The Wheelman

The Wheelman
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Chiedete a Wheelman di elencarvi le caratteristiche del proprio gameplay e vi risponderà con leggero imbarazzo. Abbasserà lo sguardo, farfuglierà qualche scusante e poi, alla fine, ammetterà d'essere uno dei cotanti emuli, o scopiazzatori che dir si voglia, di quell'impianto ludico che ha in Grand Theft Auto 3 il suo progenitore. Che venga mascherata dietro una città che se ne frega di riprodurre un universo reale, che si concentri più sulla velocità delle corse e sulla spettacolarità di incidenti, sparatorie, salti e acrobazie varie, nulla toglie che Wheelman faccia sua la filosofia del free roaming. E fin qua non ci sarebbe nulla di male, se...

Ecco, stavolta abbiamo fatto davvero un bel macello.
Ecco, stavolta abbiamo fatto davvero un bel macello.
Crivelliamo di piombo questo citrullo alla guida.
Crivelliamo di piombo questo citrullo alla guida.
Facciamo scoppiare qualche barile esplosivo e... boom!
Facciamo scoppiare qualche barile esplosivo e... boom!


E purtroppo sono sempre i se, i ma e i però a rovinar la festa, in questo caso cominciata con delle buone premesse, con birra e alcolici a fiumi, musica a palla e tante belle figliuole in gonnella. Il giocatore vestirà i panni di Milo Burik, un massiccio Vin Diesel zampettante per la città riprodotto grossolanamente per fattezze fisiche, ma quel tanto che basta perché sia riconoscibile anche a chi non cinefilo. La pelata c'é, i muscoli pure, altresì l'ineleganza e il timbro da macho garantito dal doppiatore originale. C'é tutto? Non proprio.

Se sui dialoghi di Vin Diesel é meglio tacere - l'attore non sarà ricordato dai posteri per il suo estro interpretativo - tale operazione andrebbe allargata anche al reparto narrativo. Sarete un'agente di Miami sotto copertura, giunto a Barcellona per chissà quale motivo, che di volta in volta si infiltrerà nelle diverse organizzazioni malavitose e dovrà portare a termine delle missioni ad alto rischio. É probabile che una cospicua fetta di giocatori riesca a portare a termine il gioco in una quindicina d'ore scarse (é bene precisare) senza aver praticamente capito nulla della trama, e senza crucciarsene troppo. I programmatori hanno montato un teatrino e messo in scena marionette recitanti che hanno il solo scopo di condire l'avvicendarsi delle missioni, il che ci porta a parlare del fulcro di Wheelman, il gameplay.

Benché all'inizio si sia accennato al free-roaming, chi scrive ammette che l'accostamento sia oltremodo pretestuoso. É indubbio che il volere dei programmatori sia stato quello di creare una città liberamente esplorabile dove scorrazzare, rubare moto e macchine, essere inseguiti dai pulotti ecc ecc (la solita solfa che chiunque abbia giocato un recente episodio di GTA, Saint's Row o svariati altri conosce a menadito), ma la Barcellona ricreata é un continuo copia e incolla di strade e palazzi dove un virus mortale ha decimato la quasi totalità della popolazione. Non si parli di interazione con i passanti, di fare ingresso negli edifici o altro, perché l'unico modo di godervi la città sarà stando seduti a bordo delle macchine di volta in volta rubate, e diventerà presto chiaro come l'obiettivo primario e unico di Wheelman (ma é giusto che sia così) sia quello di mettervi a disposizione strade e vetture, e di combinare il tutto con funambolici inseguimenti, acrobatici incidenti, spettacolari sequenze di guida. Stop.

Dobbiamo spaventare l'ignaro figuro sopra il nostro tettuccio. Ma che é salito a fare?
Dobbiamo spaventare l'ignaro figuro sopra il nostro tettuccio. Ma che é salito a fare?
Camion, moto e macchine. In Wheelman c'é tutto.
Camion, moto e macchine. In Wheelman c'é tutto.
Notate la macchina sulla sinistra? Non é quella che pensate.
Notate la macchina sulla sinistra? Non é quella che pensate.


