Thor: God of Thunder

di Tommaso Alisonno
Cosa fareste se vi chiamaste Thor e un gruppo di jotunn invadesse Asgard uccidendo la vostra amica Sif? Semplice, andreste a stanarli per farli fuori col vostro martello Mjollnir! Peccato che, pur di evitare questa guerra, Odino avesse già deciso di risuscitare Sif: un sacrificio che l'obbligherà ad un lungo riposo. Con Odino addormentato e Thor fuori dai piedi, Il furbo Loki mira a mettere in atto un suo piano criminoso: peccato però che non tutto andrà per il verso voluto. Contemporaneamente all'uscita della pellicola cinematografica dedicata al Dio Norreno divenuto un personaggio della Marvel, ecco puntuale il videogioco: in questa incarnazione, il buon Thor é chiamato a fare a frittelle jotunn, giganti, troll e quant'altro si parerà di fronte al suo martello, in quello che a conti fatti risulta essere un picchiaduro a scorrimento di stampo abbastanza classico.



Thor può correre, saltare, sferrare attacchi in mischia, lanciare il Mjollnir, che naturalmente gli tornerà sempre in mano, oppure utilizzarlo talvolta come scudo vorticante per proteggersi, ma più spesso evitando gli attacchi con rapide schivate. In alternativa, può utilizzare i suoi poteri divini per far cadere fulmini, produrre coni di vento o terremoti. Le combo più classiche consisteranno in una successione di attacchi veloci da concludersi con un attacco potente, ma già da qui il gioco mostra qualche pecca, perché il tasto che conclude la combo é lo stesso che attiva i poteri magici: il risultato é che se per caso venite colpiti mentre effettuate una combo (e questa viene interrotta), il comando viene preso come magia, con spreco della relativa barra.

Non é d'altronde l'unico problema del gioco: il direzionamento degli attacchi é quantomeno opinabile, e spesse volte capita di mancare un bersaglio per il semplice motivo che Thor, notoriamente cocciuto, preferisce attaccare un po' più in là. Afferrando i nemici sarà possibile effettuare delle mosse particolari di presa: per quanto il gioco non faccia uso di QTA, a differente comando corrisponderà differente tecnica, ed anche se il danno inflitto varierà di rado, cambieranno le ricompense in termini di vita, magia o coraggio. Il sistema di potenziamento del personaggio si basa appunto sulla spesa dei cosiddetti “punti coraggio” tramite i quali acquistare degli upgrade nell'apposito menù: si tratta comunque di incrementi di caratteristiche, di aumento di danni o della possibilità di “caricare” certe mosse, più che di vere e proprie nuove possibilità.




Per la realizzazione tecnica, il gioco si avvale del prestigioso Unreal Engine, il quale offre sicuramente un ottimo dettaglio in termini di modelli, texture ed effetti speciali; purtroppo, però, i vari elementi non interagiscono dignitosamente l'uno con l'altro, mostrando stacchi notevoli tra i modelli e gli sfondi, o con i vari effetti di neve, vento, fulmini e così via. Inoltre, non sono poche le situazioni in cui il motore tende ad arrancare, con rallentamenti anche vistosi che continuano finché non ci si allontana da determinate zone; in generale tutta la realizzazione trasuda fretta e poca cura nell'aspetto globale. Anche peggiore il sonoro: a musiche di sottofondo di media qualità si sovrappongono dei doppiaggi veramente sgradevoli, semplicemente indegni per questa generazione di console, o comunque con gli standard qualitativi odierni.

Il gioco offre tre livelli di difficoltà, ed alcuni power-up sparsi in giro per i livelli sono rinvenibili soltanto al più alto dei tre. Considerando i problemi del sistema e la necessità di impratichirsi almeno un po', magari a livello più basso, questo dovrebbe offrire perlomeno uno stimolo per riprovare il gioco dopo averlo terminato, ad occhio e croce in 6-8 ore, che poi per questo genere sono ormai la media. Certo, perché questo stimolo prenda corpo dovreste innanzi tutto esservi divertiti, il ché con questo Thor non é poi così scontato...