The Witch and The Hundred Knight

di Davide Ottagono
Tanto tempo fa, in un'acquitrino impenetrabile, viveva una donna temuta ed evitata da tutti. Spesso additata come "la Strega della Palude", rappresentava la reincarnazione della cattiveria e del cinismo. Era compito delle altre Streghe mantenere la pace nel mondo, e il fatto che la Strega della Palude non avesse alcun potere all'infuori del suo mefitico territorio aveva sempre assicurato un duraturo periodo di tranquillità tra le genti. Purtroppo per loro, i piani della megera erano ben diversi. Uscire dalla palude l'avrebbe uccisa? Allora tutto il mondo sarebbe dovuto diventare una palude. Per fare ciò, la Strega Metallia - questo il suo vero nome - aveva bisogno di un braccio destro, di un fido cavaliere che avrebbe esteso i confini della sua terra senza farsi sconfiggere dalle forze del bene. qui che entriamo in gioco noi, nei panni del "Cavaliere Centenario".


Tramite un rito proibito, Metallia fa tornare in vita questo antico guerriero, trasformandolo in quattro e quattr'otto nel pilastro portante del suo diabolico piano. The Witch and The Hundred Knight esordisce in modo del tutto inatteso, piazzandoci dal "lato sbagliato" della barricata e costringendoci ad eseguire ciecamente i cinici ordini di una pazza sociopatica. In verità, l'ultimo di Nippon Ichi é particolare un po' in ogni suo aspetto: oscura, cattiva e a tratti esilarante, questa nuova avventura promette fin dai primissimi momenti di discostarsi da qualunque cosa vista in passato. Le premesse per sdoganare il genere ci sono sicuramente, ma non tutto é andato per il verso giusto. Come si sarà comportata quindi Nippon Ichi nel passaggio ad un prodotto più movimentato?

Partiamo da un presupposto: dimenticate Disgaea e simili. The Witch and The Hundred Knight ha poco a che vedere con i suoi "predecessori spirituali". Parliamo di un Gioco di Ruolo con visuale a volo d'uccello in cui passeremo buona parte del tempo ad esplorare labirintici dungeon, a scovare forzieri nascosti e a sterminare un quantitativo pressoché illimitato di nemici, il tutto prettamente in tempo reale. Nonostante la piccola statura ed un aspetto tutt'altro che minaccioso, il Cavaliere Centenario si rivela fin da subito essere un guerriero espertissimo, capace di imbracciare fino a cinque armi contemporaneamente e di mandare al creatore anche grossi gruppi di avversari in tempi record. Nonostante l'avventura si dipanerà in un modo piuttosto sequenziale, non lasciandoci chissà quanta scelta sul come proseguire, le varie aree sono discretamente ampie e prodighe di segreti da dissotterrare.


Il nostro scopo sarà, bene o male, quello di raggiungere l'uscita della zona attivando i vari checkpoint, prima che la fauna locale ci mandi al creatore o che il tempo a nostra disposizione finisca. Esatto, una volta entrati nel livello, un countdown nella parte alta dello schermo ci ricorderà continuamente che non potremo mai prendercela comoda, tanto in fase d'esplorazione quanto durante i combattimenti veri e propri. La forza del Cavaliere Centenario, infatti, cala costantemente se allontanato dalla sua padrona, ed é quindi costretto ad attraversare i dedali di gioco con saggezza e furbizia, considerando come azioni più dispendiose equivarranno ad una sua dipartita anticipata.

Inizialmente spiazzante, il sistema di gioco di The Witch and The Hundred Knight richiede parecchio "trial&error" per essere compreso fino in fondo. Anche perché, a livello di tutorial, non é che sia poi chissà quanto esaustivo. Basta farsi un giro per i vari menù, anche già ad inizio gioco, per perdersi facilmente in decine e decine di voci che diventeranno familiari solo dopo molti tentativi fallimentari. Sebbene l'hack 'n slash di Nippon Ichi segua dei canoni già consolidati dai capisaldi del genere - Diablo su tutti - c'é infatti da dire che cerca di distanziarsi dai concorrenti sotto quasi ogni aspetto. Oltre al già citato "fattore tempo", offre anche varie trasformazioni da "switchare" al volo, un sistema di "memoria" da parte dei nemici già sconfitti e, su tutte, la possibilità di concatenare combinazioni di colpi composte da armi differenti. Considerando come molti nemici siano resistenti ad un tipo di danno anziché all'altro, sarà giusto equipaggiarsi in modo da poter prontamente fronteggiare qualunque tipo di minaccia.




Una volta presa la mano con le sue astruse regole, verrà naturale trovare in The Witch and The Hundred Knight del facile divertimento. Il gameplay generale é veloce, appagante ed additivo, nonostante non riesca chissà quanto ad espandersi dopo le prime ore di gioco. Purtroppo, una difficoltà di base non propriamente elevata fa cadere l'intero progetto alla stregua di un fragile castello di carta. Spesso e volentieri, infatti, l'impressione é che il titolo basi buona parte della sua sfida su tutto quello che volutamente non ci dice, con un continuo sforzarsi ad essere il più criptico possibile che non si traduce mai in difficoltà vera e propria, ma più in uno sprono alla "sperimentazione pazza". Appena assimilati i suoi peculiari concetti, diventa un viaggio completamente in discesa. Alla fine, nonostante ci vengano date milioni di possibilità ruolistiche e "trucchetti" extra per semplificarci la vita, finiremo sempre con l'affidarci alle solite ed ignorantissime mazzate. La scarsa calibrazione del gameplay, unita ad una pesante linearità di fondo, affossa il prodotto finito donandogli un ritmo non sempre accattivante e, in alcuni casi, traversate davvero macchinose (anche a causa di una telecamera non sempre eccelsa).

In linea di massima, ci troviamo di fronte ad un'opera piuttosto di nicchia (non che ci sia qualcosa di sbagliato) e con pro e contro piuttosto relativi. A patto che vi piaccia il genere, dovrete comunque fare a pugni con una trama dalla progressione lenta e costellata di dialoghi statici che potrebbero portare a più di qualche sbadiglio. Il copione in sé é anche piuttosto simpatico, forte di protagonisti ben caratterizzati, un pungente humour nero ed alcune situazioni davvero sopra le righe, ma il suo tedioso metodo di racconto potrebbe comunque risultare indigesto ai più.


Poco da dire, invece, sul lato artistico. Bei colori, impatto grafico cartoon di tutto rispetto ed un'atmosfera fantasy/dark unica nel suo genere. Altrettanto ben fatti i modelli dei personaggi, sia tridimensionali che disegnati. Le colonne sonore risultano ugualmente azzeccate e orecchiabilissime, seppur tendano a ripetersi dopo un po'.