Titan Quest
di
MITOLOGIA,QUESTA (S)CONOSCIUTA
Per quanti non ne fossero a conoscenza, Brian Sullivan, "Man in charge" della pluripremiata Iron Lore, è sempre stato un fan sfegatato di Diablo e dei suoi successori. Questo geniale creatore della mai sufficientemente apprezzata saga de "Age Of Mythology", dopo aver abbandonato la Ensemble Studios di Microsoft (di cui è stato, peraltro, il fondatore), si mise "in proprio", creando la Iron Lore e, dal quel momento, Titan Quest cominciò a divenire qualcosa di più di una idea racchiusa nel cranio del talentuoso designer. Proprio TQ, idealmente, può essere considerato l'erede spirituale dell'immortale classico Diablo, riprendendone in parte l'anima digitale e trasmigrandola verso una nuova frontiera di giocabilità e dettaglio grafico. Sfruttando il lavoro messo da parte nella creazione di AOM, i programmatori hanno pensato di seguire il vecchio adagio popolare secondo il quale "non si butta via nulla"; allora, perché buttare al vento tutti gli studi fatti per Age Of Mythology, se potevano in certa misura essere riciclati per un gioco tutto nuovo? Detto fatto, in Titan Quest ci troveremo catapultati nella letteratura mitologica classica con le dovute licenze poetiche, si intende!-, attraverso la Grecia, l'Egitto e l'Asia. Dal Partenone al labirinto di Knosso, passando per le Piramidi e finendo per i giardini pensili di Babilonia, saremo chiamati a compiere una impresa titanica (e visto che siamo in tema di clichè, aggiungiamo che dovremo sudare le proverbiali sette camicie) per riportare l'ordine nel mondo...ma cominciamo dall'inizio, che è sempre la cosa migliore.
All'alba dei Tempi, l'Olimpo era dominato dai Titani, unici Dei prima delle Divinità. Queste creature capricciose disponevano del mondo a loro piacimento, e ogni loro parola era legge; dominavano in un reame di sangue e morte e gli uomini erano prostrati davanti al loro potere. Fu allora che sorsero i nuovi Dei : Zeus, Apollo e le altre divinità, dopo una lotta secolare, costrinsero i Titani alla resa, relegandoli in una prigione eterna su un altro piano di esistenza. Ma il Destino aveva in serbo altri piani : i Titani, infatti, ruppero le catene dell'Eternità che li imprigionavano e tornarono a sciamare sulla Terra, portando con essi il tetro odore della morte.
Gli Dei, spaventati da tale stato di cose, si riunirono in consiglio e decisero che un eroe scelto fra gli Umani, sarebbe stato il prescelto per la lotta contro i Titani. Compito di costui, sarebbe stato di girare il mondo conosciuto e costringere i Titani alla resa, imprigionandoli nuovamente. Inutile a dirsi, sarà ovviamente compito nostro portare a termine questa impresa.
A differenza di moltissimi giochi di ruolo (tale è il genere di appartenenza dell'ultima fatica distribuita da Halifax), in Titan Quest saremo chiamati a scegliere, almeno all'inizio, ben pochi dettagli del nostro alter-ego digitale.
Dopo aver scelto il sesso (maschio o femmina) ed il nome, nonché il colore della tunica fra i pochissimi disponibili, saremo subito pronti a viaggiare nelle lande mitologiche della Grecia preparate per noi dai programmatori. I primi trenta minuti di gioco, con semplici missioni secondarie e una principale ricalcando, con tale stile, la tradizione dei GDR che tanto sono amati dai giocatori saranno vitali per la comprensione del sistema di combattimento, della gestione dell'inventario e dei salvataggi. Come ogni gioco di ruolo che si rispetti, saremo padroni di ispezionare ogni location di gioco, a caccia di monete d'oro, pozioni di salute e di mana, armi e armature che faranno del nostro "eroe per caso" uno schermidore provetto e un abile mago. Di proposito abbiamo scelto la proposizione "e", poiché le classi dei personaggi, in TQ, non esistono,almeno non nel modo in cui siamo abituati a vederle su schermo o su carta.
