The Wolf Among Us Episode 1: Faith

Che Telltale avrebbe continuato a produrre avventure grafiche dopo il successo mondiale di The Walking Dead, detto sinceramente, ce lo aspettavamo un po' tutti. Perché fermarsi, dopotutto? La software house aveva appena raggiunto un apice inaspettato, il premio come Miglior Gioco dell'Anno, da lì puoi ritenerti anche nell'Olimpo della storia videoludica. Certo, The Walking Dead non era perfetto, sbatteva spesso il muso contro le limitazioni date da un budget davvero irrisorio, ma aveva cuore. Ed é il cuore che Telltale ha sempre messo nelle sue opere, per quanto spesso tragga spunto da universi creati da terzi (proprio come il caso di The Walking Dead, ma anche di Monkey Island, Sam&Max o Jurassic Park). The Wolf Among Us é il nuovo parto di questo piccolo, grande team e noi di GameSurf ci siamo lanciati in prima fila per non rischiare di restare a mani vuote.

The Wolf Among Us é tutto quello che ti aspetti da un gioco Telltale: diviso in piccoli episodi, con una sceneggiatura curata in ogni minimo dialogo ed un carisma davvero ineguagliabile. Anche questa volta, come già accaduto in passato, la casa di San Rafael pesca a piene mani nell'opera letteraria già affermata di un altro autore. Parliamo del "Fables" di Bill Willingham, collana di fumetti edita da DC Comics la cui trasposizione videoludica era stata annunciata ben più di un anno fa. Dopo infiniti slittamenti, ecco arrivare finalmente il primo capitolo - dal sottotitolo Faith, "fede" - su PC, Xbox 360 e PS3. Di cosa si tratta?

The Wolf Among Us é ambientato in un universo in cui i personaggi delle fiabe, ormai decaduti, sono stati costretti a trasferirsi nei più malfamati quartieri di New York. Un uomo (anzi, una bestia) veglia su di loro, facendo tutto quanto possibile per tenerli lontani dal "mondo reale" e quindi nascosti agli occhi degli esseri umani. Tramite una sorta di costosissimo incantesimo chiamato Glamour, questi fenomeni da baraccone riescono quindi a mimetizzarsi senza destare sospetti. Bigby Wolf, cinico e rispettato detective privato, é un po' la loro guida. Facendosi valere più con le cattive maniere che con le buone, mantiene l'ordine tra i fantasiosi abitanti con un lodevole pugno di ferro, fin quando un inatteso omicidio scuote le loro noiose vite. Qualcosa di molto grave é sfuggito allo sceriffo e il nostro compito sarà, proprio nei panni di Bigby, quello di dare un volto al misterioso assassino.

Per quanto quello del detective cinico e senza regole sia uno stereotipo visto e rivisto, Bigby Wolf riesce lo stesso a convincere e a risultare un protagonista interessante e sopra le righe. Sempre imprevedibile, con un sottile senso dell'ironia che spesso e volentieri muta in una rabbia senza limiti; Bigby é misterioso e, come tutti quelli della sua specie, é costretto controvoglia a sopprimere i suoi istinti nel tentativo di regalare un qualche tipo di "buon esempio". Ma dentro di lui c'é un lupo cattivo, quello di Cappuccetto Rosso, che si fa sempre più strada verso l'esterno. Starà a noi l'ardua scelta: spegnere i bollenti spiriti o, semplicemente, liberarli una volta per tutte?

Così come accadeva in The Walking Dead, anche qui l'intreccio narrativo si snoderà completamente attraverso le nostre scelte, piccole o grandi che siano. Anche già solo una frase potrebbe cambiare in toto l'opinione che un personaggio secondario ha di noi, e il risultato finale é un interessante e maturo noir in cui l'impressione di essere i veri protagonisti di una sofferta investigazione é fortissima. Del noir, in effetti, The Wolf Among Us ne prende pregi e difetti. In primis, va sottolineato un ritmo che potrebbe non piacere a tutti. Buona parte delle due ore di questo episodio le abbiamo passate interrogando sospetti, esaminando scene del crimine e cercando di sciogliere gli intricati fili che si annidavano dietro il sanguinoso omicidio. Ovviamente, siamo arrivati alla fine che avevamo tutt'altro che risolto qualcosa, ma siamo sicuri che la meritata soluzione arriverà con i futuri capitoli attesi nei mesi a venire. Non dimentichiamo che il tutto é condito con immancabili scazzottate dall'alto tasso di spettacolarità, rappresentate egregiamente sottoforma di Quick Time Events. Sotto questo aspetto, non possiamo far altro che applaudire Telltale per aver creato sequenze d'azione interessanti e girate ottimamente, cosa che invece non sempre accadeva con le saghe precedenti.

Sul gameplay, purtroppo, c'é poco da dire. Telltale é famosa per aver offerto fin dalle sue origini avventure grafiche "leggermente diverse", più moderne. Gli enigmi cervellotici lasciavano spesso e volentieri il posto ad una cura maniacale di protagonisti, comprimari e dialoghi, e The Wolf Among Us non é assolutamente diverso. Anzi, di gioco vero e proprio non ha quasi niente. Non esageriamo dicendo che, in tutto il capitolo, non abbiamo risolto nemmeno un rompicapo o utilizzato un oggetto. Perdersi é impossibile ma, per quanto sia stata una scelta sofferta, é riuscita nell'intento di offrire un'esperienza altamente cinematografica con il minor numero di tempi morti possibile. A dirla tutta, i titoli di Telltale ormai ci ricordano molto più quanto offerto dai Quantic Dreams con i loro recenti Heavy Rain o Beyond: avventure fortemente basate sull'aspetto emozionale e scenografico del racconto, più che sulle interazioni con l'ambiente. Perdonateci la parentesi ma ci é sembrata doverosa, visto che molti di coloro che stanno leggendo questo articolo saranno sicuramente fan di vecchia data delle avventure LucasArts. Di nostalgico, in questa produzione, ci troveranno poco o nulla.

Sotto il profilo tecnico, The Wolf Among Us strizza pesantemente l'occhio all'opera originaria. Ci troviamo quindi di fronte ad un'interessantissima dicotomia che sbatte in faccia al giocatore un universo violento, adulto, ma tratteggiato con uno stile deformato, quasi caricaturale. Il cell-shading vince e convince e, nonostante non riesca a raggiungere la qualità del disegno originario (chi ci riesce mai, del resto?), regala al tutto un sapore palesemente cartaceo grazie a toni, colori ed atmosfere di grande impatto. Un modo più che intelligente per nascondere i soliti modelli poligonali semplicistici e "pupazzosi". Telltale é brava e furba, dopotutto.