This is Football 2

di Redazione Gamesurf
Difficilmente l'esame di un titolo calcistico può prescindere da alcuni luoghi comuni che rivelano, tuttavia, una sorta di "saggezza popolare" insita in ogni tipo di comunità. Che il calcio sia lo sport più bello del mondo si sa, così come é universalmente conosciuto che gli italiani siano tutti, oltre che politici, incredibili tecnici ed allenatori. Riunioni al bar, litigate sulla propria fede calcistica, scommesse e schedine donano un inconfondibile colore ad ogni domenica. Allo stesso modo, però, nella nominata "saggezza popolare" é entrato a far parte un altro presupposto, un postulato innegabile, un assunto logico che porta il nome di Konami: in ogni versione, in ogni nazione, americana, giapponese od europea che sia, il mito del calcio elettronico é diventato uno scomodo paragone per ogni nuovo titolo che abbia un minimo di ambizione. Così l'esprimere un giudizio di valore su un presunto capolavoro calcistico non potrà che avere come riferimento il solido Winnin Eleven o ISS, che dir si voglia. Il nuovo This is Football, da parte sua, ringrazia e accetta la sfida: vediamolo in campo

LO STAMPO OCCIDENTALE
Il menù iniziale, pulito chiaro e coinciso, ci immerge in un titolo che poco ha a che fare con la tradizionale pesantezza giapponese, più volte dimostrata in questo ambito. La forma cioé, parimenti a quanto accade annualmente con le release targate EA, é estremamente curata con una grossa attenzione all'apparenza, appunto; all'impatto primo con l'utente. Una vera e propria valanga di opzioni sorprendono l'utente, e il confronto con il famoso Fifa si rende sempre più concreto. Spiccano, anzitutto, i vari campionati di club: spagnolo, italiano, portoghese, inglese, scozzese, olandese, francese, tedesco, belga. Un elemento, quello delle licenze, che non può che solleticare finemente il palato di chi vive con pane e calcio. Segnaliamo, tuttavia, alcune imprecisioni nel nostro campionato: Venezia ed Empoli sarebbero ancora in serie A, così come alcune sbavature nei vari nomi dei club. Avremo quindi il Torino 1 e il Torino 2, Milan e Milano, e un ruspante Bergamo. Errori, tuttavia, soltanto veniali e perdonabili, con un po' di buon cuore