Mentre la struttura a livelli e i punti esperienza, così come i punti salute, il calcolo dei danni e quant'altro ci aspetteremmo da un gioco di ruolo, sono rimasti pressoché invariati rispetto a quella sorta di standard di riferimento del genere, per quanto concerne le classi ci troviamo di fronte ad un sapiente mix di abilità corpo a corpo e magie che renderanno il nostro piccolo eroe un vero Titano (mi si passi il gioco di parole). Fin dal primo passaggio di livello, saremo chiamati a scegliere una fra otto Maestrie, che condizioneranno in modo determinante il proseguo del gioco.
Per ognuna delle otto Maestrie Tempesta, Combattimento, Spirito, Furfante, Terra, Natura, Difesa e Caccia esisteranno circa venti tipi incantesimi; scegliendo Tempesta, per esempio, saremo in grado di lanciare dardi di ghiaccio ai nostri avversari, di avvolgerli in un gelido feretro mortale, o di congelare le nostre armi, aggiungendo il danno da freddo a quello normalmente provocato, ad esempio, con una spada o una mazza. Al raggiungimento dell'ottavo livello e non sarà per nulla facile, ndAleNet saremo liberi di scegliere una seconda Maestria, che completerà il quadro delle nostre possibilità. Solo due su otto, infatti, saranno selezionabili, quindi dovremo essere particolarmente oculati nella scelta che dovrà essere in linea col nostro modo di vivere l'avventura.
Questo, comunque, non deve assolutamente essere visto come un limite, poiché ad un certo punto del gioco saremo padroni di quaranta incantesimi, per giunta combinabili fra loro...quindi ci sarà davvero di che divertirsi e sbizzarrirsi.
I nostri strumenti di morte, siano essi magici o materiali, ci saranno indispensabili per affrontare l'enorme quantitativo di mostri mitologici contro i quali saremo chiamati a scontrarci, ognuno con proprie peculiarità biologiche e offensive con cui misurarsi. Corvi pestilenziali, Scheletri, Incantatori, Uomini-cane, Arpie, Gorgoni, Ciclopi...sono solo la punta dell'Iceberg dell'incredibile varietà di mostri che, ondata dopo ondata, tenteranno di ostacolare la nostra ricerca dei Titani.
Attraverso le lande di Grecia, passando per le rive del Nilo e finendo sulla Grande Muraglia Cinese, il vasto assortimento di locazioni e nemesi da affrontare faranno la felicità di tutti gli appassionati di giochi di ruolo, così come per i neofiti, che troveranno lo schema di gioco di TQ particolarmente abbordabile e ben poco invasivo.
Interessante, sotto il profilo prettamente tecnico, è lo scorrere del giorno e della notte. Pur non inficiando neanche in minima parte le abilità del nostro eroe, sarà un piacere vedere il ciclico alternarsi del sole e dell'oscurità mentre affronteremo i nostri avversari, così come il camminare in mezzo all'erba : il grado di realismo con cui si muovono le foglie, si solleva la polvere e si formano piccoli cerchi concentrici nell'acqua quando l'attraverseremo, sono imperiture testimonianze della cura maniacale per il dettaglio profusa dai programmatori nella realizzazione di Titan Quest.
Ma il titolo patrocinato da THQ non è solo dettaglio : anche a livello macroscopico, ci troviamo di fronte ad un opera che sprizza bellezza da ogni pixel, bellezza castigata in minima parte da una gestione della telecamera fissa non sempre ottimale. Ma è una piccola sfumatura negativa del comparto grafico, che certamente non intacca il valore generale del gioco, sfruttando peraltro un motore scalabile e duttile che farà la gioia anche di chi non possiede un computer degno dell'Enterprise di Picard. In ogni caso, per i dettagli su quale computer sia necessario per far girare a dovere Titan Quest, vi rimandiamo alla lettura del nutrito box hardware, a lato di questa pagina.
Parlando di motori, è bene sottolineare come i programmatori, oltre a sviluppare un engine grafico proprietario, hanno pensato anche alla fisica croce e delizia di tutte le produzioni attuali generando un sottosistema fisico piuttosto sofisticato. Chicca delle chicche, tale sottosistema, anche se in piccolo, è stato incluso nel potentissimo editor allegato al gioco, che permetterà ai giocatori di creare le proprie location di gioco, le proprie quest, i dialoghi e tutto quanto ci si aspetterebbe da un "Dungeon Master" provetto. Sottolineare il fatto che tale scelta aumenta in modo sproporzionato la linea della longevità, è inutile, vero?
