Thrillville: Fuori dai Binari
di
Chi di voi, da piccolo, non ha mai desiderato di andare in un parco giochi? Quante volte avete stressato i vostri genitori affinché vi portassero in uno di quegli agglomerati di divertimento con miriadi di attrazioni, giostre, zucchero filato e quanto altro attirasse la vostra fantasia? Ebbene, dopo aver recitato per tanto tempo la parte di cliente ora avrete modo di prendere in mano la gestione di non uno, ma ben cinque parchi giochi.
L'inizio di questo Thrillville: Fuori dai Binari, infatti, vi vede protagonisti nella scelta di un personaggio tra i venti disponibili (che potrete in ogni caso editare in modo poco più che marginale, al fine di renderlo consono ai vostri gusti) per essere poi responsabilizzati dallo zio Mortimer, il quale vi affiderà l'importante compito di gestire un intero parco a tema, investendovi della carica di manager.
Non illudetevi, tuttavia, che tale tipologia di lavoro sia di tutto relax, in quanto ben presto scoprirete che per portare avanti un parco giochi dovrete attirare molta gente, la quale dovrà essere soddisfatta del frutto del vostro impegno.
Gli strumenti del manager
Il metodo principe per attirare le folle è sicuramente sfruttare campagne pubblicitarie, ma ciò non basta: dovrete inoltre ascoltare le esigenze dei singoli turisti che popolano il vostro possedimento, al fine di venire incontro alle loro necessità. A tale scopo avrete la possibilità di intervistare chiunque solcherà il terreno in vostro possesso (individuerete famiglie intere, coppiette, giovani...) per chiedergli cosa pensa delle attrazioni e come poter migliorare il layout del complesso. Non è capitato poche volte, infatti, di sentire il parere di visitatori che reclamano la mancanza di chioschi per bevande e viveri, così come per la mancanza dei servizi igienici. La struttura dei dialoghi con le varie persone, tuttavia, alla lunga rivelerà una ripetitività e una limitatezza non indifferente, anche se va detto che il loro compito lo svolge appieno.
Un altro vostro incarico sarà quello di piazzare le giostre: individuato uno spazio vuoto potrete piazzarci una delle giostre preconfezionate, oppure dedicarvi alla costruzione di una delle varie tipologie di montagne russe presenti. A quel punto potrete deciderne i vari dettagli, tra cui prezzo di ingresso, colore e altri. Dovrete tuttavia tenere in considerazione il fatto che ciascuna giostra richiede un certo quantitativo di denaro, così come assorbirà una certa quantità di energia elettrica. Una gestione oculata del vostro parco divertimenti dovrà valutare attentamente questi parametri.
Creare una montagna russa
La parte più impegnativa (e appagante), tuttavia, consiste nella costruzione delle montagne russe: scelta una delle tipologie presenti, potrete divertirvi a darle la forma che più vi aggrada, concatenando rettilinei a salite e ripide picchiate verso il basso, senza dimenticare le curve sopraelevate e gli effetti Whoa, ovvero delle sezioni particolarmente emozionanti (come il cerchio di fuoco, la batteria di TNT, l'affettatrice, la barriera murata e così via). Il risultato di tutto ciò lo potrete analizzare in due parametri, che identificano ciascuna giostra: il parametro di brivido e quello di nausea. Mentre il primo è da considerarsi positivo, in quanto stimola la gente a provare tale tipo di attrazione, il secondo si rivela un vero e proprio deterrente per le masse, le quali potranno preferire altre tipologie di giostre o, peggio, di parchi. Il vostro obiettivo, quindi, sarà quello di massimizzare il primo tentando di minimizzare il secondo, ma non dovrete aver paura: la costruzione delle montagne russe vi sarà ben descritta dal tutorial, che vi spiegherà nel dettaglio come fare per mettere assieme una attrazione come si deve.
Una volta piazzata la nuova giostra avrete infine l'obbligo morale di collaudarla sulla vostra pelle. D'altronde lo dice il gioco stesso: si tratta di uno sporco lavoro, ma qualcuno lo deve pur fare, no? In ogni caso potrete vivere in soggettiva oppure dall'inquadratura di una telecamera esterna quanto realizzato, apprezzando così il vostro lavoro.
