Throne of Darkness
di
Redazione Gamesurf
La parte più veloce é senz'altro quella della creazione del personaggio, semplicemente perché non c'é: l'unica scelta disponibile, come detto in precedenza, riguarda il clan di appartenenza, scelta che tuttavia non andrà ad incidere sulla sostanza dei personaggi, i quali saranno forniti al giocatore senza possibilità di personalizzarne le caratteristiche, nome a parte
Il party, nella sua globalità, prevede la presenza di sette diverse classi, una per samurai: anzitutto il leader, il classico personaggio versatile e bilanciato, per niente specializzato ma in grado di fare un po' di tutto. La prima linea, invece, sarà composta da il Brick e il Berserker, gli immancabili guerrieri assatanati di sangue, l'uno più robusto, l'altro più agile. I samurai specializzati saranno invece lo Swordman e l'Archer; chiudono la lista il mago di turno (che non ha bisogno di presentazioni) e il Ninja, abile con le armi da lancio (gli shuriken, ad esempio) e nella magia secondo solo al mago
UN RAPIDO INIZIO
Le nostre avventure iniziano nel castello del clan al quale si é scelto di appartenere, ed immediatamente il Daimyo ci affiderà il compito di liberare la cittadella: si passerà dunque subito all'azione. Nessun problema, comunque: il filmato introduttivo, splendidamente realizzato con un design originale e piacevole, fa subito venir voglia di menar le mani e avvia immediatamente il giocatore verso l'ottica di base di Throne of the Darkness. L'azione, in effetti, sarà l'elemento dominante di tutto il gioco, accostando il titolo maggiormente al filone Diablo piuttosto che al GdR in stile Baldur's Gate
L'inizio dell'avventura, dicevamo, avrà luogo nella Shrine Room, una zona franca nella quale i samurai caduti potranno essere resuscitati e curati e nella quale torneremo più volte nel corso del gioco per gestire al meglio il party. Qui, infatti, si avrà la possibilità di variare la composizione del gruppo, di scegliere, ad esempio, di farci accompagnare dal mago piuttosto che dall'arciere, secondo le esigenze contingenti
Il party, nella sua globalità, prevede la presenza di sette diverse classi, una per samurai: anzitutto il leader, il classico personaggio versatile e bilanciato, per niente specializzato ma in grado di fare un po' di tutto. La prima linea, invece, sarà composta da il Brick e il Berserker, gli immancabili guerrieri assatanati di sangue, l'uno più robusto, l'altro più agile. I samurai specializzati saranno invece lo Swordman e l'Archer; chiudono la lista il mago di turno (che non ha bisogno di presentazioni) e il Ninja, abile con le armi da lancio (gli shuriken, ad esempio) e nella magia secondo solo al mago
UN RAPIDO INIZIO
Le nostre avventure iniziano nel castello del clan al quale si é scelto di appartenere, ed immediatamente il Daimyo ci affiderà il compito di liberare la cittadella: si passerà dunque subito all'azione. Nessun problema, comunque: il filmato introduttivo, splendidamente realizzato con un design originale e piacevole, fa subito venir voglia di menar le mani e avvia immediatamente il giocatore verso l'ottica di base di Throne of the Darkness. L'azione, in effetti, sarà l'elemento dominante di tutto il gioco, accostando il titolo maggiormente al filone Diablo piuttosto che al GdR in stile Baldur's Gate
L'inizio dell'avventura, dicevamo, avrà luogo nella Shrine Room, una zona franca nella quale i samurai caduti potranno essere resuscitati e curati e nella quale torneremo più volte nel corso del gioco per gestire al meglio il party. Qui, infatti, si avrà la possibilità di variare la composizione del gruppo, di scegliere, ad esempio, di farci accompagnare dal mago piuttosto che dall'arciere, secondo le esigenze contingenti
Throne of Darkness
7
Voto
Redazione
Throne of Darkness
Throne of Darkness corre un solo rischio: quello di essere etichettato alla stregua di un clone di Diablo, e in effetti la primissima impressione non può che portare a tali infausti pensieri; tuttavia è giocandolo intensamente che il titolo Sierra si distacca nettamente dal popolare lavoro Blizzard, rivendicando una propria identità; ben lungi dall'essere una pietra miliare dei videogames, Throne of Darkness diverte, impegna, appassiona, e si palesa longevo e profondo su più fronti. Tutto questo, però, non vale a conferirgli il titolo di capolavoro, perché in sostanza non introduce nulla di nuovo e si appoggia a meccaniche oramai già viste; per quanto, inoltre, ci si sia sforzati di arricchire il gameplay (e così è stato, in effetti) la nota dominante rimane quella dell'azione ed è quindi agli amanti degli action GdR che il titolo è destinato, mancando sostanzialmente una trama articolata e coinvolgente. Un buon titolo quindi, a tratti ottimo, ma che certamente non rimarrà nella storia come un precursore o un innovatore.