di The Typing of The Dead con gli stessi parametri di un normale gioco tridimensionale, in cui gli ambienti sono esplorabili e il motore deve continuamente calcolare i rapporti tra personaggio, oggetti, fonti di luce, nemici e sfondo. Dal punto di vista dell'effetto pratico, però, la grafica di The Typing of The Dead riesce a coinvolgere l'utente, sempre trasportato da un'eccitazione all'altra, anche grazie alla musica adatta al contesto. La trama é secondaria, prevedibile e stereotipata, più che negli altri sparatutto, il che potrebbe scoraggiare coloro che ricercano forti motivazioni nell'azione. La drammaticità delle scene é di solito scarsa: i civili salvati si allontaneranno tranquillamente. E' vero che ci si può abituare a tutto, ma un attimo prima erano nelle fauci di un morto vivente! Non avrebbe rallentato l'azione una maggiore teatralità; la stessa recitazione (inglese con sottotitoli) é pessima, involontariamente umoristica. Se ci si dimentica delle imperfezioni, tuttavia, si é facilmente trasportati dall'azione e l'adrenalina s'impenna indisturbata
The Typing of The Dead non si limita a essere un gioco horror-sparatutto, ma ha anche finalità educative! Quest'aspetto é comprensibile in un secondo livello di lettura: per uccidere i nemici, dovremo diventare più veloci nella dattilografia. La valenza più seria di The Typing of The Dead non é, in realtà, troppo nascosta: un tutorial, teorico-pratico, c'insegnerà le basi della dattilografia, che poi svilupperemo in un addestramento più mirato alle situazioni del gioco. In tutto, almeno un'ora di lezione! Alla fine, potremo affrontare la storia vera e propria, sviluppata in sei capitoli giocabili separatamente
SOTTO IL PUTREFATTO, NIENTE
E' importante rilevare che la grafica di The Typing of The Dead é, all'apparenza, straordinaria: 3D fluidissimo, animazioni molto varie (zombie che esplodono, pezzi che si staccano continuamente), inquadrature veloci e dettagli molteplici. Non dobbiamo dimenticare, però, che si tratta quasi di un filmato, dinamico solo nel rapporto "tasti schiacciati" - "nemici che si distruggono". Non é possibile quindi giudicare la grafica di The Typing of The Dead con gli stessi parametri di un normale gioco tridimensionale, in cui gli ambienti sono esplorabili e il motore deve continuamente calcolare i rapporti tra personaggio, oggetti, fonti di luce, nemici e sfondo. Dal punto di vista dell'effetto pratico, però, la grafica di The Typing of The Dead riesce a coinvolgere l'utente, sempre trasportato da un'eccitazione all'altra, anche grazie alla musica adatta al contesto. La trama é secondaria, prevedibile e stereotipata, più che negli altri sparatutto, il che potrebbe scoraggiare coloro che ricercano forti motivazioni nell'azione. La drammaticità delle scene é di solito scarsa: i civili salvati si allontaneranno tranquillamente. E' vero che ci si può abituare a tutto, ma un attimo prima erano nelle fauci di un morto vivente! Non avrebbe rallentato l'azione una maggiore teatralità; la stessa recitazione (inglese con sottotitoli) é pessima, involontariamente umoristica. Se ci si dimentica delle imperfezioni, tuttavia, si é facilmente trasportati dall'azione e l'adrenalina s'impenna indisturbata