Un ultimo aspetto da portare a termine riguarda il reclutamento e l'addestramento del personale, che si divide tra inservienti, meccanici e animatori. Più tali persone saranno formate, maggiore sarà la qualità del servizio offerto ai clienti. Le fasi di training del personale, in ogni caso, si rivelano essere dei minigiochi in stile Amplitude, in cui dovrete premere il pulsante giusto al momento giusto, riservandovi così ulteriore divertimento.
Un lavoro molto impegnativo
Va detto, infine, che la parte principale dell'esperienza di gioco di questo Thrillville: Fuori dai Binari si rivela essere la prova dei 34 minigiochi presenti (i 20 visti nel prequel a cui sono stati aggiunti nuovi livelli, più 14 del tutto inediti), tra cui vale la pena segnalare Bandito Chinchilla, Stunt Rider, Sparkle Island, Robo K.O. e tanti altri, capaci di riassumere l'essenza dei titoli del passato: in essi troverete infatti picchiaduro 2D a scorrimento, giochi di guerra, minigolf, autoscontro, giochi di guida e quanto altro. Va detto che tali minigiochi si rivelano tanto semplici quanto ben fatti e divertenti, soprattutto se giocati in multiplayer.
Per quanto riguarda l'aspetto tecnico del gioco, se da un lato il lato audio si lascia apprezzare (con un discreto doppiaggio dei vari personaggi e buoni effetti sonori riprodotti), dall'altro non si può chiudere entrambi gli occhi davanti alla grafica: tralasciando la semplicità con cui sono realizzati i minigiochi, è l'aspetto generale a lasciare perplessi, con un livello di dettaglio generale poco consono anche alle console di vecchia generazione.
Un'altra fonte di disappunto la si può trovare nella ripetitività delle azioni: una volta avviato un parco, dovrete gestirne altri 4 (ciascuno caratterizzato da tre aree a tema), ripetendo quasi alla nausea quanto fatto con il primo. L'unica nota positiva verrà dai nuovi minigiochi, che vi intratterranno tra un problema di gestione e l'altro.
In conclusione, questo Thrillville: Fuori dai Binari si rivela un discreto titolo di gestione di parchi giochi, capace di alternare problemi da manager a sezioni di puro divertimento con i tanti minigiochi presenti.
L'inizio di questo Thrillville: Fuori dai Binari, infatti, vi vede protagonisti nella scelta di un personaggio tra i venti disponibili (che potrete in ogni caso editare in modo poco più che marginale, al fine di renderlo consono ai vostri gusti) per essere poi responsabilizzati dallo zio Mortimer, il quale vi affiderà l'importante compito di gestire un intero parco a tema, investendovi della carica di manager.
Non illudetevi, tuttavia, che tale tipologia di lavoro sia di tutto relax, in quanto ben presto scoprirete che per portare avanti un parco giochi dovrete attirare molta gente, la quale dovrà essere soddisfatta del frutto del vostro impegno.
Gli strumenti del manager
Il metodo principe per attirare le folle è sicuramente sfruttare campagne pubblicitarie, ma ciò non basta: dovrete inoltre ascoltare le esigenze dei singoli turisti che popolano il vostro possedimento, al fine di venire incontro alle loro necessità. A tale scopo avrete la possibilità di intervistare chiunque solcherà il terreno in vostro possesso (individuerete famiglie intere, coppiette, giovani...) per chiedergli cosa pensa delle attrazioni e come poter migliorare il layout del complesso. Non è capitato poche volte, infatti, di sentire il parere di visitatori che reclamano la mancanza di chioschi per bevande e viveri, così come per la mancanza dei servizi igienici. La struttura dei dialoghi con le varie persone, tuttavia, alla lunga rivelerà una ripetitività e una limitatezza non indifferente, anche se va detto che il loro compito lo svolge appieno.