Anche le musiche sono ben realizzate, diventando rullanti per sottolineare i momenti topici e più calmi nei pochi momenti meramente esplorativi; in questo settore, una maggiore varietà non avrebbe certamente guastato, così come una maggiore profondità nel doppiaggio Inglese, spesso inadeguato. TQ viaggerà sui nostri pc localizzato in Italiano per quanto concerne i menù e i dialoghi scritti a mo di fumetto, mentre il parlato resterà in lingua originale, senza sottotitoli.
Come se non bastasse quanto detto finora, è stata inclusa anche una eccellente modalità cooperativa, che permetterà di vivere le tre campagne principali di TQ in compagnia di cinque amici, sia in LAN che sulla grande rete.
Due, però, sono le note dolenti di TQ : la gestione dei salvataggi e quella dell'inventario. I salvataggi, disponibili solo in appositi checkpoint rappresentati visivamente sotto forma di una fontana, ribattezzata "Sorgente della Rinascita", sono fra i più odiosi a memoria di GDR. Sporadici e posti sempre malamente "prima" e non dopo, di un qualche punto particolarmente ostico, sono il vero punto debole della produzione che, con un minimo sforzo in più, avrebbe potuto introdurre un sistema di "save-game" libero, in stile Sacred. Citando quest'ultimo gioco, le differenze con TQ per quanto concerne l'inventario saltano subito all'occhio. Il titolo Iron Lore, infatti, mette a disposizione uno zaino davvero troppo piccolo, specialmente in relazione all'enorme quantità di oggetti che possano essere trovati durante le nostre scorribande; questo farà si che spesso, troppo spesso, saremo costretti a fermarci in un posto all'ombra, a mettere in ordine i nostri tesori. Se si aggiunge che manca qualsivoglia possibilità di salire in sella ad un cavallo, un mulo o quant'altro, il quadro delle magagne è completo.
In ogni caso, TQ, al di la di questi difetti marginali, è e resta uno dei migliori Action/GDR attualmente presenti sul mercato. Lasciarselo sfuggire sarebbe davvero un peccato titanico!
Per quanti non ne fossero a conoscenza, Brian Sullivan, "Man in charge" della pluripremiata Iron Lore, è sempre stato un fan sfegatato di Diablo e dei suoi successori. Questo geniale creatore della mai sufficientemente apprezzata saga de "Age Of Mythology", dopo aver abbandonato la Ensemble Studios di Microsoft (di cui è stato, peraltro, il fondatore), si mise "in proprio", creando la Iron Lore e, dal quel momento, Titan Quest cominciò a divenire qualcosa di più di una idea racchiusa nel cranio del talentuoso designer. Proprio TQ, idealmente, può essere considerato l'erede spirituale dell'immortale classico Diablo, riprendendone in parte l'anima digitale e trasmigrandola verso una nuova frontiera di giocabilità e dettaglio grafico. Sfruttando il lavoro messo da parte nella creazione di AOM, i programmatori hanno pensato di seguire il vecchio adagio popolare secondo il quale "non si butta via nulla"; allora, perché buttare al vento tutti gli studi fatti per Age Of Mythology, se potevano in certa misura essere riciclati per un gioco tutto nuovo? Detto fatto, in Titan Quest ci troveremo catapultati nella letteratura mitologica classica con le dovute licenze poetiche, si intende!-, attraverso la Grecia, l'Egitto e l'Asia. Dal Partenone al labirinto di Knosso, passando per le Piramidi e finendo per i giardini pensili di Babilonia, saremo chiamati a compiere una impresa titanica (e visto che siamo in tema di clichè, aggiungiamo che dovremo sudare le proverbiali sette camicie) per riportare l'ordine nel mondo...ma cominciamo dall'inizio, che è sempre la cosa migliore.
All'alba dei Tempi, l'Olimpo era dominato dai Titani, unici Dei prima delle Divinità. Queste creature capricciose disponevano del mondo a loro piacimento, e ogni loro parola era legge; dominavano in un reame di sangue e morte e gli uomini erano prostrati davanti al loro potere. Fu allora che sorsero i nuovi Dei : Zeus, Apollo e le altre divinità, dopo una lotta secolare, costrinsero i Titani alla resa, relegandoli in una prigione eterna su un altro piano di esistenza. Ma il Destino aveva in serbo altri piani : i Titani, infatti, ruppero le catene dell'Eternità che li imprigionavano e tornarono a sciamare sulla Terra, portando con essi il tetro odore della morte.
