ToeJam & Earl III

di Giuseppe 'Sovrano' Schirru

Se guardando le foto vi siete chiesti chi sono quei due brutti ceffi che sembrano usciti da un trattato di zoologia, la risposta ve la diamo subito noi: sono Toejam e Big Earl, protagonisti delle due prime avventure uscite sull'ormai estinto e passato a miglior vita megadrive, ma ritornati in auge ora sulla macchina verde di zio Bill. Perché questo ritorno? Perché i classici non muoiono mai, o perché la sega le prova ormai tutte? Mah, è comunque una buona opportunità per noi giocatori di gustarci un'avventura comica, divertente e spassosa. D'altronde lo si capisce subito osservando le esilaranti fattezze che sono state riservate ai nostri due protagonisti. Comunque sia, saltiamo questi discorsi inutili e vediamo più in dettaglio quel che sono riusciti a sfornare i Visual Concept. Innanzitutto, da come si evince dal titolo, vi è una missione da portare a termine: Toejam e Big Earl, coadiuvati da Latisha, devono recuperare i 12 sacri vinili del funk. Questi appartengono infatti alla collezione di Funkpotamus, a cui sono stati rubati e portati... sulla Terra! Tutto semplicissimo: 12 dischi da recuperare, due eroi alieni, una bella donzella, tanto umorismo e funk a iosa!



Dal punto di vista tecnico possiamo notare che il lavoro svolto è sicuramente di discreto livello: soprattutto i fondali, degnamente strutturati e ben articolati fanno sfoggio di texture di ottima qualità. Alla lunga, tuttavia, si nota una certa ripetitività, tanto che dopo un po', la poca varietà prende il sopravvento. Lo stile usato cerca di mettere in risalto un umorismo chiaro, talvolta un po' forzato, che accompagna sia le forme degli elementi architettonici, sia le decine di personaggi, animaletti e creaturine presenti nei vari livelli. I personaggi, come già descritto accuratamente, sono degli alieni dalle forme stravaganti, vestiti come dei rapper e amanti del soul e del funk. Toejam, Big Earl e Latisha sono costituiti da un numero di poligoni senz'altro buono, ma sicuramente non eclatante per una macchina potente come l'x-box. Un piccolo appunto va fatto sui vari filmati presenti, dall'intro, agli intermezzi delle improbabili soul sisters, simpatici, ma tuttavia non trascendentali.

In fin dei conti la grafica è colorata, simpatica e compie il suo dovere senza infamia e senza lode. Discorso differente va proferito per il sonoro, che in un gioco così fortemente improntato sulla musica dovrebbe quantomeno risultare come uno dei parametri meglio curati e che invece si dimostra anch'esso ripetitivo, poco evocativo ed estremamente limitato. Le musiche presenti sono tutte particolarmente anonime e neanche sbloccando i vari vinili si otterranno risultati migliori. Non è possibile inoltre caricare una delle colonne sonore presenti su HD e i dialoghi, tutti rigorosamente in lingua d'oltremanica, sono poco curati. Si salvano solo i pezzi gospel delle soul sisters, che accompagnano le fasi di caricamento tra un livello e l'altro, ma a dire la verità è un pò poco. Nulla per cui storcere il naso, ma almeno dalle musichette ci saremmo aspettati una maggiore qualità.