The Walking Dead

di Andrea Ranaldo
Dopo il terrificante soggiorno a Jurassik Park, e le zingarate a spasso per il tempo con Ritorno al Futuro, i ragazzi di Telltale Games ci accompagnano nell'apocalittico mondo di The Walking Dead. Il brand, salito alla ribalta grazie ad una fortunata serie televisiva, nasce in realtà da un interessantissimo fumetto che va in stampa, con regolarità, dal lontano 2003. L'avventura grafica presa in esame nella recensione trae spunto proprio dalle vicende del comic, portandoci a rivivere, sotto una nuova prospettiva e grazie ad un personaggio inedito, momenti chiave della storyline originale.

Previously on The Walking Dead

The Walking Dead é il primo progetto di un certo rilievo ad approdare, anche su console, in forma episodica. Il titolo prevede infatti 5 capitoli a cadenza già programmata venduti sia separatamente (5€ l'uno), che in bundle (é possibile preordinare l'intera “stagione” a 19.90€). Tale scelta, purtroppo, non é stata concessa all'utenza PC, che si trova costretta al pagamento immediato dell'intero importo.



Il gioco ci mette nei panni di Lee Everett, un giovane docente universitario accusato di omicidio. La nostra avventura comincia proprio con l'enigmatico professore seduto in manette sulla volante dello sceriffo, in attesa di essere trasferito in carcere. Dopo un primo approccio con il sistema dialogico, vero punto cardine dell'esperienza, i due sono coinvolti in un incidente stradale che riconsegnerà a Lee l'agognata libertà e...un mondo circostante degno del più classico dei film horror! Dopo aver sventrato un paio di zombie, il nostro eroe entrerà in contatto con Clementine, una dolce bambina che, con i genitori a godersi una vacanza nella savana, si trova ora in evidente pericolo. Inizia così la nostra disperata fuga per la sopravvivenza, fatta di molti incontri e alcune scelte davvero complicate.

Il sistema di controllo é estremamente intuitivo: con l'analogico sinistro si gestisce il movimento di Lee, mentre con il destro si analizza l'ambientazione. Le informazioni a schermo forniscono eventuali azioni supplementari che permettono, in linea di massima, esclusivamente di utilizzare l'oggetto più indicato per la determinata situazione. E' questo uno dei limiti più evidenti: rispetto alle avventure grafiche del passato, in cui ci si imbatteva in inventari biblici fatti di molti aggeggi totalmente inutili, e che quindi imponevano una scelta oculata e ragionata, in The Walking Dead non dubiteremo mai dell'azione più congeniale da compiere.




Una simile scelta stilistica sposta l'attenzione verso il vero fulcro del titolo: la struttura dialogica e, di conseguenza, lo spessore psicologico dei personaggi. In questo The Waliking Dead é davvero maestro, anche se prima di addentrarci nell'analisi più specifica, occorre sottolineare il difetto per antonomasia del prodotto: la mancata localizzazione in italiano. Se era esoso aspettarsi il doppiaggio, altrettanto non si può dire dei sottotitoli che, nel 2012, sono fortunatamente una conquista acclarata dalla maggior parte dei titoli in commercio. In questo caso, invece, ci scontriamo con un inglese poco scolastico e carico di slang, che potrebbe scoraggiare i non-anglofoni. L'intera esperienza si fonda infatti sullo sviluppo della storia e l'interazione con i personaggi non giocanti, e chiunque sia poco avvezzo con la lingua rischia seriamente di perdersi non solo le sfumature, ma anche i passaggi chiave.

Superato questo ostacolo, ci troviamo di fronte ad un sistema di dialoghi davvero efficiente e stimolante: il giocatore avrà a disposizione soltanto pochi secondi per far prendere alla narrazione la piega desiderata. Ogni nostra parola, inoltre, genererà conseguenze sul livello di relazione, ora di amicizia, ora di antipatia, con i personaggi che ci accompagneranno nella (dis)avventura. Saremo inoltre messi di fronte ad autentici bivi, sia di natura morale, che pragmatica: sono due le circostanze in cui dovremo decidere chi salvare, e la scelta influenzerà anche i capitoli successivi, così come é evidenziato dall'anteprima del secondo episodio che “andrà in onda” dopo i titoli di coda. Tuttavia é necessario fare un piccolo appunto anche su questo fronte: sebbene il titolo vi metta in guardia annunciando che ogni decisione si rivelerà fondamentale per lo sviluppo della trama, in realtà l'impatto delle proprie scelte é molto meno invadente di quanto ci si aspetterebbe. Volente o nolente, il canovaccio é comunque il medesimo, salvo piccole sfumature che possono nascere nei dialoghi meno importanti.

Ovviamente non si potrebbe parlare di horror se non vi fosse una forte presenza di sangue: effettivamente esistono momenti più spiccatamente action e carichi di pathos, in cui tramite semplicistici QTE (Quick Time Event) faremo saltare le cervella lobotomizzate di alcuni non-morti.

Un cocktail vincente che permette al giocatore di gustarsi tutto di un fiato le due ore di gioco previste da questo primo episodio, senza dimenticare che la presenza di veri e propri aut aut nel corso dell'avventura regala un fattore rigiocabilità da non trascurare. Vi é infatti un'opzione, chiamata Rewind, che permette di rivivere la scena desiderata. Purtroppo, la sua realizzazione poteva essere più puntuale: il gioco ha infatti il brutto vizio di sovrascrivere i dati, e qualora decidiate di rivivere la quarta scena, sarete costretti a rigiocare l'intero gioco perché i vostri salvataggi precedenti saranno scomparsi nell'etere del vostro hard disk.

L'angolo tecnico

Graficamente parlando Telltale Games ha optato intelligentemente per uno stile fumettoso che, sebbene distante dal comic originale, dona al titolo un appeal indiscutibile, e si fonde alla perfezione con le tematiche trattate. Soprattutto le scene diurne godono di un colpo d'occhio davvero ammirevole, a dispetto della cupezza, forse eccessiva, di quelle notturne. Il titolo si fregia inoltre di interessanti effetti grafici, come il cambiamento della palette di colori durante le situazioni di pericolo. L'unico neo é rappresentato dai caricamenti, numericamente eccessivi, e da sporadici cali di frame-rate, che tuttavia non inficiano minimamente l'esperienza di gioco. Il sonoro, invece, é eccellente sotto tutti i punti di vista, a partire dal doppiaggio che aiuterà il giocatore ad immedesimarsi nella parte.