Thunderhawk: Operation Phoenix
di
TECNOLOGIE ANTI-TERRORISMO
Parlando di simulazioni di volo su PlayStation 2 (o, più in generale, di videogame a sfondo "aeronautico") sono pochi i nomi che possono venire citati, e bene o male tutti riguardanti altre tipologie di velivoli. Lo stesso Ace Combat 4: Shattered Skies, considerato da molti come il simulatore per console graficamente più avanzato, non può essere utilizzato per un diretto confronto con la grafica di Thunderhawk: Operation Phoenix, vista la grande differenza di priorità richieste nelle visuali dei due giochi (di certo un simulatore di elicottero richiede una cura del terreno e degli oggetti a terra superiore, ad esempio)
Core Design é riuscita comunque a dotare questo nuovo videogame di un buon aspetto grafico, che pur non riuscendo ad esaltare troppo le doti tecnologiche di PlayStation 2 svolge il suo compito alla perfezione. Texture di qualità discreta (con qualche sporadico brutto calo qualitativo), fluidità quasi sempre elevata e modelli poligonali ben realizzati sono i punti di forza della grafica del gioco. Anche gli effetti che possono essere considerati "di contorno", come la realizzazione di fumo ed esplosioni e la resa delle condizioni climatiche, nonché la differenziazione delle varie fasi della giornata (dall'alba alla notte), contribuiscono a dare al gioco un aspetto massiccio e curato, che non mancherà di soddisfare gli acquirenti. Volendo indicare dei difetti nella grafica di Thunderhawk: Operation Phoenix si deve però citare una buona quantità di nebbiolina all'orizzonte (che risulta così abbastanza ridotto), l'aspetto piuttosto spoglio di alcuni degli scenari e la presenza di un framerate non sempre stabilissimo
DECOLLARE O NO?
L'aspetto sonoro del gioco non va di pari passo con quello grafico: le musiche presenti svolgono infatti un ruolo quasi di "disturbo", anziché di accompagnamento vero e proprio, mentre gli effetti sonori comprendono alcune digitalizzazioni poco varie che martellano incessantemente il giocatore con indicazioni e avvertimenti: si sente, insomma, la mancanza di una maggiore cura dell'audio del gioco. Un altro difetto "scomodo" di Thunderhawk: Operation Phoenix risiede nei lunghi tempi di caricamento, che portano il giocatore ad aspettare numerosi secondi anche per il passaggio da una schermata informativa all'altra, senza contare la ridicola idea di ricondurre l'utente alla schermata principale del gioco ogni volta che una missione fallisce (il che comporta ovviamente la necessità di ricaricare la partita e sorbirsi nuovamente briefing e armamento del mezzo)
Parlando di simulazioni di volo su PlayStation 2 (o, più in generale, di videogame a sfondo "aeronautico") sono pochi i nomi che possono venire citati, e bene o male tutti riguardanti altre tipologie di velivoli. Lo stesso Ace Combat 4: Shattered Skies, considerato da molti come il simulatore per console graficamente più avanzato, non può essere utilizzato per un diretto confronto con la grafica di Thunderhawk: Operation Phoenix, vista la grande differenza di priorità richieste nelle visuali dei due giochi (di certo un simulatore di elicottero richiede una cura del terreno e degli oggetti a terra superiore, ad esempio)
Core Design é riuscita comunque a dotare questo nuovo videogame di un buon aspetto grafico, che pur non riuscendo ad esaltare troppo le doti tecnologiche di PlayStation 2 svolge il suo compito alla perfezione. Texture di qualità discreta (con qualche sporadico brutto calo qualitativo), fluidità quasi sempre elevata e modelli poligonali ben realizzati sono i punti di forza della grafica del gioco. Anche gli effetti che possono essere considerati "di contorno", come la realizzazione di fumo ed esplosioni e la resa delle condizioni climatiche, nonché la differenziazione delle varie fasi della giornata (dall'alba alla notte), contribuiscono a dare al gioco un aspetto massiccio e curato, che non mancherà di soddisfare gli acquirenti. Volendo indicare dei difetti nella grafica di Thunderhawk: Operation Phoenix si deve però citare una buona quantità di nebbiolina all'orizzonte (che risulta così abbastanza ridotto), l'aspetto piuttosto spoglio di alcuni degli scenari e la presenza di un framerate non sempre stabilissimo
DECOLLARE O NO?
L'aspetto sonoro del gioco non va di pari passo con quello grafico: le musiche presenti svolgono infatti un ruolo quasi di "disturbo", anziché di accompagnamento vero e proprio, mentre gli effetti sonori comprendono alcune digitalizzazioni poco varie che martellano incessantemente il giocatore con indicazioni e avvertimenti: si sente, insomma, la mancanza di una maggiore cura dell'audio del gioco. Un altro difetto "scomodo" di Thunderhawk: Operation Phoenix risiede nei lunghi tempi di caricamento, che portano il giocatore ad aspettare numerosi secondi anche per il passaggio da una schermata informativa all'altra, senza contare la ridicola idea di ricondurre l'utente alla schermata principale del gioco ogni volta che una missione fallisce (il che comporta ovviamente la necessità di ricaricare la partita e sorbirsi nuovamente briefing e armamento del mezzo)