TOCA Race Driver 2

di Giuseppe 'Sovrano' Schirru

Sensazionale. Il primo impatto col gioco ha davvero dell'indescrivibile, forse perché eravamo abituati al vecchio Race Driver e trovarci di punto in bianco dinnanzi a un titolo di ben altro spessore lascerebbe spiazzato chiunque, forse perché stavolta la Codemasters ha superato se stessa e francamente non ce l'aspettavamo. Finalmente una simulazione come si deve anche su Xbox. Premessi i troppi limiti di Sega GT, o le brutture del primo Race Driver dove si litigava troppo spesso con dei mezzi dalla sterzata impossibile, la categoria delle racing simulation sulla piattaforma di zio Bill contava soltanto gli ultimi due episodi della serie di Colin Mcrae rally, una serie di grande successo limitata però alla sola disciplina rallystica. Così arriva questo Race Driver 2 a cambiare la situazione, in modo davvero inaspettato. Ma andiamo con calma.


Piccoli Schumacher crescono.
La modalità principale è rappresentata ancora una volta dalla carriera, indubbiamente molto più varia ed articolata rispetto a quella del primo Race Driver. Stavolta non ci sono riferimenti a fatti passati o alla storia di Ryan Mckane: si parte ancora come pilota semisconosciuto dalle qualità acerbe ma con tanto buon potenziale, con la sola guida del capo della scuderia, un uomo tanto burbero quanto simpatico e acuto. Egli ci esporrà una tabella di marcia, con degli obiettivi ben precisi per arrivare in ben otto stagioni a disputare il campionato più importante. I vari campionati saranno articolati entro varie tipologie di corse (che vi esporremo più avanti) e seguiranno un ordine prestabilito, che tuttavia offre in alcune fasi la possibilità di scelta. Questi saranno intervallati da brevi filmati in fmv, scenette godibili e dalla comicità ruspante che ci faranno apprezzare la completa localizzazione italiana del titolo, soprattutto del parlato. Tutte le gare, o quasi, sono curate nei minimi dettagli, e oltre alle minime pecche della sezione rally, merita menzione solo un piccolo errore, forse il più marchiano che sulle prime, ai più rimane ignoto. Infatti le gare coi pit stop si dimostrano estremamente semplici, proprio per via dell'entrata ai box obbligatoria che tutte le vetture in gara devono effettuare. Con piccoli accorgimenti e premendo un tasto al momento giusto, con facilità disarmante ci troveremo a guadagnare dai 5 ai 7 secondi tra la nostra sosta ai box e quella delle auto gestite dalla cpu, così, disinteressandosi dei sorpassi, ed eseguendo la fermata al primo giro non dovremo far altro che tenere una condotta di gara dignitosa, con pista assolutamente libera, per vincere la gara senza mai entrare in bagarre. Ma queste sono piccolezze, piccole scorciatoie comprese in una modalità dalla difficoltà media elevata, che si dimostra notevolmente longeva per quanto non ai livelli del campionato Kudos di PG2.

Un gameplay poliedrico.
Parola d'ordine varietà: è questo che devono aver pensato i programmatori della Codemasters, cercando di sviluppare un titolo poliedrico, che abbracciasse in se le più svariate discipline motoristiche. Pur rimanendo fedeli alla tradizione di Toca con la presenza delle gare di Touring Car, il gioco contiene in se molteplici discipline che ora passiamo velocemente in rassegna. Rally: nel gioco sono presenti prove di rally classiche a cronometro, gare su sterrato con 6 vetture sul tracciato, o altre insolite come quelle sul ghiaccio o le corse dei Land Rover. Stock Car: gare molto popolari negli States principalmente corse negli ovali. Formula Ford: particolari gare disputate a bordo di monoposto Ford di medio-piccola grandezza, senza alettoni. American 1000: disciplina molto simile alla Formula 1, corsa a bordo di monoposto capaci di raggiungere, complice anche la percorrenza di circuiti ovali, velocità di oltre 360 km/h. Super Truck Race: le gare a bordo delle motrici dei camion, massimo punto raggiunto dalle corse tamarre, dove sfogare la potenza dei propri bestioni. Peccato per l'assenza del clacson. Inoltre si registra la presenza di una interminabile serie di gare monomarca tra cui Land Rover, Ford Gt, Mustang e tante altre. È certamente da lodare lo sforzo compiuto al fine di sviluppare tanti generi di corse automobilistiche in un unico gioco. Ognuna di queste tipologie è totalmente differente dall'altra, soprattutto per quanto riguarda il modello di guida implementato. E qui bisogna fare un appunto perché in mezzo ad una stragrande maggioranza di gare riuscite ed avvincenti troviamo una tipologia di gare un po' sotto tono: il rally. Questo fattore è dovuto principalmente alla conformazione dei tracciati, soprattutto nelle zone di sterrato, che si dimostra ben lontano come spigolosità e difficoltà rispetto alla serie di Colin Mcrae. D'altronde non si poteva certo aspettare nel nuovo titolo Codemasters un mix che comprendesse Formula 1, Gran turismo e CMR4, e inoltre sarebbe ingeneroso non apprezzare il lavoro svolto per garantire grande varietà.