The Wolf Among Us Episode 3: A Crooked Mile
di
"C'era una volta un uomo storto, che camminò per un miglio storto.
Trovò un penny storto, su una scaletta storta.
Comprò poi un gatto storto, che mangiò un topo storto.
E tutti vissero insieme, felici e contenti, in una piccola casa storta"
Come il titolo aveva già lasciato intendere, questo terzo capitolo di The Wolf Among Us girerà attorno alla misteriosa figura del "Crooked Man", l'uomo storto della famosa filastrocca. Mentre l'indagine dello Sceriffo Bigby si fa sempre più complessa, nuovi figuri continuano ad aggiungersi alla già lunga lista dei sospetti. Tutto questo, mentre l'obiettivo principale é ancora in giro a piede libero. Chiunque abbia giocato e concluso Smoke&Mirrors sa benissimo come l'assassino delle prostitute di FableTown abbia finalmente un volto: Ichabod Crane, sindaco della città della favole e boss dello stesso Bigby. Ma può un uomo viscido e codardo come Crane essere il killer seriale che la polizia cerca da così tanto tempo? Le prove contro di lui sono così schiaccianti da risultare addirittura sospette.
A Crooked Mile vedrà quindi il "Grande Lupo Cattivo" seguire la pista - non così fredda - lasciata dal suo ex-capo, svanito nel nulla dopo il crollo della sua copertura. Contemporaneamente, sembrano spuntare fuori collegamenti sempre più inquietanti con nuove e vecchie conoscenze, facendo prendere forma ad una sceneggiatura che ancora una volta non ci ha convinto fino in fondo. Il caso é sempre più intricato, ma nell'accezione negativa del termine, e continua a mostrare una poca dimestichezza da parte di Tellale Games nel campo dei gialli. Ancora una volta, l'episodio termina con più domande che risposte, inciampando in una lentezza di narrazione che - soprattutto nella prima metà - iniziava a risultare quasi estenuante. La sensazione generale é che, forse, il racconto thriller si adatta poco alla natura poliedrica della visione Telltale, piena di bivi, scelte sofferte (e questo episodio ne é davvero stracolmo) e pezzi di dialogo che spuntano fuori solo sotto determinate condizioni.
In un poliziesco, dove ogni tassello é egualmente vitale per ritrovare il capo della matassa, può iniziare a stufare che - per un motivo o per un altro - ci si perda importanti pezzi alle spalle. Controllare prima un posto anziché un altro, o decidere di interrogare un personaggio lasciandosene scappare al contempo un secondo, a lungo andare abbiamo l'impressione di aver saltato sempre qualcosa di importante e di brancolare nel buio per il semplice motivo che non abbiamo tra le mani tutti i pezzi lasciati in giro dagli sceneggiatori.
Come abbiamo già detto, A Crooked Mile fallisce nel far proseguire granché la storia, piazzando ulteriori punti interrogativi sui ruoli "sospetti" di alcuni antagonisti e mettendo semplicemente le basi per l'ormai imminente fine dell'indagine. L'aria di tristezza che si respira in questo episodio, però, é davvero ispirata. In alcuni casi, riesce persino a fare tenerezza. Purtroppo, le principali new-entry del cast convincono fino ad un certo punto, piccole "comete di passaggio" e non vere e proprie figure utili ai fini della trama. In linea di massima, sembra di trovarsi davanti al classico episodio centrale "di passaggio", stanco e privo di quelle idee geniali a cui eravamo abituati. Almeno fino alla parte finale.
Diciamo così perché gli ultimi dieci minuti di A Crooked Mile racchiudono dei momenti di grande impatto, sia dal lato visivo che da quello strettamente emotivo. E arrivano così, senza preavviso, quando ormai stavamo per "chiudere la pratica" bollandola con il classico "si impegna, ma poteva dare di più". Come un fulmine a ciel sereno, dopo circa un'ora e mezza di vuoto quasi totale, ci viene sbattuta in faccia una delle scene d'azione più "cool" degli ultimi tempi, nuovi interessantissimi personaggi (che, però, hanno uno spazio davvero striminzito) ed un lato "bestiale" di Bigby che di certo non avevamo mai visto. Tra l'altro, chi a suo tempo aveva dato un occhio al trailer sa benissimo di cosa stiamo parlando.
ironico, perché abbiamo passato l'intera puntata a chiederci dove l'indagine volesse andare a parare e, proprio quando ormai non ci aspettavamo nient'altro, siamo stati smentiti. A Crooked Mile si salva quindi in "zona Cesarini" grazie a sequenze finali indubbiamente memorabili - tra le più memorabili dell'intera saga, a nostro parere - e finendo, come sempre, per farci desiderare l'episodio successivo come dei forsennati. Con la bava alla bocca, quindi, non vediamo l'ora di vedere il seguito di una vicenda che - seppur con i suoi alti e bassi - non manca mai di sorprenderci ed appassionarci. A patto magari di svecchiare anche un po' un gameplay che, oltre alla semplicità, ha aggiunto ai suoi difetti anche una certa ripetizione di fondo. Alla millesima volta, non é poi così divertente prendere le redini di Bigby solo per controllare tutti gli oggetti in una stanza.