Feature come l'Air Jack (la possibilità di “agganciare” un altro mezzo mentre si guida e far saltare il nostro protagonista da una vettura all'altra), il Ciclone (compiere un 180 con l'auto e procedere con la retro sparando ai nemici) o il colpo di precisione aiutano a movimentare l'azione di gioco, direttamente certificata dall'Accademia dell'Arcade. In Wheelman si corre come in un qualsiasi Burnout, si tamponano le auto avversarie, si attiva un turbo per sfrecciare a folle velocità e si effettuano curve che se ne fregano della forza centrifuga, salti che ignorano la forza di gravità, il tutto in nome di una frenesia nell'azione di gioco che vi accompagnerà dalla prima all'ultima delle missioni. Fin qui nulla di troppo scandaloso: Wheelman é un titolo che non si prende troppo sul serio, e che a livello puramente ludico si pone l'obiettivo di divertire senza troppi fronzoli, premendo l'acceleratore sulla spettacolarità e sull'azione frenetica.

Se poc'anzi non ci siamo espressi con termini entusiastici in favore della trama, é doveroso ammettere che il copione delle missioni presenti sarebbe da imputare a uno sceneggiatore privo d'inventiva. Tralasciando alcune missioni dove sarete chiamati a recuperare auto rubate o qualche altra divagazione presente come lo spaventare un incauto passeggero, ogni volta dovrete raggiungere un punto prestabilito della mappa, correre per la città disseminando il panico e facendo fuori determinati nemici, seminare la polizia alle calcagna, tornare alla base e continuare per la prossima missione. Diventa quindi chiaro che alla lunga (una lunga che non tarda certo ad arrivare) Wheelman perda il suo appeal, diventando monotono e ripetitivo. Le motivazioni sono da rintracciarsi in combattimenti soporiferi e invero troppo semplici, avversari dal quoziente intellettivo degno di una scimmia ammaestrata, feature come un sistema di coperture inserite solo per rispondere presente all'appello, e in generale un gameplay che ha come vanto l'immediatezza ma a cui fa da contraltare una pochezza a tratti imbarazzante.

Dal punto di vista grafico, Wheelman alterna alti e bassi e in generale non vi é nulla che possa stupire l'occhio di un giocatore navigato, tantomeno gli esteti. L'implementazione dell'Unreal Engine 3 ha il solo merito di rendere possibile un impietoso paragone con gli altri titoli che sfruttano invece a dovere il motore creato da Epic, l'assolata Barcellona é lastricata di texture di discreto livello, calpestata da passanti anonimi, e percorsa da moto e vetture su cui é meglio non fermarsi a disquisire, in quanto spesso e volentieri sgraziate. Fortunatamente, Wheelman si aggrappa alla sufficienza grazie ad alcuni effetti speciali gradevoli (specie negli incidenti), alla possibilità di demolire alcuni elementi del fondale (in tal senso l'oramai datato Full Auto faceva meglio) e un frame-rate costante (raramente siamo incappati in rallentamenti). Per quanto riguarda invece il sonoro, chi scrive fatica a ricordarsi anche una sola delle canzoni presenti, e ciò la dice lunga sulla qualità della soundtrack (e non sulla carenza di fosforo del recensore). Validi invece i dialoghi. Il multiplayer per qualche strana congiuntura astrale non é mai arrivato negli scaffali dei negozi.

Volendo terminare, Wheelman é un titolo immediato, frenetico, arcade dal tallone fino alla l'inconsistente chioma del protagonista, che regalerà qualche ora di divertimento al giocatore occasionale in cerca di emozioni facili senza troppi fronzoli. Il termine “occasionale” non é casuale, perché chi é invece in cerca di qualcosa di più profondo, duraturo e appagante, farebbe meglio a guardare altrove. Molto altrove.

Vin Diesel si lascia sempre dietro una scia di esplosioni.
Vin Diesel si lascia sempre dietro una scia di esplosioni.
Purtroppo le sparatorie non sono state ben confezionate.
Purtroppo le sparatorie non sono state ben confezionate.
La tutto sommato buona modellazione poligonale non può nulla contro la "mono espressione" del protagonista.
La tutto sommato buona modellazione poligonale non può nulla contro la "mono espressione" del protagonista.


The Wheelman
6

Voto

Redazione

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The Wheelman

Wheelman é un titolo immediato, frenetico, arcade dal tallone fino alla l'inconsistente chioma del protagonista, che regalerà qualche ora di divertimento al giocatore occasionale in cerca di emozioni facili senza troppi fronzoli. Il termine “occasionale” non é casuale, perché chi é invece in cerca di qualcosa di più profondo, duraturo e appagante, farebbe meglio a guardare altrove. Molto altrove.

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