Gli Dei, spaventati da tale stato di cose, si riunirono in consiglio e decisero che un eroe scelto fra gli Umani, sarebbe stato il prescelto per la lotta contro i Titani. Compito di costui, sarebbe stato di girare il mondo conosciuto e costringere i Titani alla resa, imprigionandoli nuovamente. Inutile a dirsi, sarà ovviamente compito nostro portare a termine questa impresa.
A differenza di moltissimi giochi di ruolo (tale è il genere di appartenenza dell'ultima fatica distribuita da Halifax), in Titan Quest saremo chiamati a scegliere, almeno all'inizio, ben pochi dettagli del nostro alter-ego digitale.
Dopo aver scelto il sesso (maschio o femmina) ed il nome, nonché il colore della tunica fra i pochissimi disponibili, saremo subito pronti a viaggiare nelle lande mitologiche della Grecia preparate per noi dai programmatori. I primi trenta minuti di gioco, con semplici missioni secondarie e una principale ricalcando, con tale stile, la tradizione dei GDR che tanto sono amati dai giocatori saranno vitali per la comprensione del sistema di combattimento, della gestione dell'inventario e dei salvataggi. Come ogni gioco di ruolo che si rispetti, saremo padroni di ispezionare ogni location di gioco, a caccia di monete d'oro, pozioni di salute e di mana, armi e armature che faranno del nostro "eroe per caso" uno schermidore provetto e un abile mago. Di proposito abbiamo scelto la proposizione "e", poiché le classi dei personaggi, in TQ, non esistono,almeno non nel modo in cui siamo abituati a vederle su schermo o su carta.
Mentre la struttura a livelli e i punti esperienza, così come i punti salute, il calcolo dei danni e quant'altro ci aspetteremmo da un gioco di ruolo, sono rimasti pressoché invariati rispetto a quella sorta di standard di riferimento del genere, per quanto concerne le classi ci troviamo di fronte ad un sapiente mix di abilità corpo a corpo e magie che renderanno il nostro piccolo eroe un vero Titano (mi si passi il gioco di parole). Fin dal primo passaggio di livello, saremo chiamati a scegliere una fra otto Maestrie, che condizioneranno in modo determinante il proseguo del gioco.
Per ognuna delle otto Maestrie Tempesta, Combattimento, Spirito, Furfante, Terra, Natura, Difesa e Caccia esisteranno circa venti tipi incantesimi; scegliendo Tempesta, per esempio, saremo in grado di lanciare dardi di ghiaccio ai nostri avversari, di avvolgerli in un gelido feretro mortale, o di congelare le nostre armi, aggiungendo il danno da freddo a quello normalmente provocato, ad esempio, con una spada o una mazza. Al raggiungimento dell'ottavo livello e non sarà per nulla facile, ndAleNet saremo liberi di scegliere una seconda Maestria, che completerà il quadro delle nostre possibilità. Solo due su otto, infatti, saranno selezionabili, quindi dovremo essere particolarmente oculati nella scelta che dovrà essere in linea col nostro modo di vivere l'avventura.
Questo, comunque, non deve assolutamente essere visto come un limite, poiché ad un certo punto del gioco saremo padroni di quaranta incantesimi, per giunta combinabili fra loro...quindi ci sarà davvero di che divertirsi e sbizzarrirsi.
I nostri strumenti di morte, siano essi magici o materiali, ci saranno indispensabili per affrontare l'enorme quantitativo di mostri mitologici contro i quali saremo chiamati a scontrarci, ognuno con proprie peculiarità biologiche e offensive con cui misurarsi. Corvi pestilenziali, Scheletri, Incantatori, Uomini-cane, Arpie, Gorgoni, Ciclopi...sono solo la punta dell'Iceberg dell'incredibile varietà di mostri che, ondata dopo ondata, tenteranno di ostacolare la nostra ricerca dei Titani.
