Tiger Woods 2005

di Giuseppe 'Sovrano' Schirru
La serie golfistica di Tiger Woods continua la strada del sapiente mix di simulazione ed arcade che finora ne ha decretato il grande successo, facendola trascendere dal rango di capolavoro di nicchia fino a coinvolgere una vasta fetta di pubblico attratto dal reale valore e dalle caratteristiche cardine del gioco: i veri pilastri di tutti i capitoli di Tiger Woods PGA Tour sono da sempre l'ottima grafica, l'enorme longevità - garantita da tonnellate di modalità nonché dal multiplayer - e l'intuitività ma anche la precisione del sistema di controllo. Quindi in linea coi successi passati anche il nuovo arrivato rispetta appieno le caratteristiche dei predecessori ampliandole ed incrementandole.

Nonostante tutto, è valido il discorso secondo cui le novità rispetto al precedente capitolo si contano sulle dita di una mano monca, perciò possiamo tranquillamente cominciare dal reparto grafico, anch'esso migliorato seppur non drasticamente. Indubbiamente siamo su alti livelli, pur a un passo dalla versione 2004. Il numero di poligoni su schermo è rimasto pressochè invariato e il lavoro più importante è stato svolto per migliorare ulteriormente le locations, le ambientazioni, i fondali e gli elementi di contorno. Questi ultimi sono stati resi ancor più realistici ed evocativi grazie ad una maggiore cura per i particolari ed a un uso più sapiente delle texture. I personaggi, tutti ben particolareggiati e rifiniti, riproducono fedelmente le fattezze di giocatori reali come Tiger Woods e alcuni altri notissimi golfisti che bazzicano o hanno bazzicato in passato il circolo PGA; altri, inventati di sana pianta, fan leva sulla simpatia e l'ilarità delle loro caricaturistiche e stereotipate fattezze. Ogni personaggio possiede una diversa tecnica di swing, da quelle classiche a quelle più strampalate, e al termine di colpi particolarmente difficili ogni golfista mostrerà al pubblico la sua gioia esibendosi in esultanze dalle più contenute, come i salti di gioia del celebre campione di colore, alle più stravaganti, come danze tribali, balletti, giri di break e quant'altro non si sia mai visto e mai si vedrà su un campo da golf: rispetto al precedente capitolo della serie queste spassose scenette sono state incrementate nel numero e nella qualità. Insomma, le migliorie ci sono, ma sono così poche e di poca rilevanza che si può tranquillamente parlare di update di TW2004, al punto che quasi le differenze tecniche tra i due titoli non si notano.


In questo capitolo del 2005 è stata data notevole importanza alla caratterizzazione del personaggio per quel che concerne le fattezze fisiche, le animazioni e le abilità. Il Game Face 2, ovvero il nuovo editor dei personaggi, si dimostra quanto di più completo si possa apprezzare, non soltanto per un gioco di golf, ma per una simulazione sportiva in generale. Solo per quel che concerne le caratteristiche somatiche il personaggio è customizzabile in maniera completa, senza precedenti, fin nei minimi dettagli, fattore che garantisce la possibilità di creare giocatori dall'aspetto simpatico e strampalato, ma anche, è il caso del sottoscritto, un alter ego virtuale ricostruito fino al più piccolo particolare. Archiviata la pratica delle fattezze fisiche ci possiamo dedicare alla distribuzione dei parametri, alla scelta dell'abbigliamento e a quella dell'attrezzatura. Infine, ed è questa la vera novità, abbiamo la possibilità di creare da zero la posizione e le animazioni che accompagnano lo swing, oltre che scegliere le varie esultanze da assegnare al nostro personaggio.

Il sistema di controllo è rimasto pressoché invariato rispetto ai precedenti capitoli, con la sola introduzione di qualche novità. Tra queste bisogna citare il tiger vision, ovvero la nuova abilità gestibile mediante la pressione del tasto bianco. Durante un'intera partita a 18 buche avremo la possibilità di ricorrere a questo comando per un numero limitato di volte, dipendente dalle abilità del nostro personaggio. Ciò ci permetterà, grazie ad una sorta di sesto senso, di vedere il punto esatto dove indirizzare la pallina per compiere i put più difficili, con green irregolare o in pendenza. Tutto questo non con la certezza matematica del successo, ma comunque con una buona approssimazione. Altra novità è rappresentata dal ball in stance, che permette di cambiare la posizione dei piedi del giocatore per ottenere un differente impatto con la pallina. E con queste due novità si esauriscono anche le migliorie apportate al gameplay, che sembra quasi andare a braccetto con la grafica: i cambiamenti apportati fanno sembrare TW2005 nient'altro che un'espansione della versione 2004.


Ma veniamo all'aspetto più curato e ricco dell'intero gioco: il parco modalità, che presenta tutta una serie di varianti prese dai precendenti capitoli ma notevolmente incrementate. Dopo un veloce tutorial, che ci spiega i nuovi colpi effettuabili che, come abbiamo visto in precedenza, sono in numero palesemente esiguo, ci si aprirà davanti un menù ricco di tornei, campionati e modalità arcade. Già da sola, la lunghissima stagione PGA è capace di tenere incollato il giocatore allo schermo per giorni fino a garantirgli la visione di tutti i 14 campi di gioco, tutte le varianti climatiche e ventose possibili, e si dimostra alquanto remunerativa: alla fine di ogni torneo il guadagno monetario è ingente e ci da la possibilità di incrementare le caratteristiche e i parametri del nostro personaggio, oltre a permetterci l'acquisto di capi d'abbigliamento e attrezzature sportive. Tra le novità è da segnalare il Legend Tour, 5 diverse serie di confronti dove sfidando altri personaggi dovremo arrivare allo scontro finale contro la leggenda di turno. Troviamo poi il Tiger Proofing, ovvero un editor che permette di modificare i campi di gioco, intervenendo sulle varie parti della buca, delimitando la grandezza e le dimensioni di fairway, bunker e green. Solo queste tre enormi modalità non rappresentano che una piccola parte del gioco che racchiude in se tutte le modalità presenti anche nella versione 2004, dai tornei, alle stravaganti modalità arcade, fino al multiplayer, che consente ad un massimo di 4 giocatori (a turni ovviamente) di prendere parte a sfide mozzafiato.

In definitiva il nuovo arrivato non ha, ne avrà mai la presunzione di rivoluzionare il genere: tutt'altro. Le differenze tecniche tra quest'ultima versione e la precedente sono minime tanto che non ci si deve scandalizzare a parlare di update. Tuttavia i nuovi editor e l'ulteriore vagonata di modalità e opzioni non fanno altro che aggiungere altra carne al fuoco ad un successo già consolidato.