Un altro vostro incarico sarà quello di piazzare le giostre: individuato uno spazio vuoto potrete piazzarci una delle giostre preconfezionate, oppure dedicarvi alla costruzione di una delle varie tipologie di montagne russe presenti. A quel punto potrete deciderne i vari dettagli, tra cui prezzo di ingresso, colore e altri. Dovrete tuttavia tenere in considerazione il fatto che ciascuna giostra richiede un certo quantitativo di denaro, così come assorbirà una certa quantità di energia elettrica. Una gestione oculata del vostro parco divertimenti dovrà valutare attentamente questi parametri.
Creare una montagna russa
La parte più impegnativa (e appagante), tuttavia, consiste nella costruzione delle montagne russe: scelta una delle tipologie presenti, potrete divertirvi a darle la forma che più vi aggrada, concatenando rettilinei a salite e ripide picchiate verso il basso, senza dimenticare le curve sopraelevate e gli effetti Whoa, ovvero delle sezioni particolarmente emozionanti (come il cerchio di fuoco, la batteria di TNT, l'affettatrice, la barriera murata e così via). Il risultato di tutto ciò lo potrete analizzare in due parametri, che identificano ciascuna giostra: il parametro di brivido e quello di nausea. Mentre il primo è da considerarsi positivo, in quanto stimola la gente a provare tale tipo di attrazione, il secondo si rivela un vero e proprio deterrente per le masse, le quali potranno preferire altre tipologie di giostre o, peggio, di parchi. Il vostro obiettivo, quindi, sarà quello di massimizzare il primo tentando di minimizzare il secondo, ma non dovrete aver paura: la costruzione delle montagne russe vi sarà ben descritta dal tutorial, che vi spiegherà nel dettaglio come fare per mettere assieme una attrazione come si deve.
Una volta piazzata la nuova giostra avrete infine l'obbligo morale di collaudarla sulla vostra pelle. D'altronde lo dice il gioco stesso: si tratta di uno sporco lavoro, ma qualcuno lo deve pur fare, no? In ogni caso potrete vivere in soggettiva oppure dall'inquadratura di una telecamera esterna quanto realizzato, apprezzando così il vostro lavoro.
Un ultimo aspetto da portare a termine riguarda il reclutamento e l'addestramento del personale, che si divide tra inservienti, meccanici e animatori. Più tali persone saranno formate, maggiore sarà la qualità del servizio offerto ai clienti. Le fasi di training del personale, in ogni caso, si rivelano essere dei minigiochi in stile Amplitude, in cui dovrete premere il pulsante giusto al momento giusto, riservandovi così ulteriore divertimento.
Un lavoro molto impegnativo
Va detto, infine, che la parte principale dell'esperienza di gioco di questo Thrillville: Fuori dai Binari si rivela essere la prova dei 34 minigiochi presenti (i 20 visti nel prequel a cui sono stati aggiunti nuovi livelli, più 14 del tutto inediti), tra cui vale la pena segnalare Bandito Chinchilla, Stunt Rider, Sparkle Island, Robo K.O. e tanti altri, capaci di riassumere l'essenza dei titoli del passato: in essi troverete infatti picchiaduro 2D a scorrimento, giochi di guerra, minigolf, autoscontro, giochi di guida e quanto altro. Va detto che tali minigiochi si rivelano tanto semplici quanto ben fatti e divertenti, soprattutto se giocati in multiplayer.
Per quanto riguarda l'aspetto tecnico del gioco, se da un lato il lato audio si lascia apprezzare (con un discreto doppiaggio dei vari personaggi e buoni effetti sonori riprodotti), dall'altro non si può chiudere entrambi gli occhi davanti alla grafica: tralasciando la semplicità con cui sono realizzati i minigiochi, è l'aspetto generale a lasciare perplessi, con un livello di dettaglio generale poco consono anche alle console di vecchia generazione.
Un'altra fonte di disappunto la si può trovare nella ripetitività delle azioni: una volta avviato un parco, dovrete gestirne altri 4 (ciascuno caratterizzato da tre aree a tema), ripetendo quasi alla nausea quanto fatto con il primo. L'unica nota positiva verrà dai nuovi minigiochi, che vi intratterranno tra un problema di gestione e l'altro.
In conclusione, questo Thrillville: Fuori dai Binari si rivela un discreto titolo di gestione di parchi giochi, capace di alternare problemi da manager a sezioni di puro divertimento con i tanti minigiochi presenti.