Attraverso le lande di Grecia, passando per le rive del Nilo e finendo sulla Grande Muraglia Cinese, il vasto assortimento di locazioni e nemesi da affrontare faranno la felicità di tutti gli appassionati di giochi di ruolo, così come per i neofiti, che troveranno lo schema di gioco di TQ particolarmente abbordabile e ben poco invasivo.
Interessante, sotto il profilo prettamente tecnico, è lo scorrere del giorno e della notte. Pur non inficiando neanche in minima parte le abilità del nostro eroe, sarà un piacere vedere il ciclico alternarsi del sole e dell'oscurità mentre affronteremo i nostri avversari, così come il camminare in mezzo all'erba : il grado di realismo con cui si muovono le foglie, si solleva la polvere e si formano piccoli cerchi concentrici nell'acqua quando l'attraverseremo, sono imperiture testimonianze della cura maniacale per il dettaglio profusa dai programmatori nella realizzazione di Titan Quest.
Ma il titolo patrocinato da THQ non è solo dettaglio : anche a livello macroscopico, ci troviamo di fronte ad un opera che sprizza bellezza da ogni pixel, bellezza castigata in minima parte da una gestione della telecamera fissa non sempre ottimale. Ma è una piccola sfumatura negativa del comparto grafico, che certamente non intacca il valore generale del gioco, sfruttando peraltro un motore scalabile e duttile che farà la gioia anche di chi non possiede un computer degno dell'Enterprise di Picard. In ogni caso, per i dettagli su quale computer sia necessario per far girare a dovere Titan Quest, vi rimandiamo alla lettura del nutrito box hardware, a lato di questa pagina.
Parlando di motori, è bene sottolineare come i programmatori, oltre a sviluppare un engine grafico proprietario, hanno pensato anche alla fisica croce e delizia di tutte le produzioni attuali generando un sottosistema fisico piuttosto sofisticato. Chicca delle chicche, tale sottosistema, anche se in piccolo, è stato incluso nel potentissimo editor allegato al gioco, che permetterà ai giocatori di creare le proprie location di gioco, le proprie quest, i dialoghi e tutto quanto ci si aspetterebbe da un "Dungeon Master" provetto. Sottolineare il fatto che tale scelta aumenta in modo sproporzionato la linea della longevità, è inutile, vero?
Anche le musiche sono ben realizzate, diventando rullanti per sottolineare i momenti topici e più calmi nei pochi momenti meramente esplorativi; in questo settore, una maggiore varietà non avrebbe certamente guastato, così come una maggiore profondità nel doppiaggio Inglese, spesso inadeguato. TQ viaggerà sui nostri pc localizzato in Italiano per quanto concerne i menù e i dialoghi scritti a mo di fumetto, mentre il parlato resterà in lingua originale, senza sottotitoli.
Come se non bastasse quanto detto finora, è stata inclusa anche una eccellente modalità cooperativa, che permetterà di vivere le tre campagne principali di TQ in compagnia di cinque amici, sia in LAN che sulla grande rete.
Due, però, sono le note dolenti di TQ : la gestione dei salvataggi e quella dell'inventario. I salvataggi, disponibili solo in appositi checkpoint rappresentati visivamente sotto forma di una fontana, ribattezzata "Sorgente della Rinascita", sono fra i più odiosi a memoria di GDR. Sporadici e posti sempre malamente "prima" e non dopo, di un qualche punto particolarmente ostico, sono il vero punto debole della produzione che, con un minimo sforzo in più, avrebbe potuto introdurre un sistema di "save-game" libero, in stile Sacred. Citando quest'ultimo gioco, le differenze con TQ per quanto concerne l'inventario saltano subito all'occhio. Il titolo Iron Lore, infatti, mette a disposizione uno zaino davvero troppo piccolo, specialmente in relazione all'enorme quantità di oggetti che possano essere trovati durante le nostre scorribande; questo farà si che spesso, troppo spesso, saremo costretti a fermarci in un posto all'ombra, a mettere in ordine i nostri tesori. Se si aggiunge che manca qualsivoglia possibilità di salire in sella ad un cavallo, un mulo o quant'altro, il quadro delle magagne è completo.
In ogni caso, TQ, al di la di questi difetti marginali, è e resta uno dei migliori Action/GDR attualmente presenti sul mercato. Lasciarselo sfuggire sarebbe davvero un peccato titanico!