The Walking Dead Stagione 2 - Episode 2: A House Divided
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E' un mondo crudele e privo di fiducia, quello in cui vive Clementine. La saga di The Walking Dead si é sempre contraddistinta per la sua violenza - visiva e psicologica - ma mai come in "A House Divided" abbiamo sentito il peso delle nostre scelte, la paura di comportarci in una maniera anziché in un'altra, il dissidio interiore dell'ascoltare qualcuno e finire con lui all'inferno o dargli addosso e rischiare di averlo contro per sempre. Chi di voi ci segue da tempo e ha già letto la nostra recensione sul capitolo precedente, sa bene quanto "All That Remains" ci abbia lasciato un po' freddi, soprattutto se paragonato a quell'ottovolante di emozioni della prima Stagione. Questo secondo episodio ci ha fatto cambiare idea? Non totalmente, ma dobbiamo ammettere che numerosi spunti ci hanno sorpreso, così come altrettante scene - soprattutto nel finale - ci hanno tenuto letteralmente con il fiato sospeso.
Quello che A House Divided riesce a fare, però, é mettere nuovamente in gioco dei bivi da nodo alla gola, quelli in cui vorresti tutto il tempo del mondo per pensarci su e nemmeno ti basterebbe. E non parliamo del semplice "salva l'uno oppure l'altro", ma di test ben più complessi. Per una volta, ci si deve difendere dalle accuse di un gruppo di nuovi arrivati mentre saremo noi ad essere dannatamente nel torto. Come ci si sente? Malissimo, ed é una sensazione raramente provata prima in un videogioco. Tutto ciò é stato possibile grazie ad una caratterizzazione dei personaggi - nuovi arrivi, vecchie conoscenze e persino "vecchissime" conoscenze - davvero sorprendente, nonostante la falsa partenza di buona parte di loro. Dopo un All That Remains piuttosto povero di contenuti e privo di chissà quale anima, A House Divided sembra quasi un grido di vendetta verso tutti coloro che avevano sottovalutato il nuovo cast, noi in primis.
Nonostante una prima metà un po' lenta e ridondante, infatti, il viaggio "verso nord" di Clementine e del suo nuovo gruppo ingrana la quinta senza alcun preavviso. Non tanto sul lato dell'azione, piuttosto ferraginosa e figlia di uno sviluppo oggettivamente velocizzato, ma su quello umano. Colpi di scena - anche se alcuni un po' forzati, dobbiamo ammetterlo - si susseguono senza sosta, rivelando uno dopo l'altro tutti i retroscena più oscuri dei nostri nuovi amici. Ma é proprio il mondo di gioco, il vero protagonista. Come può una famiglia difendersi dagli zombie, quando sono i suoi stessi simili la più grande minaccia? Perché unire le forze e lottare contro la minaccia comune, quando puoi sterminare i tuoi vicini e rubare loro ogni proprietà? A House Divided mette in scena gli errori classici in cui una persona, ormai disillusa dall'ambiente che la circonda, può facilmente cadere. Anche quando, in realtà, il pericolo era solo nella sua testa, ed un'eccessiva circospezione fa sfociare il tutto in tragedia. Fidarsi o non fidarsi? Perdonare o vendicare? Farsi la guerra o sotterrare i dissapori e combattere assieme? Telltale ci mette più volte di fronte a discorsi che non hanno del "giusto" o "sbagliato". Hanno semplicemente l'accezione che noi vogliamo dargli, quella che ci viene dal profondo del cuore.
Come dicevamo, All That Remains ci aveva lasciato più di qualche punto interrogativo sull'effettiva bontà del nuovo cast, ma A House Divided ci ha smentito in toto. Sebbene qualche comprimario non abbia ancora avuto il tempo di esprimersi al meglio, buona parte di loro ha finalmente trovato una propria posizione nella sceneggiatura. Per non parlare del chiacchieratissimo "Carver", losco antagonista già citato nel precedente episodio e a cui ora é stato dedicato più tempo e - forse - anche le migliori sequenze dell'intero capitolo. A House Divided, nonostante un canovaccio di fondo ancora un po' debole, riesce quantomeno a presentarci dei personaggi credibili e umani, che finalmente riescono ad uscire dall'anonimato per regalarci emozioni davvero forti.
