TimeSplitters

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Per quanto riguarda i protagonisti, il team di sviluppo ha scelto di intraprendere la via dei comics americani, disegnando eroi dalle fisionomie "fumettose" e dai tratti somatici (se vogliamo chiamarli così, dato che parliamo di attributi femminili) piuttosto enfatizzati. Anche gli avversari possiedono un look da B-Movie e atteggiamenti spesso ridicoli: non é raro, ad esempio, osservare un soldato nemico mentre scappa cercando di ripararsi dal fuoco delle nostre armi con il suo fucile, ormai scarico. Il primo aspetto critico per uno sparatutto 3D sviluppato su console é, comunque, il suo metodo di controllo, che deve fare i conti con il particolarissimo design dei joypad a fronte di un setup più adatto a questo tipo di giochi qual é l'accoppiata mouse e tastiera
TimeSplitters
Un po' troppa gente... chi uccideremo per primo?

MULTIPLAYER CHE PASSIONE?
Questa considerazione evidentemente banalotta ci serve per affrontare in poche righe il discorso dei controlli. TimeSplitters possiede, fortunatamente, una delle migliori configurazioni mai viste per uno sparatutto 3D su console, che permette anche al più assiduo detrattore del genere FPS di familiarizzare facilmente con il gioco. Il movimento é controllato tramite la leva sinistra del pad, mentre lo stick destro si occupa della direzione dello sguardo/mira. Fuoco primario e secondario risiedono sui tasti dorsali R1/R2, integrati da una modalità zoom attivabile premendo L1. Quest'ultima modalità, disponibile solo con alcuni tipi di armi, trasforma TimeSplitters in una sorta di shooting gallery, dato che é possibile inquadrare un gruppo di nemici e (tenendo premuto L1) sparare ad ognuno di essi in sequenza, come faremmo in un tipico stage di Time Crisis
Curiosità a parte, il gioco Eidos non introduce nulla di realmente innovativo né in quanto a struttura di gioco né nell'aspetto prettamente tecnico. Da quest'ultimo punto di vista, anzi, il discorso da fare sarebbe abbastanza lungo e votato al più completo pessimismo. A fronte di un'ottima fluidità in tutte le situazioni di gioco, sicuramente utile per assicurare una buona mira, TimeSplitters paga un dazio evidente in quanto a dettaglio, talmente basso da avvicinare questa produzione a titoli per macchine ormai superate come il Nintendo 64. Ancora una volta, sono le texture a mostrarsi come "pietra dello scandalo" della console Sony, offrendo una definizione deludente rispetto agli standard raggiunti da questo genere di giochi in versione PC (o Dreamcast)
TimeSplitters
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TimeSplitters

Sostenuto da un'ottima modalità multiplayer, TimeSplitters riesce a cavarsi d'impaccio guadagnandosi, in fin dei conti, un giudizio discreto. L'ottimo lavoro svolto dai Free Radical Design sotto l'aspetto multigiocatore è vanificato, purtroppo, dalla totale mancanza di attrattiva del gioco in singolo (una sorta di caccia al tesoro in cui ci si trova costantemente sotto il fuoco nemico). Quest'ultimo risulta spartano e poco interessante, sia per la mancanza di una storia vera e propria a "unire" i vari livelli, sia per la totale ripetitività dell'azione. Per contro, il deathmatch e soprattutto la modalità team play (con cui si possono affrontare le missioni in singolo a fianco di un amico) sono molto divertenti, grazie al sistema di controllo intuitivo e alla buona varietà delle armi a disposizione. L'acquisto è quindi da decidere in base al tipo di utilizzo che si vorrà fare del gioco: consigliato nel caso si abbiano diversi amici per casa, da rivedere se il nostro obbiettivo è uno sparatutto dotato di una storia e di un pizzico d'atmosfera.

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