Time Machine

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BALLIAMO SUL MONDO
Time Machine, seguendo una tendenza ormai consolidata negli ultimi tempi, non é un'avventura grafica "pura", ma é permeata da una discreta parte arcade. I detrattori di Tomb Raider e affini comunque non si preoccupino, visto che le sezioni di combattimento non sono preponderanti (e i problemi sono ben altri). La presenza di sezioni di combattimento é evidente fin dall'inizio del gioco. Il primo oggetto che recuperate (e non vi svelo nulla visto che é a due centimetri dal vostro alter ego) é infatti il Nautilus, che funge da indicatore della vostra energia fisica e magica (detta Jad Garrùl). Il vostro eroe perde energia magica ogni volta che lancia un incantesimo. Il potenziale massimo del Jad può aumentare nel corso dell'avventura, per cui non tutte le tacche sono piene all'inizio del gioco. La presenza di una barra energetica a tre livelli (verde, giallo e infine rosso) rende immediatamente chiaro che é possibile (e tutt'altro che infrequente) morire. Se il vostro personaggio diparte, l'avventura ha ovviamente termine. Durante l'esplorazione del nuovo mondo scoprirete di possedere dei poteri magici, legati proprio al tempo. Tale tipo di magia viene chiamata Cronomanzia: proseguendo nel gioco apprenderete costantemente nuovi incantesimi che vi consentiranno di risolvere enigmi e di combattere più efficacemente; conseguentemente aumenterà anche la vostra energia magica, il che vi permetterà di aumentare la durata e l'efficacia delle vostre magie. Curioso anche il sistema di salvataggio, che vi costa un punto di Jad Garrùl (che comunque si può recuperare in svariati modi) per ogni partita salvata. Chiaramente nel momento in cui finite i punti non potrete più salvare
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Brendan, tornato bambino et in posa plastica, si accinge a superare l'ennesimo enigma

E' IL MOMENTO DI ENTRARE IN... AZIONE?
A questo punto i puristi delle avventure grafiche avranno già probabilmente storto il naso, subodorando magari un ennesimo gioco arcade condito con qualche elemento avventuroso. Non é affatto così. Si tratta, come in tutte le classiche avventure, di andare in giro per i luoghi che ci circondano raccogliendo oggetti e parlando con le persone per riuscire a intuire quale sarà "la prossima mossa". I dialoghi con i nativi sono preimpostati in tutto e per tutto e non é nemmeno possibile scegliere che domande fare ai villici: si schiaccia un tasto e si ascolta quello che hanno da dire. Il feeling globale risulta comunque abbastanza freddino. Tra l'altro i movimenti delle persone non hanno mezze misure: o camminano lentamente (gli anziani) o corrono (tutti gli altri), per cui occorre un discreto tempismo per riuscire ad impostare il dialogo. Oltretutto i 9/10 di coloro che fermerete vi risponderanno con frasi del tipo "Non ho tempo", "Non ora", "Mi spiace ma devo tornare a casa", rendendo l'esplorazione a tratti monotona. Un po' più di varietà (e di dialoghi, magari anche inutili ai fini del gioco) non avrebbe guastato, anche perché dopo un po' si finisce per correre in continuazione (sì, c'é pure il tasto per la corsa) alla ricerca di personaggi "vestiti strani" spesso fondamentali ai fini del prosieguo nell'avventura. La sensazione purtroppo é quella di trovarsi "spaesati". E se da un punto di vista narrativo questo é coerente con la trama (siamo pur sempre 800.000 anni nel futuro, diamine), molte volte finisce per frustrare il giocatore che non ha la più pallida idea di cosa fare per proseguire nell'avventura e si ritrova a fermare chiunque nella speranza di una qualche dritta
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Un'avventura mediocre, direi. D'accordo, è abbastanza lunga. Okkei, ci sono gli enigmi ed i dialoghi. Che bello, ogni tanto si usano le magie. Ma è sufficiente? In questo caso l'alchimia si rivela riuscita solo in parte. Soprattutto, al di là della grafica, la cui importanza in un'avventura è tutto sommato relativa, il gioco è permeato da questo senso di "boh, e mo che faccio? Provo a fare questo e a parlare con 40 persone, magari una mi da una dritta. Toh, ma questa foglia è diversa dalle altre. Vabbè la prendo non si sa mai, magari poi serve...". Che ogni tanto ci può pure stare. Ogni due per tre no. Si fa fatica, troppa fatica a volte, a capire cosa bisogna fare per proseguire. E poi le magie sembrano esser messe lì tanto per far numero e tentare di variare un poco di più l'azione, vista la macchinosità e la palese inadeguatezza del sistema di combattimento. Insomma, se vi piacciono le avventure, c'è di meglio. Se vi piacciono gli arcade c'è di meglio. Certo, se proprio siete in astinenza secca da enigmi magari provatelo ma non aspettatevi nulla di eclatante. No, non è un bel periodo. Proprio no. E dura ormai da tanto, troppo tempo...

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