A livello di gameplay, invece, ancora nulla da segnalare. Il gioco si presenta privo di qualunque enigma e snellito di tutti quegli elementi che potessero ancora associarlo ad una "classica" avventura grafica. Quello di Telltale é ormai un vero e proprio film interattivo in cui seguire semplicemente gli eventi, rispondere prontamente a qualche Quick Time Event e prendere rapide decisioni in dialoghi o situazioni più concitate. In linea di massima, però, sembra di trovarsi di fronte ad un lavoro più grezzo, poco rifinito nelle sue sfaccettature. Animazioni non sempre al top ed un doppaggio che inciampa in alcune occasioni sono solo un paio d'esempi. Probabilmente é questo lo scotto di portare avanti più progetti contemporaneamente, per un team che fino a qualche mese fa nemmeno poteva sognarselo. Basti anche guardare The Wolf Among Us, altra avventura episodica in corso di svolgimento in questi stessi mesi, afflitto dai medesimi problemi di produzione (e di scadenze non rispettate).
Quello che A House Divided riesce a fare, però, é mettere nuovamente in gioco dei bivi da nodo alla gola, quelli in cui vorresti tutto il tempo del mondo per pensarci su e nemmeno ti basterebbe. E non parliamo del semplice "salva l'uno oppure l'altro", ma di test ben più complessi. Per una volta, ci si deve difendere dalle accuse di un gruppo di nuovi arrivati mentre saremo noi ad essere dannatamente nel torto. Come ci si sente? Malissimo, ed é una sensazione raramente provata prima in un videogioco. Tutto ciò é stato possibile grazie ad una caratterizzazione dei personaggi - nuovi arrivi, vecchie conoscenze e persino "vecchissime" conoscenze - davvero sorprendente, nonostante la falsa partenza di buona parte di loro. Dopo un All That Remains piuttosto povero di contenuti e privo di chissà quale anima, A House Divided sembra quasi un grido di vendetta verso tutti coloro che avevano sottovalutato il nuovo cast, noi in primis.
Nonostante una prima metà un po' lenta e ridondante, infatti, il viaggio "verso nord" di Clementine e del suo nuovo gruppo ingrana la quinta senza alcun preavviso. Non tanto sul lato dell'azione, piuttosto ferraginosa e figlia di uno sviluppo oggettivamente velocizzato, ma su quello umano. Colpi di scena - anche se alcuni un po' forzati, dobbiamo ammetterlo - si susseguono senza sosta, rivelando uno dopo l'altro tutti i retroscena più oscuri dei nostri nuovi amici. Ma é proprio il mondo di gioco, il vero protagonista. Come può una famiglia difendersi dagli zombie, quando sono i suoi stessi simili la più grande minaccia? Perché unire le forze e lottare contro la minaccia comune, quando puoi sterminare i tuoi vicini e rubare loro ogni proprietà? A House Divided mette in scena gli errori classici in cui una persona, ormai disillusa dall'ambiente che la circonda, può facilmente cadere. Anche quando, in realtà, il pericolo era solo nella sua testa, ed un'eccessiva circospezione fa sfociare il tutto in tragedia. Fidarsi o non fidarsi? Perdonare o vendicare? Farsi la guerra o sotterrare i dissapori e combattere assieme? Telltale ci mette più volte di fronte a discorsi che non hanno del "giusto" o "sbagliato". Hanno semplicemente l'accezione che noi vogliamo dargli, quella che ci viene dal profondo del cuore.
Come dicevamo, All That Remains ci aveva lasciato più di qualche punto interrogativo sull'effettiva bontà del nuovo cast, ma A House Divided ci ha smentito in toto. Sebbene qualche comprimario non abbia ancora avuto il tempo di esprimersi al meglio, buona parte di loro ha finalmente trovato una propria posizione nella sceneggiatura. Per non parlare del chiacchieratissimo "Carver", losco antagonista già citato nel precedente episodio e a cui ora é stato dedicato più tempo e - forse - anche le migliori sequenze dell'intero capitolo. A House Divided, nonostante un canovaccio di fondo ancora un po' debole, riesce quantomeno a presentarci dei personaggi credibili e umani, che finalmente riescono ad uscire dall'anonimato per regalarci emozioni davvero forti.
A livello di gameplay, invece, ancora nulla da segnalare. Il gioco si presenta privo di qualunque enigma e snellito di tutti quegli elementi che potessero ancora associarlo ad una "classica" avventura grafica. Quello di Telltale é ormai un vero e proprio film interattivo in cui seguire semplicemente gli eventi, rispondere prontamente a qualche Quick Time Event e prendere rapide decisioni in dialoghi o situazioni più concitate. In linea di massima, però, sembra di trovarsi di fronte ad un lavoro più grezzo, poco rifinito nelle sue sfaccettature. Animazioni non sempre al top ed un doppaggio che inciampa in alcune occasioni sono solo un paio d'esempi. Probabilmente é questo lo scotto di portare avanti più progetti contemporaneamente, per un team che fino a qualche mese fa nemmeno poteva sognarselo. Basti anche guardare The Wolf Among Us, altra avventura episodica in corso di svolgimento in questi stessi mesi, afflitto dai medesimi problemi di produzione (e di scadenze non rispettate).