Throne of Darkness
di
Redazione Gamesurf
Il medioevo giapponese é sempre stato una delle ambientazioni più suggestive nella quale dar vita ai propri sogni, alle proprie emozioni, alle proprie avventure: non stupisce, quindi, che Click Entertainment abbia deciso di collocare proprio in questa affascinante epoca storica un Gioco di Ruolo col quale accaparrarsi le simpatie di una buona parte degli appassionati. I buoni propositi ci sono tutti
IL DEMONE CHE NON PERDONA
Nelle terre di Yamato é finalmente salito al trono lo Shogun Kira Bennosuke: amato e rispettato, egli é stato finalmente in grado di portare al regno pace e prosperità. Ma, si sa, niente é per sempre, e tutto lo splendore portato dal saggio Shogun viene incrinato dalla salita al potere del nipote Kira Tsunayoshi. Il suo stile di vita é dedito a una condotta decadente, corrotta, di lussuria e di divertimenti, e sfortunatamente anche il popolo inizia a seguire il modello imposto dal suo Signore. La punizione divina, tuttavia, non tarda a venire, e proprio gli Dei giungono da lui ogni notte a rubargli un pezzo della sua anima. Tsunayoshi, per potersi salvare, trova una via di uscita nel patto col demone Zanshin, che prende possesso di quasi tutto il territorio reale. Il sangue della gente, adesso, ricopre tutte le terre di Yamato
SHOGUN E DAIMYO
Le terre di Yamato si compongono di cinque castelli, uno destinato allo Shogun, i rimanenti governati dai Daimyo, i servitori dello Shogun stesso. All'inizio del gioco sarà necessario scegliere a quale clan dei quattro disponibili si intende appartenere: la scelta andrà a sviluppare diverse trame e quest. Naturalmente, quale che sia la vostra scelta, sarà il clan a cui apparterrete ad essere l'unico in grado di rimediare al patto scellerato stipulato dallo Shogun: il Daimyo potrà far conto su sette samurai, il cui scopo é la liberazione dei castelli e la vittoria finale col Demone. Ogni castello, peraltro, sarà presieduto da un Darklord che andrà affrontato e sconfitto; solo così la gente oppressa potrà far ritorno alle proprie case. Naturalmente, il giocatore dovrà dirigere con mano sapiente le gesta dei sette samurai, che potranno operare in un party formato, al massimo, da quattro personaggi contemporaneamente
IL DEMONE CHE NON PERDONA
Nelle terre di Yamato é finalmente salito al trono lo Shogun Kira Bennosuke: amato e rispettato, egli é stato finalmente in grado di portare al regno pace e prosperità. Ma, si sa, niente é per sempre, e tutto lo splendore portato dal saggio Shogun viene incrinato dalla salita al potere del nipote Kira Tsunayoshi. Il suo stile di vita é dedito a una condotta decadente, corrotta, di lussuria e di divertimenti, e sfortunatamente anche il popolo inizia a seguire il modello imposto dal suo Signore. La punizione divina, tuttavia, non tarda a venire, e proprio gli Dei giungono da lui ogni notte a rubargli un pezzo della sua anima. Tsunayoshi, per potersi salvare, trova una via di uscita nel patto col demone Zanshin, che prende possesso di quasi tutto il territorio reale. Il sangue della gente, adesso, ricopre tutte le terre di Yamato
SHOGUN E DAIMYO
Le terre di Yamato si compongono di cinque castelli, uno destinato allo Shogun, i rimanenti governati dai Daimyo, i servitori dello Shogun stesso. All'inizio del gioco sarà necessario scegliere a quale clan dei quattro disponibili si intende appartenere: la scelta andrà a sviluppare diverse trame e quest. Naturalmente, quale che sia la vostra scelta, sarà il clan a cui apparterrete ad essere l'unico in grado di rimediare al patto scellerato stipulato dallo Shogun: il Daimyo potrà far conto su sette samurai, il cui scopo é la liberazione dei castelli e la vittoria finale col Demone. Ogni castello, peraltro, sarà presieduto da un Darklord che andrà affrontato e sconfitto; solo così la gente oppressa potrà far ritorno alle proprie case. Naturalmente, il giocatore dovrà dirigere con mano sapiente le gesta dei sette samurai, che potranno operare in un party formato, al massimo, da quattro personaggi contemporaneamente
Throne of Darkness
7
Voto
Redazione
Throne of Darkness
Throne of Darkness corre un solo rischio: quello di essere etichettato alla stregua di un clone di Diablo, e in effetti la primissima impressione non può che portare a tali infausti pensieri; tuttavia è giocandolo intensamente che il titolo Sierra si distacca nettamente dal popolare lavoro Blizzard, rivendicando una propria identità; ben lungi dall'essere una pietra miliare dei videogames, Throne of Darkness diverte, impegna, appassiona, e si palesa longevo e profondo su più fronti. Tutto questo, però, non vale a conferirgli il titolo di capolavoro, perché in sostanza non introduce nulla di nuovo e si appoggia a meccaniche oramai già viste; per quanto, inoltre, ci si sia sforzati di arricchire il gameplay (e così è stato, in effetti) la nota dominante rimane quella dell'azione ed è quindi agli amanti degli action GdR che il titolo è destinato, mancando sostanzialmente una trama articolata e coinvolgente. Un buon titolo quindi, a tratti ottimo, ma che certamente non rimarrà nella storia come un precursore o un innovatore.