Trovò un penny storto, su una scaletta storta.
Comprò poi un gatto storto, che mangiò un topo storto.
E tutti vissero insieme, felici e contenti, in una piccola casa storta"
Come il titolo aveva già lasciato intendere, questo terzo capitolo di The Wolf Among Us girerà attorno alla misteriosa figura del "Crooked Man", l'uomo storto della famosa filastrocca. Mentre l'indagine dello Sceriffo Bigby si fa sempre più complessa, nuovi figuri continuano ad aggiungersi alla già lunga lista dei sospetti. Tutto questo, mentre l'obiettivo principale é ancora in giro a piede libero. Chiunque abbia giocato e concluso Smoke&Mirrors sa benissimo come l'assassino delle prostitute di FableTown abbia finalmente un volto: Ichabod Crane, sindaco della città della favole e boss dello stesso Bigby. Ma può un uomo viscido e codardo come Crane essere il killer seriale che la polizia cerca da così tanto tempo? Le prove contro di lui sono così schiaccianti da risultare addirittura sospette.
A Crooked Mile vedrà quindi il "Grande Lupo Cattivo" seguire la pista - non così fredda - lasciata dal suo ex-capo, svanito nel nulla dopo il crollo della sua copertura. Contemporaneamente, sembrano spuntare fuori collegamenti sempre più inquietanti con nuove e vecchie conoscenze, facendo prendere forma ad una sceneggiatura che ancora una volta non ci ha convinto fino in fondo. Il caso é sempre più intricato, ma nell'accezione negativa del termine, e continua a mostrare una poca dimestichezza da parte di Tellale Games nel campo dei gialli. Ancora una volta, l'episodio termina con più domande che risposte, inciampando in una lentezza di narrazione che - soprattutto nella prima metà - iniziava a risultare quasi estenuante. La sensazione generale é che, forse, il racconto thriller si adatta poco alla natura poliedrica della visione Telltale, piena di bivi, scelte sofferte (e questo episodio ne é davvero stracolmo) e pezzi di dialogo che spuntano fuori solo sotto determinate condizioni.
In un poliziesco, dove ogni tassello é egualmente vitale per ritrovare il capo della matassa, può iniziare a stufare che - per un motivo o per un altro - ci si perda importanti pezzi alle spalle. Controllare prima un posto anziché un altro, o decidere di interrogare un personaggio lasciandosene scappare al contempo un secondo, a lungo andare abbiamo l'impressione di aver saltato sempre qualcosa di importante e di brancolare nel buio per il semplice motivo che non abbiamo tra le mani tutti i pezzi lasciati in giro dagli sceneggiatori.
Come abbiamo già detto, A Crooked Mile fallisce nel far proseguire granché la storia, piazzando ulteriori punti interrogativi sui ruoli "sospetti" di alcuni antagonisti e mettendo semplicemente le basi per l'ormai imminente fine dell'indagine. L'aria di tristezza che si respira in questo episodio, però, é davvero ispirata. In alcuni casi, riesce persino a fare tenerezza. Purtroppo, le principali new-entry del cast convincono fino ad un certo punto, piccole "comete di passaggio" e non vere e proprie figure utili ai fini della trama. In linea di massima, sembra di trovarsi davanti al classico episodio centrale "di passaggio", stanco e privo di quelle idee geniali a cui eravamo abituati. Almeno fino alla parte finale.
Diciamo così perché gli ultimi dieci minuti di A Crooked Mile racchiudono dei momenti di grande impatto, sia dal lato visivo che da quello strettamente emotivo. E arrivano così, senza preavviso, quando ormai stavamo per "chiudere la pratica" bollandola con il classico "si impegna, ma poteva dare di più". Come un fulmine a ciel sereno, dopo circa un'ora e mezza di vuoto quasi totale, ci viene sbattuta in faccia una delle scene d'azione più "cool" degli ultimi tempi, nuovi interessantissimi personaggi (che, però, hanno uno spazio davvero striminzito) ed un lato "bestiale" di Bigby che di certo non avevamo mai visto. Tra l'altro, chi a suo tempo aveva dato un occhio al trailer sa benissimo di cosa stiamo parlando.
ironico, perché abbiamo passato l'intera puntata a chiederci dove l'indagine volesse andare a parare e, proprio quando ormai non ci aspettavamo nient'altro, siamo stati smentiti. A Crooked Mile si salva quindi in "zona Cesarini" grazie a sequenze finali indubbiamente memorabili - tra le più memorabili dell'intera saga, a nostro parere - e finendo, come sempre, per farci desiderare l'episodio successivo come dei forsennati. Con la bava alla bocca, quindi, non vediamo l'ora di vedere il seguito di una vicenda che - seppur con i suoi alti e bassi - non manca mai di sorprenderci ed appassionarci. A patto magari di svecchiare anche un po' un gameplay che, oltre alla semplicità, ha aggiunto ai suoi difetti anche una certa ripetizione di fondo. Alla millesima volta, non é poi così divertente prendere le redini di Bigby solo per controllare tutti gli oggetti in una stanza.